Via libera con 235 sì, 154 i no. Il segretario del Pd annunciando il no alla fiducia da parte dei dem: “Su fisco capito solo una parola: condono”. Il presidente trentino, Fugatti: Meloni garante di tutte le autonomie. E con Calderoli siamo già al lavoro. La premier Meloni: “Per Bolzano ripristino degli standard del 1992”, l’Svp si astiene sulla fiducia. Ugo Rossi: “Statuto unico, si corregga al Senato”. Dal Veneto, il governatore Zaia rilancia la richiesta di Autonomia
NordEst (Adnkronos) – “Il governo ottiene la fiducia alla Camera. Ringrazio tutte le forze politiche per aver ascoltato le linee programmatiche che l’esecutivo intende attuare per risollevare l’Italia.
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Mercoledì sarò in Senato per un altro importante tassello. La rotta è tracciata: andiamo avanti”, scrive su Twitter, Giorgia Meloni dopo aver ottenuto la fiducia.
“Sono diversi i motivi per cui lei non ci ha convinto e per questo voteremo no a fiducia”. Così il segretario del Pd Enrico Letta nella dichiarazioni di voto alla Camera sulla fiducia al governo Meloni.
“Noi di Verdi-Sinistra voteremo contro la fiducia”, ha detto Luana Zanella di Alleanza verdi e Sinistra intervenendo in aula alla Camera per le dichiarazioni di voto sulla fiducia. “Non votiamo la fiducia, saremo all’opposizione in questo governo, non c’è nessuna condizione per votarla, questo è sicuro”. Ad anticiparlo, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è il deputato di Italia Viva Ettore Rosato.
“Non le voteremo la fiducia, penso che il cambiamento che vuole portare avanti, non è il cambiamento che piace a me, non è il mio cambiamento. Faremo opposizione seria, rigorosa, europeista, liberale e liberista”. Lo ha affermato Benedetto Della Vedova, di Più Europa, nella sua dichiarazione di voto alla Camera.
Meloni è entrata in aula alla Camera poco dopo le 11 di martedì, per la fiducia, accolta da un lungo applauso della maggioranza. Immobili i deputati di opposizione. La premier è stata salutata da tutti i ministri, in particolare da Matteo Salvini che l’ha abbracciata. “Io sono intervenuta molte volte in quest’Aula, come deputato, come ministro, come vicepresidente della Camera, eppure la solennità è tale che mai sono riuscita a intervenire senza provare un sentimento di emozione e profondo rispetto”, sono state le prime parole di Meloni, per la quale quello della fiducia “è un momento fondamentale della nostra democrazia a cui mai dobbiamo assuefarci”.
Meloni ha quindi espresso “un sincero ringraziamento a Sergio Mattarella, che nel dare seguito all’indicazione espressa dagli italiani il 25 settembre scorso non ha voluto farmi mancare i suoi preziosi consigli”. Un “grazie” anche a Mario Draghi “che tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale ha offerto tutta la sua disponibilità perché vi fosse un passaggio di consegno veloce e sereno. Così dovrebbe essere sempre, così è nelle grandi democrazie”. “La celerità era doverosa”, perché la situazione del Paese “non consente di perdere tempo e noi non intendiamo farlo”, ha affermato aggiunto nel suo intervento alla Camera, sottolineando che “noi oggi interrompiamo questa anomalia, dando vita un governo pienamente politico e rappresentativo della volontà popolare”.
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Poi ha citato le donne che “hanno osato”, da Nilde Iotti, a Fallaci a Fabiola Gianotti.“Mai provato – ha assicurato – nessuna simpatia per regimi anti-democratici, fascismo compreso”, ha detto ancora. La pace fiscale e il taglio delle tasse sul lavoro, le semplificazioni per le imprese e il superamento della Legge Fornero, le misure per le famiglie e i giovani e il Sud, la tutela delle infrastrutture strategiche e del Made in Italy, la transizione green con un occhio all’economia: queste le misure immediate e gli obiettivi di legislatura nel manifesto economico di Meloni, in linea con l’emergenza energetica e le disponibilità di bilancio. La ‘Melonomics’ mette le imprese, le famiglie e i giovani in cima alle priorità e punta a una rivoluzione copernicana nel rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione dal quale nascerà un nuovo patto fiscale.