“E’ incostituzionale, differenzia dipendenti, Stato e studenti”
Nordest – “La regionalizzazione della pubblica istruzione è una proposta incostituzionale: non trova spazio nelle proposte che mirano a diversificare l’offerta formativa già abbastanza flessibile per via dell’autonomia scolastica che di fatto in molti contesti è risultata fin troppo deleteria”. E’ quanto afferma un gruppo di docenti riuniti nel gruppo “Professione insegnante” che ha lanciato la petizione “No alla regionalizzazione della scuola pubblica dello Stato” che ha già ottenuto quasi duemila firme.
“La regionalizzazione dell’istruzione mira a differenziare classi di dipendenti dello Stato, diversificare gli stipendi, diversificare la spesa sulla scuola. La scuola deve essere unica, accessibile e di qualità su tutto il territorio nazionale senza differenze tra regioni eccezione fatta per quelle a statuto speciale laddove l’istruzione è materia di differenziazione”, sottolineano i docenti.
“Con questo appello noi firmatari vogliamo portare alla vostra attenzione la nostra contrarietà alla regionalizzazione della scuola di qualsiasi natura essa sia. Il lavoro degli insegnanti, dei dirigenti e di tutto il personale della scuola ha lo stesso valore su tutto il territorio nazionale, quindi rigettiamo ogni ipotesi di differenziazione e di trattamento salariale tra personale che opera su regioni diverse. Tutti gli studenti che risiedono e sono cittadini del Paese hanno pari diritto ad accedere alle stesse proposte di istruzione nel territorio in cui vivono. Noi tutti ci auguriamo – conclude l’organizzazione dei docenti – che la proposta di regionalizzazione dell’istruzione non veda mai la luce, ciò rappresenterebbe la distruzione definitiva della scuola e con essa del futuro del nostro Paese”.
Gli studenti dell’Uds, l’Unione degli studenti, annunciano mobilitazioni per una settimana da oggi al 22 febbraio bloccando didattica e lezioni. “La scuola pubblica è sotto attacco più che mai: la nuova Riforma dell’Esame di Stato ed il regionalismo differenziato a stampo leghista sono gli ultimi calci sferrati al sistema nazionale di istruzione che non garantisce nè qualità nè gratuità”, attacca Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti. “E’ ora di preparare la controffensiva a questo Governo che vede la mano leghista insinuarsi in piena regola sulla demolizione del ruolo sociale dei saperi nel Paese” – continua Biazzo -. Il governo continua a non ascoltarci e senza mai chiedere un confronto con gli studenti sta mettendo in atto una vera e propria riforma del sistema nazionale di istruzione a partire dal progetto di autonomia differenziata, d’altronde Bussetti lo ha affermato più volte che alle scuole non arriveranno investimenti e che bisogna solo sacrificarsi”
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In breve
Rapine in ville del NordEst. Quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone di origine croata sono state eseguite stamane dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Este (Padova). E’ stata smantellata un’intera famiglia di rom stanziali nella bassa padovana che, aiutati da altri indagati a cui è stata notificata la misura dell’obbligo di dimora, compivano furti in ville e appartamenti.
E’ donna nuovo Economo Diocesi di Padova. Il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, ha nominato una donna, laica, nel ruolo di Economo diocesano e Direttore dell’Ufficio Amministrativo della Diocesi di Padova. Si chiama Vanna Ceretta, ha 56 anni, è sposata e madre di tre figli.