Dalla Regione 1,7 milioni di dosi e certificazioni gratuite per spostamenti
Venezia – Proseguono i casi di contagio di ‘blue tongue’, la febbre catarrale maligna che ha colpito greggi e armenti del Bellunese, del Trevigiano e del Vicentino e che ha raggiunto anche gli allevamenti delle altre province. Per contrastare la diffusione dell’epidemia, i Servizi veterinari della Regione hanno presentato al ministero per la Salute un piano regionale di vaccinazioni a tappeto, esteso a tutto il territorio regionale e rivolto a tutto il patrimonio zootecnico.
“Compreremo un milione 700 mila dosi di vaccino, per assicurare a tutti gli allevatori di bovini da latte e da carne e di ovicaprini la somministrazione gratuita delle dosi necessarie”, assicurano gli assessori alla Salute e all’Agricoltura, Luca Coletto e Giuseppe Pan, al termine dell’incontro odierno con tutte le associazioni professionali degli allevatori veneti.
Il piano di vaccinazione, attualmente al vaglio del ministero per la necessaria approvazione, interesserà 443 mila bovini da carne, 419 mila bovini da latte, 55 mila ovini e 19 mila caprini. Per i bovini sarà necessario effettuare un richiamo dopo 3 settimane e, per tutte le specie, un ulteriore richiamo a distanza di un anno. “Confermiamo agli allevatori quanto già promesso: la Regione Veneto si farà carico dell’acquisto dei vaccini – dichiara Giuseppe Pan – mentre la somministrazione resterà a carico degli allevatori, che potranno avvalersi dei veterinari aziendali o, in alternativa per le piccole aziende, dei veterinari Ulss”.
Oltre alla fornitura gratuita dei vaccini, la Regione assicura il rilascio gratuito da parte dei servizi veterinari del certificato obbligatorio per la movimentazione degli animali. “L’intero Veneto è stato dichiarato zona di restrizione – chiarisce Pan – e, quindi, per aiutare gli allevatori abbiamo previsto l’esonero dall’obbligo di certificazione (il modello 4) per i capi avviati a macellazione e il rilascio gratuito di tale certificazione per quanti dovranno essere movimentati fuori regione. Si tratta di una ulteriore semplificazione che vale oltre 30 euro di risparmio a capo per gli allevatori e che agevola le aziende in questa difficile fase di mercato”.