Ecco la Distribuzione del lupo sulle Alpi e Prealpi Orientali a dicembre 2019
NordEst – Sette branchi di lupi sulle Dolomiti e nelle Alpi orientali da 80 a 110 esemplari. Dalla Lessinia al NordEst alpino, il lupo si sta diffondendo, con periodiche notizie di nuovi avvistamenti.
“Una corretta comunicazione sul lupo rappresenta il primo passo per favorire l’accettazione della specie – spiega l‘associazione ‘Io non ho paura del lupo – , sopratutto nelle aree di nuova colonizzazione come le Alpi e Prealpi Orientali.
Così abbiamo sviluppato una mappa di presenza del lupo, coinvolgendo i territori del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia.
Lo scopo di questa mappa non è solo quello di informare, ma anche di tenere traccia della presenza del lupo su questi territori, attraverso aggiornamenti periodici.
Questo lavoro è stato possibile non solo grazie all’impegno dei nostri volontari, ma anche al contributo di professionisti, privati, enti e associazioni che si sono impegnate durante l’ultimo anno per la raccolta e l’elaborazione di dati sul campo.
Il territorio
Sulle Alpi e Prealpi Orientali si stima che il territorio di un branco possa essere compreso tra i 100 e i 250 chilometri quadrati ed è ad uso esclusivo del branco che lo abita.
I confini del territorio seguono spesso l’orografia del terreno, le valli, i corsi d’acqua, per questo senza opportune attività di indagine come analisi genetiche o radio-collari è molto difficile stimarne l’estensione.
Per questo, nella realizzazione di questa mappa si è deciso di non riportare le stime sull’estensione dei territori, ma semplicemente di posizionare un’icona nell’area interessata dalla presenza del lupo.
L’attività dell’associazione
Il monitoraggio sul lupo nasce dalla necessità di rispondere agli attacchi mediatici con dati reali sulla consistenza della specie sul territorio.
L’attivismo ambientale di #iononhopauradellupo parte nel 2016 in Val Taro, un territorio di grandi boschi, torrenti, rupi scoscese e verdi pascoli che sorge in provincia di Parma, tra il Mar Ligure e la Pianura Padana, nell’Appennino Settentrionale.
Qui il ritorno del lupo è stato vissuto con sorpresa ed emozione, ma anche con paura e disinformazione, a causa del conflitto con le attività degli allevatori e con il mondo della caccia.
In questo territorio, oggi più che mai, un’indagine sulla presenza del grande predatore è indispensabile, visto che nessuna attività istituzionale di monitoraggio della specie è in corso in questa porzione di Appennino al di fuori di quella svolta dalla nostra associazione.
Non solo le aree Appenniniche, anche le Alpi e Pre-Alpi Orientali sono il campo d’azione delle attività di indagine di #iononhopauradellupo che attraverso la rete di soci e volontari contribuisce al monitoraggio del lupo sull’Altopiano della Lessinia in provincia di Verona, sul Monte Grappa, nell’Altopiano di Asiago e sul Col Visentin in provincia di Belluno, aree che hanno vissuto solo di recente il ritorno naturale del lupo, un animale spesso poco conosciuto, talvolta vittima di un bracconaggio spietato, continuamente sottoposto ad una campagna mediatica che tende a screditarne l’importante ruolo ecologico, fomentando falsi miti e paure.