Nella giornata dei ricordi, Primiero ha vissuto i 50 anni dell’alluvione riscoprendo il passato ma con un occhio attento al futuro e alle mutazioni del territorio, cambiato completamente dopo quell’evento. Ascolta le testimonianze dei protagonisti
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Primiero (Trento) – Piove a Primiero nel giorno dei ricordi, come 50 anni fa, quando l’acqua in poche ore, inghiottì le valli.
A 50 anni dall’alluvione che duramente colpì il Trentino orientale, uno dei momenti più intensi e più veri, di queste celebrazioni, sta nell’abbraccio commosso tra l’allora funzionario provinciale, Paolo Cavagnoli inviato da Trento e l’ex capo dei Vigili del fuoco di Primiero, Saverio Bancher.
Con loro anche l’amico di molte avventure nel 1966, Eraldo Manganone, ex consigliere regionale della Val d’Aosta, arrivato in valle con una trentina di uomini, pronto a rimboccarsi le maniche. Dovevano fermarsi pochi giorni e invece rimasero più di un mese tra melma, fango e tanta paura.
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Ma a Primiero, nella giornata commemorativa – alla presenza di sindaci e amministratori locali -, sono arrivati anche dal vicino comune di Lamon con il primo cittadino Vania Malacarne. L’altopiano bellunese non fu colpito, ma alcuni giovani di allora, raccontano di aver attraversato il torrente in piena su alcuni tronchi, arrivando a Masi di Imèr e poi alla famiglia cooperativa del paese, per chiedere informazioni. Erano preoccupati perchè da giorni non vedevano più primierotti nel vicino Lamonese.
Tra i vari racconti del 1966, c’è però anche la testimonianza di un quindicenne Marino Simoni (oggi consigliere provinciale) che accolse in casa a Mezzano, l’allora presidente della Repubblica Saragat e poi tante storie, come quella di Remo Fedrizzi (forestale in pensione), partito in piena notte alla volta di passo Rolle per lanciare il primo sos dalla valle.
Molti racconti che si accostano al dolore delle famiglie che hanno perso le loro persone più care nel 1966 a causa dell’alluvione (almeno 5 tra Primiero e Vanoi, oltre 20 in tutto il Trentino, ma anche nel vicino Bellunese, a Venezia e a Firenze in particolare).
La giornata commemorativa
Le Valli di Primiero e Vanoi, non dimenticano i giorni del grande diluvio. Molte sono state le iniziative locali in questi giorni. Tra queste, la mostra di foto d’epoca in centro a Canal San Bovo, una esposizione sulla piazza di Mezzano e un’altra ancora al palazzo delle miniere di Fiera (ancora visitabili).
Militari Usa, i primi ad arrivare in zona
Sabato 5 novembre è stata invece la giornata del ricordo: fin dal mattino, stand e dimostrazioni della Protezione civile in centro a Fiera con la presenza dei militari dell’Esercito che arrivò a Primiero con gli elicotteri – premiati per quelle operazioni “eroiche”- affiancando i militari USA, decollati da Verona e Vicenza (Air Operation Center Usaf) come documentano i video dell’epoca. In molti ci segnalano da Siror e Tonadico, che proprio gli elicotteri americani sono stati i primi ad arrivare a Primiero, grazie al prezioso interessamento del sindaco di Feltre, Felice Dal Sasso, molto amico del Primiero.
Il Convegno
Nel pomeriggio invece, un importante Convegno organizzato da Comunità di Primiero e Parco Paneveggio Pale di San Martino, sulle trasformazioni subite dal territorio, anticipato dalle testimonianze portate da Paolo Cavagnoli e da Eraldo Manganone.
Il presidente della Comunità di Primiero, Roberto Pradel ha sottolineato l’importanza della solidarietà ricevuta ma anche lo sforzo dei molti volontari locali in campo nell’emergenza terremoto.
All’evento era presente anche l’assessore provinciale Tiziano Mellarini che ha ribadito come l’alluvione del 1966 abbia segnato un importante passaggio storico per l’intero Trentino. Oggi lo stesso Trentino è in prima linea per aiutare le popolazioni che hanno bisogno di aiuti.
Primiero 1966-2016: la trasformazione di un territorio
Durante il convegno di Primiero, sono intervenuti: Erwin Filippi Gilli sul tema: L’alluvione del 1966 a Primiero. Le cause e gli effetti; Luigi Gottardo, Le dinamiche del bosco. L’assetto forestale di un territorio di montagna; Roberto Coali, La sicurezza idrogeologica del territorio. Le sistemazioni idraulico-forestali nel territorio montano; Bruno Zanon, Il cambiamento socio economico e il governo del territorio; Claudio Ferrari, Una nuova sensibilità ambientale. L’esempio dei parchi naturali, con il coordinamento del direttore del Parco Paneveggio Pale San Martino, Vittorio Ducoli.
I ricordi, al centro dell’attenzione di questa giornata, con lo sguardo però verso il futuro: la solidarietà ricevuta e la solidarietà ricambiata da questa terra del Trentino orientale, ma anche la mutazione di queste valli di montagna.
Sabato in serata a Canal San Bovo, è stato eseguito infine il Requiem per il 50° dell’alluvione con la Scuola musicale di Primiero, ricordando le vittime di ieri e di oggi nel terremoto del centro Italia. Per non dimenticare quel 4 novembre di 50 anni fa.
– Sfoglia il Nostro Speciale e Guarda i Servizi tv dedicati ai 50 anni dell’Alluvione a Primiero e in Trentino su: www.lavocedelnordest.eu/alluvione1966. Potete lasciare i Vostri commenti o i vostri ricordi, in basso, per non dimenticare…