I finanzieri, in collaborazione con la Polizia Locale, l’Ufficio Tributi e l’Ufficio Anagrafe del Comune di Auronzo di Cadore, hanno passato al setaccio centinaia di nominativi di persone formalmente residenti
NordEst – Si sono concentrati su quelli che registravano anomali consumi di energia elettrica, acqua e gas, maggiori nei periodi festivi e di vacanza e notevolmente inferiori rispetto a nuclei familiari effettivamente dimoranti, o perché assenti dalle abitazioni in riscontro a numerosi e ripetuti sopralluoghi, svolti dal personale della Guardia di Finanza e dalla Polizia Locale, in periodi e orari diversi.
I “furbetti”, per la maggior parte originari della provincia di Venezia e dell’Emilia-Romagna, avevano acquistato le seconde case spostando la residenza di almeno un componente della famiglia al fine di non pagare l’Imu, beneficiare di sconti sui mutui per la prima casa, avvalersi di tariffe vantaggiose per energia elettrica, acqua e gas nonché, nel recente passato, permettergli di aggirare le disposizioni sul lockdown imposto a seguito all’emergenza coronavirus.
Tutti i 42 “falsi residenti” non avevano mai presentato al Comune la dichiarazione Imu e molti di essi non avevano indicato gli immobili neppure ai fini reddituali. Le violazioni già contestate dalla Guardia di Finanza, la cui attività investigativa prosegue per accertare eventuali ulteriori irregolarità, hanno permesso di recuperare a tassazione 50.662 euro ai fini delle imposte sui redditi e garantito al Comune di Auronzo di Cadore, competente per l’accertamento e la riscossione, di recuperare 133.063 euro derivanti dall’omesso versamento dell’Imu.