Gli interventi di lotta biologica all’infestante del castagno continuano
Bolzano – Nei boschi di castagno dell’Alto Adige il cinipide, una vespa importata dall’Asia, ha iniziato a provocare danni alle piante e al raccolto nel 2008. Il cinipide del castagno viene veicolato attraverso piante infestate, nel 2008 è stato riscontrato per la prima volta un focolaio di infestazione anche in Alto Adige, a Terlano, che però è stato debellato. Nel 2009 l’attacco del cinipide si è riproposto sui castagni in varie zone del territorio. Per combattere questo agente infestante si ricorre a un nemico naturale, un insetto parassitoide che riesce a controllare biologicamente la diffusione del cinipide del castagno, spiega Stefano Minerbi, direttore sostituto dell’Ufficio amministrazione forestale.
Si tratta del Torymus sinensis, un insetto parassitoide utile appunto nel controllo biologico del cinipide, come hanno confermato le analisi scientifiche. Il torimide, originario della Cina, è stato applicato nel corso di quattro anni dal Servizio forestale in oltre 80 luoghi dell’Alto Adige e ha ridotto l’intensità degli attacchi del cinipide del castagno nutrendosi delle sue uova. In val d’Isarco l’effetto è stata una riduzione di oltre il 70% e fino al 100% a Rio Pusteria, Renon San Genesio. Il cinipide è stato invece ancora riscontrato, durante gli ultimi controlli, nella valle dell’Adige e in Venosta. La situazione sarà costantemente monitorata anche se si presume che in futuro si stabilizzerà un bilanciamento tra il cinipide e il suo nemico naturale. A rendere le previsoni incerte potranno tuttavia intervenire i fattori legati al clima.