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Berlusconi: “Monti guidi i moderati o sarò io candidato e abolirò l’Imu”

Berlusconi “fidanzato” torna in campo

Silvio Berlusconi

Roma – (Adnkronos) – Il Cavaliere in tv: “Aspettiamo una risposta, se il premier accetta farei campagna per lui”. Nel messaggio inviato all’iniziativa ‘Italia popolare’ afferma: “Il premier condivide i miei, i vostri, i nostri stessi ideali: quelli della grande famiglia dei Popolari europei”. Monti, oltre un’ora di colloquio al Quirinale con Napolitano: sul tavolo road map prima del voto. Bersani: “Monti? Non ci preoccupa“. Altolà della Lega al Pdl.

“Se Monti vuole fare il federatore (dei moderati, ndr) io mi ritiro e lui sarà il nostro candidato”. Silvio Berlusconi torna a ribadire la posizione del Pdl in attesa che il premier, che oggi si è trattenuto per più di un’ora a colloquio con Napolitano, dia una risposta. ”Io – spiega Berlusconi – resto il presidente del più grande partito del centrodestra e farei campagna elettorale per il Pdl e per tutto l’arco dei moderati”.

Ma finché Monti non deciderà, dice il Cavaliere, “io sono in campo”, dopo un ”triplo passo indietro” per consentire a Casini di aggregarsi ai moderati e il suo no ”io sono tornato a essere, e sono, il candidato alla presidenza del Consiglio”. ”Non vedo altre possibilità che quella di ritornare in campo” in prima persone, anzi ”c’è una possibilità”, quella che Monti ”dica sì”. Magari accettasse” e con lui ”e un sostegno politico” i moderati possono vincere le elezioni.

”Tutti i miei figli sono contrari” al mio ritorno in campo, rivela, e mi dicono ”alla tua veneranda età” è meglio che ti dedichi alle cose che ti piacciono. Ma ”io sono disperato, lo faccio perché s’ha da fare…”.

“Siamo esattamente nella situazione del ’94. Anche allora ebbi tutti contro, in famiglia, fra gli amici e in azienda” rispetto alla discesa in politica. Lo ha detto Silvio Berlusconi durante Domenica live su Canale 5, ricordando il rischio all’epoca che gli eredi del Pci prendessero il potere in Italia.

E in attesa che Monti sciolga la riserva, Berlusconi non rinuncia a ribadire che “l’Imu è un’imposta che va assolutamente abolita. Sarà il secondo punto del nostro programma”. “Se vinciamo noi, mai più imposte sulla casa”. Se il Pdl dovesse spuntarla alle urne, “posso garantire che verrà abrogata e non ci sarà mai più un’imposta sulla casa da qui in avanti”. L’Obiettivo, più in generale – spiega – sarà “diminuire la pressione fiscale, speriamo di un punto all’anno”, intervenendo “sugli sprechi e aiutando le imprese” così che “aumenti il Prodotto interno lordo”.

Il Cavaliere ripete poi il suo appello agli elettori perché votino solo per i partiti più grandi: “Ci vuole un solo partito con la maggioranza dei voti. Se gli italiani, invece, spartiscono i loro voti tra diversi piccoli partiti, resteremo eternamente un Paese ingovernabile”.

Tutti concetti già anticipati dall’ex premier nel messaggio inviato questa mattina all’iniziativa ‘Italia popolare’ che si è aperta a Roma organizzata dai montiani del Pdl, tra i quali Gianni Alemanno, Maurizio Lupi, Roberto Formigoni, Adolfo Urso, Fabrizio Cicchitto, Franco Frattini, Maurizio Sacconi e Gaetano Quagliariello.

Nel suo messaggio Berlusconi si rivolge all’Italia dei moderati che, come nel ’94 dopo che l’azione “a senso unico della magistratura aveva spazzato via tutti i partiti anticomunisti”, anche oggi “è maggioranza nel Paese. E ci sono ancora tutte le possibilità che prevalga”.

“Nell’attuale contesto -prosegue Berlusconi nel messaggio- se lo riterrà il professor Mario Monti potrà essere il federatore di questa area. Egli condivide i miei, i vostri, i nostri stessi ideali: quelli della grande famiglia dei Popolari europei”.

Per l’ex premier “se Monti accettasse l’invito che più volte gli ho rivolto, da ultimo a Bruxelles di fronte alla platea del Ppe non sprecheremo certo un’occasione storica”. Il Cavaliere esorta quindi a superare in nome dell’obiettivo della vittoria “schemi vecchi e logori” e fa invece il collegamento “di storie e culture diverse”. Infine, “dovremo fino all’ultimo lavorare -conclude Berlusconi- affinché il progetto dell’unione dei moderati si realizzi. Ma se ciò non dovesse essere possibile, soltanto da noi potrà provenire la forza necessaria per contrastare e battere la sinistra di Bersani e Vendola”.

Berlusconi ricorda che il Pdl ha sostenuto lealmente il governo Monti anche quando “non eravamo d’accordo, senza porre mai veti né ricatti, al contrario di quanto ha fatto la sinistra” ma l’azione riformatrice di questo esecutivo non ha potuto contare su una maggioranza omogenea “ma è stata spesso costretta a subire l’influenza nefasta della sinistra e della Cgil”.

“I principi che enunciate, gli impegni che prospettate, gli obiettivi che ponete sono quelli che hanno caratterizzato la nostra azione di governo, sono quelli che costituiscono parte integrante della storia che abbiamo scritto insieme dal 1994 ad oggi”, aggiunge Berlusconi.

A intervenire a Roma anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che ha detto: “Dividersi sarebbe una follia e questo appuntamento di oggi farà restare delusi coloro che hanno auspicato una scissione: siamo qui a riconfermare la forza del Pdl attorno a Silvio Berlusconi che ha avuto la lungimiranza di affermare che Mario Monti” può essere il federatore di un centrodestra “alternativo alla sinistra di Bersani, Vendola e la Fiom. Sta a Monti decidere se rinunciare ad offrire una alternativa a questa sinistra”.

“Due sono le strade che abbiamo davanti -spiega Alfano-: unire i moderati attorno a Monti oppure, se il Professore non vorrà cogliere questa occasione irripetibile saremo noi a riunificare in quell’area spiegando alla maggioranza degli elettori che non sono di sinistra i rischi che il Paese corre a dare a loro il governo”. Alfano è tornato sull’ultimo intervento pronunciato alla Camera con il quale il Pdl ha tolto la fiducia all’esecutivo Monti: “Quel mio intervento in Parlamento -ha spiegato Alfano- ha avuto la funzione di, speriamo, aprire una separazione tra la sinistra e Monti”.

No al malaffare, al carrierismo, no al prevalere degli interessi personali rispetto al servizio della cosa pubblica. E’ stato questo uno dei passaggi più applauditi dell’intervento del segretario del Pdl. Alfano ha sottolineato che l’antipolitica non è che “il frutto della cattiva politica”, in base a questa analisi il Pdl dovrà seguire una linea di condotta chiara: “Chi ruba vada a casa, chi interpreta la politica come arricchimento personale vada a casa, chi pensa di fare politica per fare carriera non e’ a casa sua…”.

Infine un passaggio che suona come un’ulteriore polemica nei confronti del caso Marcello Dell’Utri: “Se qualcuno si ripara dietro la persecuzione giudiziaria subita da Silvio Berlusconi per fare ingoiare di tutto al nostro partito anche lui deve andare a casa”. Per Alfano i valori del Pdl devono “camminare sulle gambe di uomini degni” e “una volta tornati in Parlamento faremo di più per tagliare i costi della politica e perché chi fa le leggi per chiedere sacrifici, i sacrifici li faccia in primo luogo lui”.

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