Riferito al presidente Mattarella l’esito dell’evento ‘Sindaci d’Italia’ che si è svolto a Roma
NordEst – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del secondo incontro “Sindaci d’Italia” organizzato da Poste Italiane, ha ricevuto martedì mattina al Quirinale una delegazione di Sindaci di ANCI Piccoli Comuni, guidata dal Coordinatore Nazionale, Massimo Castelli e dal Presidente Nazionale UNCEM – Unione dei Comuni, delle Comunita e degli Enti Montani, Marco Bussone, e composta da Valentina Maculan, Sindaco di Carè (VI), Francesco Agnello, Sindaco di Villafrati (PA), Aldo Riva, Sindaco di Dizzasco (CO), Agnese Benedetti, Sindaco di Vallo di Nera (PG), Domenica Vespa, Sindaco di Villa Celiera (PE), Michele Di Maio, Sindaco di Calitri (AV). Erano presenti la Presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina, l’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante, e il Vice Direttore Generale, Giuseppe Lasco. Nel corso dell’udienza sono stati illustrati gli obiettivi del nuovo piano di Poste Italiane
per i piccoli Comuni.
I Sindaci dell’ANCI sono tornati a Roma, ed erano oltre 3mila, per la II^ edizione dell’evento “Insieme ai piccoli Comuni continuiamo a pensare in grande”, organizzato da Poste Italiane per i piccoli Comuni. Al Centro Congressi “La Nuvola” dell’Eur, c’era anche una delegazione di Sindaci trentini, con il Presidente del Consorzio dei Comuni Trentini Paride Gianmoena, e il Direttore Marco Riccadonna. Molti anche i rappresentanti arrivati da Bellunese, Veneto e Friuli.
“Abbiamo avuto rassicurazioni – ha detto Gianmoena – ma adesso il dialogo deve essere costante per avere una visione comune su cosa significa vivere e lavorare nei piccoli Comuni”.
Oggi la Presidente di Poste, Maria Bianca Farina e l’Amministratore Delegato dell’azienda, Matteo Del Fante, hanno richiamato a raccolta i primi cittadini dei Comuni con meno di 5.000 abitanti e hanno fatto il punto sull’andamento di quegli impegni.
Nessun taglio in vista
L’azienda ha riaffermato la volontà “di non chiudere uffici nelle aree meno densamente abitate e in particolare nei Comuni con meno di 5000 abitanti” ribadendo che nessuna azione verrà intrapresa “senza una completa e preventiva condivisione con le competenti autorità comunali”.
Se nel 2018 gli impegni erano stati 10, nel 2019 arrivano a 14. Tra questi, come detto, la conferma che nessun ufficio nei Comuni sotto i 5mila abitanti verrà chiuso; Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane hanno siglato una partnership per l’erogazione del servizio di Tesoreria ai piccoli Comuni; verrà implementato il servizio di sorveglianza negli uffici; nei piccoli Comuni senza servizi postali l’attività sarà garantita con il portalettere a domicilio; previsto il wifi gratuito negli uffici.
L’incontro si è aperto con un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dove ha affermato: “E’ importante evitare isolamenti e abbandoni, è necessario prestare cura alla pluralità dei territori con uno sforzo convergente di istituzioni, imprese e società civile”.
Parole che riportano al 2018 quando i Sindaci, avevano portato a casa un pacchetto di promesse: basta chiusure degli uffici postali, nuovi servizi e tecnologie, ristrutturazioni e investimenti in sicurezza.
Uffici come presidi
Il Presidente dei Comuni d’Italia, Antonio Decaro, ha riconosciuto che Poste ha mantenuto le promesse e gli uffici non sono stati chiusi, ma ha sottolineato, anche, che l’ufficio postale non eroga solo servizi, ma riveste il ruolo di presidio che facilita la vita dei piccoli Comuni, rappresentando, inoltre, un presidio dello Stato. Decaro ha chiesto, anche, che la dignità di un Sindaco dovrebbe essere riconosciuta con un’indennità minima di 1500 euro.
Una richiesta che il Ministro all’Economia Roberto Gualtieri ha condiviso, quando ha affermato che i piccoli Comuni sono laboratori straordinari di socialità e innovazione in un periodo che sta vedendo l’Italia impegnata sulla strada della stabilità e della crescita con una manovra che vuole rilanciare gli investimenti nei Comuni con un fondo di 3miliardi e mezzo per gli Enti locali.
Conte e i piccoli territori
All’incontro ha partecipato anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che sta seguendo con molta attenzione la proposta legislativa “liberiamo i Sindaci”. Conte si è detto, inoltre, assolutamente sensibile al fatto che chi si assume precise responsabilità debba avere una corresponsione economica seppur minima. Conte, constatando che nei piccoli Comuni italiani vivono 10 milioni di persone, ha fatto una sintetica analisi sulle potenzialità di territori che rischiano lo spopolamento e come il Governo debba migliorare le infrastrutture riducendo le fratture territoriali.
“Non ci deve essere differenza – ha detto – tra i piccoli e grandi centri. Lo Stato non deve più fare cassa a danno dei Comuni e noi dobbiamo lavorare per rendere connessa tutta la penisola. E in questo contesto Poste italiane – ha concluso Conte – è un presidio importante: un grande contributo alla coesione delle piccole comunità”.
L’anno scorso la convention era servita a Poste Italiane per presentare il piano di sviluppo dei servizi per i centri fino a 5 mila abitanti. E proprio su questo numero è stata particolare l’attenzione di Gianmoena, visto che in Trentino, al 1° gennaio di quest’anno, i Comuni che non raggiungono i 5mila abitanti sono 145 su 166. Inoltre, anche la città di Trento temeva un giro di vite sugli sportelli e sugli orari. A tali timori Poste ha precisato che, per le aree urbane ad alta densità abitativa, si tratta di una rimodulazione che implementa i servizi migliorando l’articolazione territoriale.
Nei mesi scorsi si è proceduto a 25 stabilizzazione di portalettere, mentre altri 33 saranno stabilizzati entro fine anno. Una situazione sulla quale c’è anche l’attenzione della Provincia, tenuto conto della convenzione vincolante con Poste, che prevede di tenere aperti tutti gli uffici e gli sportelli nei Comuni a bassa densità abitativa. Una convenzione che è precedente all’iniziativa “Poste nei Piccoli Comuni”.
In questo contesto Gianmoena ha avuto un colloquio con Livio Rado, responsabile Filiale di Trento Poste con il quale è stato fatto il punto della situazione.
In Trentino ci sono 190 uffici postali, mentre sono 34 i piccoli Comuni che non hanno uffici postali. A questi, nell’ambito del progetto dei Piccoli Comuni, è stato proposto di aprire lo sportello Postamat a spese di Poste Spa. Sui timori di riduzione delle aperture, Poste ha precisato che non ci sarà rimodulazione di orario.
Gianmoena ha precisato ancora che l’apertura del servizio Postamat va concordato con i sindaci, espressione della comunità locale, i quali hanno la consapevolezza che per mantenere la popolazione nelle valli servono servizi. E in tal senso stanno ragionando anche con la Cooperazione Trentina per l’implementazione e la valorizzazione dei presidi di multi servizi nei territori periferici. Sono realtà riconosciute anche dall’Europa come Sieg, servizi di interesse economico generale.