“Eraclea docet: fu caos e crollo turistico”
Venezia – “Dopo Resana, Abano. La furbata di spedire immigrati nei Comuni retti da un Commissario prefettizio è ormai stata smascherata: l’ultimo dei tanti sfregi inflitti dal Governo alle comunità locali nella gestione autoritaria e confusa dei flussi migratori. Come ho detto no a Resana, dico no ad Abano, dove c’è pure l’aggravante di essere una località turistica”.
Con queste parole il Presidente della Regione Luca Zaia punta l’indice “sull’ennesima ipotesi scellerata” di accogliere immigrati nella località termale veneta, sostenendo così la protesta degli operatori turistici locali e degli Amministratori di Teolo e Montegrotto.
“In questa novità dei Comuni commissariati che diventano improvvisamente aree di ricettività migratoria – aggiunge il Governatore – c’è la sublimazione della lontananza tra lo Stato e i territori, tra chi governa da Roma e chi vive nella periferia dell’impero. Per alimentare tensioni sociali non c’è niente di peggio che convincere i cittadini di essere beffati da un’entità lontana da loro anni luce. Invito tutti i veneti che si sentono in queste condizioni a mantenere la calma e mi faccio interprete dei loro disagi”.
“Ad Abano, oltre alla fastidiosa gherminella di scegliere un Comune commissariato – conclude Zaia – c’è anche la pesante aggravante di trovarsi in una località turistica. Qualcuno si ricorda di cosa successe ad Eraclea dove l’anno scorso in piena estate furono mandati centinaia di immigrati? Caos, tensioni sociali e soprattutto un brusco calo delle presenze turistiche. Dovemmo combattere mesi perché il buon senso prevalesse e si attuassero i trasferimenti. Per gli stessi motivi, non solo non ne devono arrivare ad Abano, ma devono essere spostati altrove anche quelli che già ci sono in varie località del bacino termale Euganeo”.