Il Piccolo Teatro Blu di Imèr ha avuto la sua rivincita ospitando nei giorni scorsi, vestito a nuovo, il primo spettacolo – seguito questo sabato dal secondo evento – della rassegna BluOff organizzata da ‘Officina delle Pezze’, l’Associazione culturale che sta lavorando con passione per portare nelle Valli di Primiero e Vanoi un progetto culturale di ampio respiro
Servizio e foto di Liliana Cerqueni
Primiero (Trento) – I primi successi di riscontro del pubblico non si sono fatti attendere e dalla sala affollata è arrivato un feedback entusiasta. Il monologo di Francesca Bianchi, ‘Fiori sulle mie ferite’ – regia di Matteo Carnevali – è arrivato ai presenti in tutta la sua potenza emotiva, smuovendo sentimenti, sollecitando riflessioni, rispondendo agli interrogativi che ciascuno di noi si pone sulle questioni più intime, difficili da ammettere o confessare.
E’ la storia di un’attrice che si intreccia con la storia del personaggio che essa stessa deve interpretare, dove non mancano momenti di tragicità alleggeriti da qualche tratto comico: un crocevia di ‘recitato’ e ‘vissuto in prima persona’ che alla fine diventano un tutt’uno. Un’opera che parla della difficoltà del vivere, del bisogno di amore, della richiesta di riconoscimento come essere umano ancora prima che ‘personaggio’, delle fragilità di questo nostro mondo e in particolare della nostra civiltà occidentale, così evoluta e così disorientata, dove il vuoto esistenziale è riempito con la chimica.
L’attrice-donna richiama l’attenzione sull’indifferenza che ci caratterizza sempre più spesso, sul cinismo con cui ci approcciamo a chi è diverso da noi, sulla sofferenza dell’abbandono, sull’incomprensione egoistica che fa morire le relazioni. Un viaggio in un universo complicato ma che è il nostro universo e richiede consapevolezza, spesso coraggio e forza.
Questa attrice che per un attimo accantona la veste scenica per abbandonarsi ai suoi ricordi, i drammi, i momenti felici, le persone scomparse del suo microcosmo, si aggrappa alla fine alla speranza del domani, all’idea di quella stretta solidarietà fatta di amore autentico, che se da un lato permette di tenere serenamente per mano una anziana madre che sta morendo, dall’altra la tende per accogliere una vita nuova, emblema del futuro, della continuità e della ciclicità E’ il potere catartico dell’amore, alla fine, che permette riscatto.
La rassegna continuerà fino al mese di dicembre con spettacoli diversificati di artisti provenienti da Venezia, Parma, Catania, Feltre, Bologna, che hanno accolto con piacere la sfida di contribuire al rilancio del Piccolo Teatro Blu dal grande potenziale.
L’Amministrazione di Imèr, nella veste dell’Assessore alla Cultura Daniele Gubert, ha manifestato la massima disponibilità nel sostegno dell’iniziativa e si è dichiarata soddisfatta dei risultati dei primi interventi alla sala, finanziati e portati a termine. Gubert ha ricordato inoltre il lavoro di squadra di cittadini volontari che credono nella nuova proposta e che hanno affiancato Amministrazione e Associazione.