Sagono i casi di febbre del Nilo nel Bellunese
NordEst – Terzo caso di febbre del Nilo in provincia di Belluno. Si tratta di un caso di importazione. Il paziente è un settantenne del Padovano che lavora nel Feltrino. Si è sentito male nei giorni scorsi presentando una sintomatologia neurologica significativa. Per questo motivo è stato trasferito dal nosocomio di Feltre al reparto di Neurologia di Padova.
Si tratta del secondo caso di importazione registrato questa settimana nel Bellunese. Il primo ha coinvolto un ottantenne veneziano a pochi giorni dal suo arrivo a Santa Giustina per villeggiatura. Anche questo paziente presentava problemi neurologici: dopo qualche giorno di ricovero al Santa Maria del Prato è stato trasportato all’ospedale di Mirano.
E’ stato invece dimesso invece, venerdì 26 agosto il giovane bellunese infettato dal virus West Nile e che rappresenta il primo caso autoctono di questa malattia in provincia. Vista l’età, il ragazzo non ha avuto particolari problemi se non cefalea e febbre.
Informazioni utili
Cosa è la West Nile? (fonte: Regione Veneto – Bollettino Arbovirosi)
La FEBBRE WEST NILE è provocata dal virus West-Nile, trasmesso dalla puntura di zanzare infette all’uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli. Le zanzare appartengono al genere Culex (specie C. pipiens), mentre come serbatoio di infezione sono state identificate oltre 70 specie di uccelli, soprattutto passeriformi e corvidi, dove il virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese.
La maggior parte delle persone infette non manifesta sintomi (80%). Le forme sintomatiche si manifestano con sintomi simil-influenzali lievi, febbre, cefalea, dolori muscolo-articolari, raramente accompagnati da rash cutaneo (febbre, WNF). Meno dell’1% sviluppa una malattia neuroinvasiva, come meningite, encefalite o paralisi flaccida (malattia neuro-invasiva, WNND). Il rischio di malattia neuroinvasiva aumenta con l’età ed è più elevato fra gli adulti di oltre 60 anni di età.
Come fare per prevenire la diffusione della West Nile?
Si ricordano alcuni comportamenti utili che ogni cittadino può attuare per ridurre il rischio di contagio:
Come evitare la proliferazione delle zanzare:
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non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensioni dove possa raccogliersi l’acqua piovana come barattoli, bidoni, bacinelle, annaffiatoi copertoni, e altri;
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svuotare giornalmente qualsiasi contenitore di uso comune con presenza di acqua e, ove possibile, capovolgerli;
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coprire ermeticamente (anche attraverso reti a maglie strette) i contenitori d’acqua inamovibili (bidoni, cisterne);
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effettuare una corretta disinfestazione delle larve in tombini, caditoie, fossi, con idonei prodotti e con ripetizioni dei trattamenti.
Evitare le punture di zanzare per evitare di contrarre il virus:
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all’aperto indossare indumenti di colore chiaro, leggeri, il più possibile coprenti (maniche lunghe e pantaloni lunghi);
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utilizzare repellenti da applicare direttamente sulla pelle, ripetendo il trattamento con frequenza adeguata, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. I prodotti repellenti non devono essere applicati sulle mucose (labbra, bocca), sugli occhi, sulla cute abrasa, mentre possono essere invece utilizzati sui vestiti per aumentarne l’effetto protettivo;
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applicare a porte e finestre di zanzariere a maglie strette, oltre all’utilizzo di dispositivi elettro emanatori di insetticidi liquidi o a piastrine.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito Internet regionale al seguente link: https://www.regione.veneto.it/web/sanita/arbovirosi, dove sono disponibili diversi materiali informativi tra cui la guida “Scelta e corretto utilizzo dei repellenti cutanei per zanzare”.