E’ stato inaugurato mercoledì 31 agosto – alla presenza dell’assessore Mauro Gilmozzi – il “Balcone panoramico delle Dolomiti” realizzato sull’Alpe Tognola. Nei mesi scorsi non erano mancate accese polemiche sul web per l’opera, ma oggi a lavori conclusi, tutti si ritrovano d’accordo sullo spirito dell’iniziativa, fortemente voluta dalla fondazione Dolomiti Unesco
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San Martino di Castrozza (Trento) – L’obiettivo della struttura, è quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione di un territorio Patrimonio UNESCO. Attraverso una serie di pannelli si configura anche come punto informativo e didattico del Bene naturale.
L’intervento è stato realizzato dal Parco Paneveggio Pale di San Martino, grazie ad un finanziamento del Fondo provinciale per lo sviluppo sostenibile di 50mila euro, in base al progetto redatto dalla Fondazione Dolomiti UNESCO” che comprende anche la sistemazione del sentiero di accesso alla struttura. Via libera anche dalla SAT – dopo le polemiche dei mesi scorsi – come conferma Johnny Zagonel presidente della sezione locale, evidenziando il ripristino di un rudere di valore storico, la vicinanza ad un impianto e il limitato impatto a livello paesaggistico.
L’assessore provinciale Mauro Gilmozzi nel suo intervento ha evidenziato inoltre il grande valore dell’ambiente in cui è situata l’opera, rimarcando l’importanza dell’equilibrio tra uomo, sviluppo sostenibile e natura. “Questo intervento – hanno aggiunto il presidente dell’Ente Parco, Giacobbe Zortea e il direttore, Vittorio Ducoli – rappresenta un nuovo e significativo tassello che ha come obiettivo principale quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione di un territorio Partimonio UNESCO. Attraverso una serie di pannelli si configura anche come punto informativo e didattico del Bene naturale . Un intervento realizzato dal Parco, grazie ad un finanziamento del Fondo provinciale per lo sviluppo sostenibile, in base al progetto redatto dalla Fondazione Dolomiti UNESCO”.
I balconi sulle Dolomiti
Uno dei compiti prioritari della Fondazione Dolomiti UNESCO è diffondere la conoscenza del territorio e promuoverne la valorizzazione. Per questo la Fondazione attraverso la Rete del Patrimonio Geologico e la Rete del Patrimonio Paesaggistico e delle Aree Protette aveva avviato uno studio preliminare per realizzare punti informativi del Bene Naturale UNESCO in aree hot spot delle Dolomiti.
Nell’ambito dello studio finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, sono state individuate varie tipologie di allestimenti per rendere “leggibile” la storia geologica delle Dolomiti a partire dagli hot spot: grandi itinerari, balconi panoramici, osservatori dai quali apprezzare più facilmente le valenze geologiche e paesaggistiche che hanno reso le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità.
Il balcone sull’Alpe Tognola
Il balcone panoramico è uno dei primi realizzati, ed è posto presso l’ex arrivo della slittovia Panzer in località Tognola, a 2036 m slm, primo impianto di risalita esistente nell’area di San Martino di Castrozza, costruito nel lontano 1937. La struttura offre una visione d’insieme sul gruppo delle Pale ed è attrezzata con un adeguato percorso interpretativo, ad elevata accessibilità e idoneo allo svolgimento di attività didattiche.
L’intervento ha previsto anche una sistemazione ambientale del luogo, intesa come consolidamento dei ruderi dell’arrivo dell’ex slittovia Panzer, murature in pietra di notevole pregio costruttivo. Il Balcone di Tognola è posto in un luogo strategico per il panorama mozzafiato offerto sul Gruppo delle Pale di San Martino. Inoltre la visuale si spinge anche sulla Marmolada, sulle Dolomiti Feltrine e alle spalle offre una visuale su parte del Gruppo del Catinaccio e del Lagorai.
Il balcone panoramico non sarà pienamente utilizzabile nei mesi invernali, in quanto, non prevedendo alcun tipo di copertura, la neve potrà ricoprire la struttura compromettendone la leggibilità. È anche vero che la favorevole esposizione solare e la frequente attività eolica potrebbero rendere facilmente utilizzabile la struttura in modo completo ed essere visitata quindi dai freeride e dai ciaspolatori che già frequentano spesso questi luoghi.
L’Ufficio Tecnico dell’Ente Parco ha curato il rilievo e la progettazione del sito, su delega del Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette della Provincia Autonoma di Trento che ha finanziato l’intervento. I lavori sono stati realizzati in economia dalle maestranze del Parco.