Corsi di formazione operatore socio sanitario, approvati dalla giunta provinciale
di Alessia Simion
Trento – La Giunta provinciale, su indicazione di Luca Zeni assessore alla salute e politiche sociali, promuove gli indirizzi per l’emissione dei bandi di iscrizioni ai corsi per operatore socio-sanitario, per un periodo formativo di due anni (2017-2019). I corsi hanno una durata di 1400 ore, divise in 700 ore di teoria e 700 ore di pratica, occupando un periodo formativo di un anno e mezzo, qualificando operatori abili nel contesto di servizi sanitari, socio sanitari, RSA, a domicilio, nei centri diurni, nelle cooperative sociali con il compito di favorire il benessere e l’autonomia delle persone che vivono una condizione di difficoltà.
Le domande vanno presentate presso la sede formativa scelta dal 26 aprile al 31 maggio 2017. nel caso in cui le domande superassero i posti previsti, si terrà un esame di ammissione, per tutte le sedi, martedì 27 giugno presso il Polo didattico delle professioni sanitarie dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di via Briamasco n. 2 a Trento.
Enti gestori che emanano il bando:
Azienda provinciale per i servizi sanitari:
- sede di Trento 35 posti;
- sede di Rovereto 40 posti;
- sede di Cles 25 posti.
Opera A. Barelli:
- sede di Levico Terme: 35 posti;
- sede di Borgo Valsugana: 35 posti (di cui 5 posti riservati a residenti in un comune della Comunità del Primiero);
- sede di Riva del Garda: 35 posti.
Chi può partecipare
- diciassettenni con licenzia media e assolvimento obbligo di istruzione;
- maggiorenni con licenzia media;
- stranieri in possesso di certificato di conoscenza della lingua italiana livello B2 rilasciato da centri di certificazione autorizzati e, per titoli di studio conseguiti all’estero, dichiarazione di valore rilasciata dall’ambasciata italiana che attesta che il titolo di studio corrisponda almeno alla terza media italiana.
Inizio e durata della formazione
Nel mese di ottobre: la data di inizio è riportata nei bandi degli enti gestori. Si tratta di 1.400 ore di cui 700 ore di teoria e 700 ore di pratica, articolate su circa un anno e mezzo di corso. Sono previsti percorsi formativi ridotti per gli stranieri con un titolo di infermiere conseguito all’estero (360 ore di formazione) e per gli ausiliari in servizio addetti all’assistenza diretta alla persona.
Quote di iscrizione al corso
- per i residenti in provincia di Trento alla data di presentazione della domanda di iscrizione al corso allegata ai bandi emessi dagli enti gestori: 300 euro per il primo ciclo e 100 euro per il secondo ciclo e per ogni anno fuori corso;
- per i non residenti in provincia di Trento alla data di presentazione della domanda di iscrizione al corso allegata ai bandi emessi dagli enti gestori: 600 euro per il primo ciclo e 200 euro per il secondo ciclo e per ogni anno fuori corso;
- per i cittadini stranieri residenti in provincia in possesso di un titolo professionale di infermiere conseguito all’estero: 300 euro, si tratta di un percorso formativo ridotto.
In breve
Zeni e Bordon in visita al Santa Chiara/L’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni e il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon, accompagnati dal direttore generale del Dipartimento alla salute e solidarietà sociale Silvio Fedrigotti e dal direttore dell’ospedale di Trento Mario Grattarola, hanno visitato l’ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara. Nell’illustrare l’attività del suo reparto il direttore Saverio Tateo ha evidenziato: «Siamo passati negli ultimi anni dai cinquecento interventi di attività ginecologica del 2009 a più di mille nel 2016. Per quanto riguarda l’attività ostetrica – ha proseguito Tateo – siamo uno dei 41 ospedali in Italia che hanno più di duemila parti all’anno e nel quale anche la mobilità passiva risulta notevolmente diminuita negli ultimi anni». «Il momento della nascita – ha evidenziato l’assessore Luca Zeni – è un momento molto importante per le famiglie oltre che per i nascituri. L’unità operativa di ostetricia e ginecologia del Santa Chiara è un reparto di altissima qualità e ciò è riconosciuto anche dagli studi, dalle statistiche e dagli esiti che dimostrano come nel reparto si riescano ad affrontare tutte le eventuali problematiche legate alla gravidanza e al parto. Questa unità operativa è un punto di riferimento importante per tante famiglie trentine che cercheremo di valorizzare».