Il sindaco inoltre sta lavorando per affinare il piano di emergenza. ‘Incontrero’ presto i commercianti e i residenti delle aree esondabili – spiega – per proporre loro sia nuove modalita’ di protezione sia nuovi meccanismi di allerta. E’ infatti evidente che se quelli che nei nostri piani dovevano essere eventi eccezionali e invece si sono verificati gia’ due volte in due settimane, allora appaiono superati i sistemi di comunicazione e gli strumenti di protezione utilizzati finora. Ci dobbiamo quindi attrezzare diversamente e mi sto facendo consigliare da citta’ d’acqua come Venezia’.
Variati tuttavia ritiene indispensabile la realizzazione delle opere di prevenzione: ‘Finche’ non verranno fatti i bacini di laminazione a nord, la citta’ di Vicenza e il resto del territorio provinciale resteranno schiavi della paura ogni volta che piovera’ un po’ di piu’. E i tempi devono essere stretti, mentre i meccanismi della burocrazia sono lunghi. Il progetto definitivo del bacino del Timonchio, poi, va ripensato se non si vogliono realizzare opere inutili: i 3 milioni circa di metri cubi d’acqua che potrebbe contenere, infatti, ritengo non siano sufficienti per evitare disastri in citta’, in caso di portate d’acqua come quelle che abbiamo visto anche solo ieri’.
Il sindaco sta per questo cercando di tenere un collegamento il piu’ positivo possibile con il presidente della Regione, che ha competenze molto importanti su questo piano. ‘Per quanto riguarda poi le spese sostenute nella giornata di ieri in seguito all’allarme maltempo dato alle 13.30 e poi rientrato in serata – annuncia il sindaco -, intendo vengano ricomprese nelle spese emergenziali. Perche’ a Vicenza l’emergenza non e’ ancora finita’.