Dopo la valle dei Laghi, altri tre gabbiani sono stati trovati morti alle Foci del Sarca, si attende esito analisi per gli ultimi ritrovati. Limitati i rischi per l’uomo e per gli animali domestici, ma attenzione all’avifauna
NordEst – In questi giorni alcune comunità di gabbiani che vivono sulle rive del Lago di Garda, in particolare sul lato bresciano, sono state colpite dal virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità. Nei giorni scorsi è stato raccolto, anche in provincia di Trento, in Valle dei Laghi, un gabbiano risultato poi positivo al virus dell’influenza aviaria. Questo virus di solito non infetta l’uomo anche se sono possibili sporadici casi di infezione umana in seguito di contatti diretti con animali infetti o le loro escrezioni. Per questo è importante adottare precauzioni nel caso del ritrovamento di uccelli morti.
«Stiamo monitorando la situazione – afferma l’assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli – tramite Apss e l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, il centro di competenza territoriale individuato a livello nazionale e siamo in contatto con i colleghi della Regione Lombardia e della Regione del Veneto. Al momento la situazione è sotto controllo ma raccomando prudenza per l’elevato numero di ritrovamenti nei territori confinanti».
Nei primi mesi dell’anno l’influenza aviaria ad alta patogenicità è ricomparsa in diversi Paesi dell’Unione europea come Francia, Belgio, Germania e Paesi Bassi mietendo vittime nelle colonie di gabbiani comuni. Pur non essendo, al momento, il quadro di tale malattia particolarmente preoccupante per la provincia di Trento è bene adottare dei comportamenti prudenti per prevenire il possibile passaggio del virus agli animali allevati nel nostro territorio. È importante segnalare immediatamente alle unità operative di Igiene e sanità pubblica veterinaria dell’Apss competenti per territorio qualsiasi moria anomala del pollame allevato.
Si raccomanda, soprattutto nella zona interessata dal rinvenimento del gabbiano infetto, di mantenere il più possibile al chiuso il pollame allevato per evitare contatti con altri volatili selvatici. È altresì importante segnalare al Corpo forestale attraverso il numero 112 il rinvenimento di carcasse di volatili, soprattutto se si tratta di un fenomeno che riguarda un certo numero di uccelli, evitando di manipolarli.
Nel caso di ritrovamento di animali morti, indossare guanti, mascherina ed eventualmente occhiali. Informare subito l’Unità veterinaria 0461 904584
In breve
Covid: Gimbe, nuovo aumento dei casi in Trentino Alto Adige. Nella settimana compresa tra il 17 e il 23 febbraio si registra un peggioramento dell’incidenza del Covid in Trentino Alto Adige. In provincia di Bolzano si evidenzia aumento dei nuovi casi (10,2%) rispetto alla settimana precedente, con un incidenza pari a 68,3 per 100.000 abitanti. In Trentino l’aumento è pari al 14,5%, con un’incidenza di 51,1 per 100.000 abitanti. Lo riporta il bollettino settimanale della Fondazione Gimbe. In Alto Adige, rimangono sopra la media nazionale i posti letto occupati in area medica (6%). Il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è del 27,5% (media nazionale 31,2%). In provincia di Trento i posti letto occupati in area medica sono sotto la media nazionale (3,9%). Il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è del 36,2%.