Proseguono le trattative per la nuova Comunità di valle di Primiero, dopo l’incontro tra i sindaci di giovedì pomeriggio. Avanza l’ipotesi istituzionale, ma ormai c’è grande attesa per l’esito del referendum sulla fusione. Anche se non si esclude la formazione politica (Upt – Pd – Patt), sembra per ora tramontare l’ipotesi di presidenza di Sagron Mis sostenuta in un primo tempo da Mezzano e Vanoi. Tra i veri favoriti alla nuova presidenza restano i Comuni di Transacqua, Fiera o Imèr, anche in versione transitoria per un anno
>Tempi e scadenze per la nuova Comunità di valle
Primiero (Trento) – La Comunità di valle attende l’esito del referendum sulla fusione dei Comuni: si è deciso quindi di non decidere per ora. Sulla nuova Comunità di valle il sindaco di Siror era stato il primo ad uscire allo scoperto dopo gli incontri di questi giorni.
Walter Taufer da sempre dato per favorito nella corsa al palazzo di via Roma, nella riunione di giovedì con i colleghi sindaci ha fatto però presente la sua non disponibilità a svolgere il ruolo di presidente, confermando la sua posizione riguardo ad una Comunità strumento operativo e concreto in una dimensione municipale.
Sembra tramontare anche l’ipotesi di Sagron Mis che il territorio non sembra approvare, dopo la non partecipazione al referendum (nonostante il supporto dei giorni scorsi di Vanoi e Mezzano in quota Upt) – ma tra i veri papabili restano Transacqua con Roberto Pradel e il sindaco di Imèr, Gianni Bellotto.
L’alto Primiero parte certamente in vantaggio per i numeri dei grandi elettori richiesti per l’elezione del presidente e del nuovo Consiglio della Comunità. Si prospetta insomma un importante rinnovamento dell’Ente: candidature entro il prossimo 10 giugno, elezioni indirette il 10 luglio.
Purtroppo tutto ció è causato dalla schizofrenia della controriforma delle comunità di valle. Forse sarò semplicistico: bastava che la provincia avesse ipotizzato, per alcuni ambiti omogenei, la gestione delle competenze previste per la comunitá in capo ad un comune unico a seguito di un processo di fusione dei nostri comuni, pena la gestione in capo all’amministrazione provinciale.
Qui si parla di “lista dei sindaci”, ma di fatto tre sindaci sono a fine mandato (Fiera, Tonadico e Siror). Transacqua dipende dal referendum.
Se questi 4 non fossero più sindaci (e almeno tre non lo saranno), a che titolo parlano di “lista dei sindaci” e di “dialogo tra municipi”.
Mi spiego: tra qualche mese in Comunità potrebbero sedere 3-4 ex sindaci che, indipendentemente da come andrà il referendum, non rappresentano più i loro territori.
Se non è follia e controsenso questo…
Condivido quanto scritto da Carlo Boghetto. L’unico punto su cui non concordo è quando Carlo dice che “i sindaci hanno litigato su tutto e tutti per cinque anni”. In realtà il numero degli anni andrebbe enormemente aumentato!
La vedo francamente dura l’opportunità di dialogo tra sindaci che hanno litigato su tutto e tutti per cinque anni…vedo altrettanto dura ed eticamente discutibile che si parli di candidature alla comunità di sindaci che hanno a cuore unicamente la difesa del proprio campanile e dei privilegi acquisiti, che dovrebbero poi una volta eletti andare a governare l’intera comunità di valle.
La politica anche locale meriterebbe capacità, coerenza, dignità ed etica, non ricerca a tutti i costi di poltrone, stipendi, visibilità mediatica e soprattutto l’incapacità di affrontare e risolvere con decisione i veri problemi della valle del Primiero, che sono il lavoro e l’inesorabile picchiata del settore turistico.