150° anniversario di una data storica: l’inglese Whitwell salì in quota per rispondere alla sfida lanciata dal papà di Virginia Woolf
San Martino di Castrozza (Trento) – Il Cimon della pala, “El Zimon” in dialetto primierotto, è la cima più nota delle Pale di San Martino. Pur non essendo la vetta più alta del gruppo (la Vezzana risulta più alta di pochi metri), il suo spigolo slanciato domina il panorama visibile da Passo Rolle e da San Martino di Castrozza.
La prima salita, risale al tre giugno 1870, una data di rilievo per la storia dell’alpinismo dolomitico e ancor più per le origini del turismo locale.
Da allora sono trascorsi 150 anni, quando un alpinista inglese e due guide, Santo Siorpaes di Cortina d’Ampezzo e Christian Lauener di Lauterbrunner (svizzero, dell’Oberland bernese) misero piede per primi sulla vetta del Cimon della Pala , montagna simbolo delle Pale di San Martino, ponendo la parola fine ad una “sfida” nata in seno all’Alpine Club di Londra. Fu conquistata per la prima volta, salendo dal versante nord.
L’attuale via normale fu aperta da Ludwig Darmstadter accompagnato da Luigi Bernard e Johann Niederwieser nel 1889 dopo due tentativi falliti da parte sia di Paul Grohmann che di F. F. Tuckett ed è tutt’oggi una classica ascensione delle Pale di San Martino.
Nel 1893 fu la volta del lungo spigolo nord-ovest del Cimòn scalato da Gilberto Melzi e Giuseppe Zecchini, che aggirarono i vari tratti strapiombanti sul lato nord e si ricollegarono alla via dei primi salitori mediante delle traversate su cenge. Anche questo itinerario è divenuto classico negli anni a venire.
Il 1905 fu teatro di uno straordinario exploit, ancora oggi poco conosciuto: Georg Leuchs superò la grande parete sud-ovest del Cimòn da solo trovando tutti i punti deboli della muraglia con grande intuito e con difficoltà continue di IV e IV+.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1934, la parete sud-ovest fu salita dal forte alpinista bellunese Alvise Andrich accompagnato da Mary Varale e Furio Bianchet. Essi aprirono una via assai impegnativa di VI grado per delle fessure a sinistra della via Leuchs; Alvise Andrich fu proposto per la medaglia d’oro al valore atletico che però gli fu negata. A questo fatto Mary Varale rispose al presidente del CONI con un’aspra lettera in cui criticò il criterio di assegnazione delle medaglie. L’anno successivo Joseph Bertl e Ludwig Kleisl aprirono una nuova difficile via di VI grado al centro della parete.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale il Cimon della Pala è teatro di alcune altre nuove aperture tra cui una diretta di Gabriele Franceschini a destra della via Leuchs (1950) e poi due vie direttissime ad opera di elementi della Guardia di Finanza (Renato Reali, Danilo Busìn, Silvano Vinco e altri tra il 1963 e il 1968) ed una variante diretta allo spigolo nord-ovest che supera direttamente il “becco del Cimone” (Zeni, Rizzi e Gross nel 1957) ma è nel 1995 che viene compiuta la più difficile ed importante realizzazione sulle pareti dei Cimòn: Maurizio Zanolla “Manolo” apre la via El Marubio sul settore sinistro della parete trovando difficoltà continue di IX+ (7c).
I viaggiatori ed escursionisti inglesi Josiah Gilbert e George Cheetham Churchill videro infatti nel 1862 un quadro raffigurante il Cimon della Pala in una locanda e, restandone affascinati, vollero vederlo di persona. Nei successivi anni vi fu un afflusso di numerosi turisti, inizialmente per lo più stranieri, che si interessarono a tutta la catena delle Pale. Inoltre è rappresentata nello stemma araldico della Guardia di Finanza, della quale è simbolo.
Altezza | 3 184 m s.l.m. |
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Prominenza | 259 m |
Catena | Alpi |
Coordinate | 46°17′13″N 11°49′09″E |
Altri nomi e significati | Cimone, Cervino delle Dolomiti |
Data prima ascensione | 3 giugno 1870 |
Autore/i prima ascensione | E.R. Whitwell, S. Siorpaes, C. Lauener |