E’ iniziata mercoledì pomeriggio al Consorzio dei Comuni Trentini, la fase partecipativa del Quinto aggiornamento del Piano provinciale di gestione dei rifiuti, accompagnato dal relativo Rapporto ambientale
Trento – “Un momento importante di confronto e di avvio di collaborazione che vuole coinvolgere i Comuni, le Comunità, i territori, le categorie economiche e tutti i cittadini, in modo particolare i giovani, per pensare a come gestire nei prossimi anni i rifiuti, specialmente quelli che non possono essere riciclati dopo la raccolta differenziata, che a sua volta deve puntare a essere di maggiore qualità. Questo è il momento delle scelte per la strategia futura”, ha esordito il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina al Consiglio delle Autonomie locali, con alcuni sindaci collegati in videoconferenza, presieduta dal presidente del Consorzio dei Comuni Trentini Paride Gianmoena.
“Sono proprio i giovani che ci sollecitano ad essere maggiormente attenti ai percorsi di economia circolare, al tema del cambiamento climatico e alla salvaguardia dell’ambiente. Per raggiungere gli obiettivi previsti dal piano sarà fondamentale il ruolo di tutti coloro che sono interessati alla corretta gestione dei rifiuti urbani”.
Ad accompagnare la presentazione del Piano, con il supporto di alcune fondamentali relazioni tecniche e scientifiche, erano presenti il dirigente generale di Appa – Agenzia provinciale per la protezione dell’Ambiente Enrico Menapace, il sostituto dirigente del settore autorizzazioni e controlli di Appa Gabriele Rampanelli e, in collegamento, il sostituto direttore dell’Unità organizzativa rifiuti e bonifica dei siti inquinati Chiara Lo Cicero e i docenti dell’Università di Trento Marco Ragazzi, delegato del rettore alla sostenibilità ambientale e Marco Tubino, entrambi del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica. I docenti di Unitn hanno infatti condotto, assieme a Luigi Crema, direttore del Centro Sustainable Energy della Fondazione Bruno Kessler, uno studio specifico sui processi di conversione energetica dei rifiuti indifferenziati, elaborando in un report, che è stato condiviso oggi, alcuni scenari sull’impiego delle diverse tecnologie disponibili per il trattamento dei rifiuti, con i relativi aspetti ambientali e autorizzativi del loro possibile utilizzo nel contesto del nostro territorio.
Il Quinto aggiornamento del Piano provinciale di gestione dei rifiuti, elaborato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente e approvato in via preliminare dalla Giunta provinciale lo scorso 30 dicembre, analizza la situazione attuale della gestione dei rifiuti urbani in Trentino, evidenzia le principali criticità, gli adeguamenti alle direttive europee e alla normativa nazionale (necessari anche ai fini dell’accesso ai finanziamenti UE) e indica gli obiettivi da raggiungere mediante precise azioni da implementare. Con l’approvazione preliminare è appunto iniziata la fase partecipativa del Piano.
Sul piano APPA ha richiesto il parere a tutte le Comunità di Valle e a tutti i Comuni, chiedendo a questi ultimi di pubblicare l’avviso per 60 giorni per eventuali osservazioni, il cui termine scade il prossimo 23 marzo 2022. Il termine previsto per l’approvazione definitiva del Quinto aggiornamento del Piano è il 6 luglio 2022, ma si vuole riuscire ad approvarlo entro aprile.
Gli obiettivi del piano
Riduzione della produzione. Gli ultimi dati disponibili (2019) indicano una produzione complessiva di rifiuti urbani di 448,1kg per abitante equivalente all’anno e 82 kg per abitante equivalente all’anno di rifiuto indifferenziato: si vuole arrivare rispettivamente a 425 kg/ab eq e 80 kg/ab eq entro il 2025, tramite le azioni previste dal Piano stesso oltre che dal programma provinciale di prevenzione dei rifiuti e dal programma provinciale di riduzione degli imballaggi e dei prodotti monouso (allegati al Quinto aggiornamento).
In particolare si prevede di incentivare centri di riuso, piattaforme per la preparazione al riutilizzo, mercatini dell’usato, piattaforme di scambio oggetti, giornate del riuso; potenziare l’informazione nelle Comunità e nei Comuni nonché per aiutare i turisti a fare una corretta gestione dei propri rifiuti e ridurre la loro produzione, ampliare i percorsi di educazione ambientale nelle scuole, promuovere nuove abitudini di consumo a ridotto carico di rifiuti (vuoto a rendere, vendita su cauzione, affitto di stoviglie, piatti e bicchieri che poi vengono lavati e riutilizzati) tramite accordi, incontri, campagne con la grande distribuzione organizzata, i mercati, la ristorazione privata e collettiva, le imprese nonché gli organizzatori di eventi; invitare le imprese per trovare modelli di produzione di beni a ridotto carico di rifiuti nonché di “simbiosi industriale”
Aumento della raccolta differenziata. Gli ultimi dati disponibili (2019) indicano una raccolta differenziata pari al 77,9% su scala provinciale, con sei bacini di raccolta sotto tale media: si vuole arrivare al 78% in ogni bacino di raccolta entro il 2024, e all’80% entro il 2028, tramite azioni facenti leva sulla tariffazione e sul sistema di raccolta porta a porta. Si rende inoltre necessario intercettare i film plastici delle serre, anche attraverso accordi on gli agricoltori, per non conferirli nel ciclo dei rifiuti indifferenziati. Per il raggiungimento di detto obiettivo è necessario potenziare l’informazione dei cittadini a fare una corretta raccolta differenziata e a chiedere azioni correttive ai Gestori sui propri sistemi di raccolta.
Miglioramento della qualità della raccolta differenziata. La raccolta del multi materiale, sostanzialmente imballaggi, presenta oggi il 24% di scarti, con punte superiori al 50% in taluni casi, la raccolta dell’organico ha una media del 6% di scarto con punte di oltre il 10%. Lo scarto della raccolta differenziata che nel 2019 è tornata in discarica supera il 10% degli stessi rifiuti: si vuole ridurre la percentuale dello scarto, tramite inserimento di un parametro di valutazione della qualità della raccolta differenziata (lo scarto abbassa la quota di rifiuto differenziato).
Oggi in tutti i bacini di raccolta è presente rifiuto organico nella frazione indifferenziata sopra al 5%, con sei bacini di raccolta in cui il valore si attesta sopra al 10%, fino a punte oltre il 25%: si vuole ridurre la percentuale dell’organico nella frazione indifferenziata, tramite una campagna informativa mirata e trasferendo ai gestori i costi per la biostabilizzazione in discarica prevista dalla normativa di riferimento (d.lgs 36/2003).
Gestione del rifiuto indifferenziato. Oggi restano 63.000 tonnellate di rifiuto residuo da gestire, attualmente in parte smaltito nelle due discariche residue provinciali e in parte portato a termovalorizzatori fuori Provincia. Il Piano dà dei vincoli precisi per non arrivare al riempimento in tempi rapidi della futura discarica di Ischia Podetti (catino nord). Nel catino nord della futura discarica di Ischia Podetti andrà smaltito solo il 6% del totale dei rifiuti urbani dell’anno precedente, recuperando tutto il rifiuto possibile come materia o energia e utilizzando la discarica solo in via residuale al recupero.
Inoltre il Piano, sulla base delle valutazioni tecniche di APPA, FBK e Unitn, individua i possibili scenari che supporteranno le scelte definitive della Giunta provinciale entro il 31 dicembre 2022. Al fine di una decisione partecipata e consapevole, entro il termine verrà fatto un approfondimento tecnico-economico su gli stessi scenari e le tecnologie possibili.
Uniformare la raccolta dei rifiuti. Oggi ci sono 11 bacini di raccolta, alcuni in regime tariffario altri in regime di tassazione. Ogni Gestore ha il proprio sistema di raccolta (stradale, porta a porta, misto, interrato) e attua diverse modalità di intercettazione e pagamento dello stesso rifiuto. Ad esempio, un ombrello o un paio di scarponi da sci vengono considerati rifiuti ingombranti per un territorio e quindi possono essere smaltiti solo se conferiti ai centri di raccolta, ma non vengono conteggiati in fattura, in altri territori sono invece considerati rifiuti indifferenziati e quindi conteggiati in bolletta e, se il contenitore lo permette, possono essere raccolti con i sistemi attivi di raccolta stradali o di porta a porta. Si vuole perciò uniformare tutto il sistema approvando entro il 2023 disciplinari provinciali, validi per tutti i Gestori della raccolta pubblica.
Aggiornare periodicamente i criteri localizzativi per gli impianti di trattamento dei rifiuti urbani. È necessario portare tutti a conoscenza dei nuovi criteri localizzativi e verificare la proposta dei nuovi Centri Integrati prevista nel Quinto aggiornamento.
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