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Valanga in Svizzera: muore l’avvocato di Silandro Christoph Tappeiner

Incidente sabato durante escursione di scialpinismo su Piz Daint. Molte le vittime nel weekend anche sul versante austriaco

Bolzano – Lo scialpinista altoatesino di 46 anni, l’avvocato Christoph Tappeiner di Silandro, è deceduto in ospedale di Coira, in Svizzera, dopo essere stato travolto sabato da una valanga sul Piz Daint. L’incidente è avvenuto sopra passo del Forno, poco lontano dal confine italo-svizzero.

La notizia è stata confermata dal sindaco di Silandro, Dieter Pinggera, che ha espresso il proprio cordoglio per il lutto che ha colpito la famiglia Tappeiner.  Il 46enne faceva parte di un gruppo di otto alpinisti, tutti altoatesini. In tre sono andati a sciare sul versante nord del Piz Dain quando, sopra di loro, si è innescata la slavina.

La vittima è stata trascinata per circa 400 metri e sepolta dalla neve. I suoi compagni hanno dato l’allarme e gli hanno prestato i primi soccorsi, poi è stato trasportato in elicottero all’ospedale cantonale. Purtroppo, nonostante indossasse equipaggiamento antivalanga, è deceduto per le ferite riportate. L’uomo, è stato trasportato in ospedale all’ospedale di Coira, dove però è deceduto domenica per le gravissime ferite.


In breve

E’ ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Santa Chiara di Trento una donna di 55 anni investita da un’auto in retromarcia a Rovereto. Il fatto è avvenuto a mezzogiorno di lunedì 7 febbraio in via San Giovanni Bosco, vicino ai giardini Perlasca.


Lutto nel mondo dell’imprenditoria veneta e nazionale: si è spento a Vicenza Nicola Amenduni, patron delle Acciaierie Valbruna e figura storica nel panorama dell’industria berica. Classe 1918, Amenduni avrebbe compiuto 104 anni il prossimo 4 aprile. Pugliese di nascita ma vicentino di adozione, era entrato nel 1957 nell’azienda fondata da Ernesto Gresele, quando ancora si chiamava “Ferriera Valbruna”. Con lui alla guida, l’industria trovò lo slancio decisivo puntando sugli acciai inossidabili, diventando una delle leader a livello mondiale: un gruppo che oggi, con 42 filiali nel mondo e oltre 2.500 dipendenti, è leader internazionale nella produzione degli acciai. Furono gli affetti a portare l’imprenditore a Vicenza, che sposò la figlia di Gresele, Mariuccia, dalla quale ha avuto cinque figli, Michele, Ernesto, Massimo, Maurizio e Antonella, tutti impegnati nelle attività di famiglia. I funerali si terranno nei prossimi giorni nel capoluogo berico.

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