Viaggio tra le testimonianze di arte e di fede, di vita vissuta, di pericoli scampati, di guarigioni insperate
Trento – Un percorso tra tipologie e iconografie, committenze e ambiti di produzione degli ex voto conservati presso il santuario di San Romedio in Val di Non. Sarà questo l’oggetto della conferenza di Salvatore Ferrari, storico dell’arte e funzionario della Soprintendenza per i beni culturali, in programma giovedì 24 marzo ad ore 20.30 presso la Sala Civica di Mezzolombardo: un appuntamento a cura dell’Associazione Castelli del Trentino che offrirà l’occasione per rileggere il lungo impegno dell’amministrazione provinciale per la tutela e la valorizzazione di queste affascinante patrimonio di arte e pietà popolare.
Testimonianze di arte e di fede, di vita vissuta, di pericoli scampati, di guarigioni insperate, gli ex voto si impongono al nostro sguardo come strumenti preziosi per seguire e comprendere l’evoluzione della vita culturale e religiosa di un territorio. Per questo la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento continua con convinzione la propria pionieristica campagna di studio, tutela e valorizzazione di questi manufatti solo recentemente assurti a pieno titolo all’attenzione delle discipline storico-artistiche, dopo decenni di incuria e distruzioni.
Sono queste le premesse della conferenza organizzata dall’Associazione Castelli del Trentino presso la Sala Civica di Mezzolombardo per giovedì 24 marzo ad ore 20.30. Salvatore Ferrari, storico dell’arte e funzionario della Soprintendenza per i beni culturali, presenterà alcune note e osservazioni su questo patrimonio culturale, tra arte e devozione popolare, illustrando tipologie e iconografie, committenze e ambiti di produzione di una selezione di ex voto eseguiti tra la fine del Cinquecento e la metà del Novecento per il santuario di San Romedio in Val di Non.
Negli ultimi anni la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, oltre a catalogare, restaurare e valorizzare – anche tramite le due mostre allestite nel 2015 al Museo Diocesano Tridentino e a Torre Vanga con il titolo Affidarsi al cielo. Arte e devozione a Montagnaga di Piné – il più corposo nucleo di ex voto del Trentino, si è infatti impegnata in un’analoga campagna di catalogazione delle opere devozionali (dipinti su tela e su tavola, stampe e oleografie, cuori e ricami, oggetti antropomorfi e fotografie, ecc..) conservate presso il “più bel santuario delle Alpi”, per riprendere il felice titolo della guida curata nel 2002 da Gianni Faustini e Iginio Rogger.
Grazie al contributo provinciale e con la vigilanza della Soprintendenza, settanta tavolette votive, tra le oltre 120 che compongono la ricca raccolta di San Romedio, sono state sottoposte nel 2013 a un delicato restauro da parte della ditta Vinante Enrica restauro opere d’arte, che ne ha ripristinato una migliore leggibilità. Altri ex voto di San Romedio erano stati oggetto di interventi di manutenzione e restauro tra il 1979 e il 1981, prima di essere esposti – insieme ad altri provenienti dai maggiori santuari e da varie chiese della Diocesi di Trento – in una “storica” mostra temporanea a Palazzo delle Albere, allestita da Michelangelo Lupo e corredata da un rigoroso catalogo curato da Gabriella Belli. Prosegue così, con uno speciale accento sulla dimensione fondamentale della fruizione pubblica, un impegno decennale inteso ad estendere anche agli ex voto la capillare campagna di restauri che ha messo in sicurezza le principali emergenze di arte e storia.
Iniziative per tutelare il patrimonio artistico e religioso di un territorio sono fondamentali sia per sottolinearne l’importanza culturale, sia per far apprezzare alle persone la storia passata e le testimonianze di arte e fede che abbiamo la fortuna di poter ammirare anche nel nostro presente.