Intervento del presidente Kompatscher alla scuola per la democrazia di Aosta. Percorsi comuni fra regioni virtuose per rafforzare le autonomie
Aosta – Avviare un percorso comune fra i territori virtuosi, rafforzare tutte le autonomie tramite nuove forme di governo che prevedano maggiori rapporti tra regioni accomunate da valori quali operosità, solidarietà e autogoverno.
Questa la strada indicata dal presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, nell’ambito di una tavola rotonda svoltasi ad Aosta assieme a diversi governatori di Regioni italiane tra cui quelli di Lombardia, Piemonte e Sicilia, Attilio Fontana, Sergio Chiamparino e Sebastiano Musumeci.
L’incontro si è svolto all’interno della decima edizione della Scuola per la democrazia, importante appuntamento rivolto agli amministratori locali che domani vedrà anche la partecipazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Secondo il presidente altoatesino, “il rilancio della vocazione autonomistica in Italia, passa anche dalle nuove forme di cooperazione fra territori”, con l’obiettivo comune di “un governo sempre più vicino ai cittadini, vero antidoto alle spinte estremistiche”. Kompatscher auspica una “convinta convergenza da parte di tutte le regioni su quegli aspetti istituzionali e finanziari che possono far aprire una stagione nuova con più autonomia e meno centralismo. Possiamo partire da tematiche comuni come tutela dell’ambiente, sanità, politiche del lavoro e istruzione”.
Dal punto di vista finanziario, il Landeshauptmann ha illustrato una sorta di operazione-verità, sfatando i luoghi comuni sui privilegi e ribadendo che “con gli ultimi accordi sulle forme di contributo al risanamento dei conti pubblici, le Province di Bolzano e Trento stanno facendo risparmiare allo Stato 2 miliardi di euro all’anno”. Inoltre, analizzando i conti pubblici territoriali, emerge che le risorse generate dall’Alto Adige sottoforma di tasse e imposte versate (10,1 miliardi di euro nel 2015) sono superiori alle spese che rientrano sul territorio (8,9 miliardi).
“L’autogoverno ha bisogno che le competenze vadano di pari passo con le risorse – ha aggiunto Kompatscher – una eventuale riduzione della pressione fiscale a livello nazionale dovrà essere accompagnata da una clausola di invarianza del gettito a beneficio delle Regioni. In caso contrario, la riduzione del bilancio comporterà la rinuncia all’esercizio delle competenze e, dunque, un ritorno al centralismo”.