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Boldrini a Venezia: “La sicurezza è un diritto, chi fugge dalle guerre va accolto”

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“La sicurezza è un diritto di tutti anche per chi fugge dalle guerre e dalle persecuzioni. Ad oggi, invece, rischiamo errori pericolosi perché chi fugge dalla guerra, va accolto”. Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, all’arrivo alGhetto di Venezia per le celebrazioni dei 500 anni

ghetto

Nordest – “La minaccia del terrorismo è globale e colpisce chiunque. Abbiamo visto in pochi giorni quello che è successo alla minoranza cristiana in Pakistan, abbiamo visto che ha colpito in un campo di calcio in Iraq e Bruxelles. E’ una minaccia che ci tocca tutti e noi dobbiamo collaborare di più”, ha detto la presidente della Camera dei Deputati. “Per quanto riguarda l’Europa – ha ammonito Boldrini – noi dobbiamo avere ‘più Europa’, dobbiamo riuscire ad avere una collaborazione su più livelli, quello di Polizia, giudiziario d’intelligence. Questo è il momento, forse, di costruirla veramente ‘questa’ Europa e fare un salto per arrivare agli Stati Uniti d’Europa”.

Aìl suo arrivo al ghetto per le celebrazioni, Boldrini ha detto: “I 500 anni sono una ricorrenza che parla di storia, religione e inclusione nel nostro tessuto sociale. E parla di comunità che si sono incontrate nel rispetto delle loro tradizioni. Bisogna rispettare la gente marginalizzata, no ai ghetti e bisogna conoscersi tutti, nel rispetto delle religioni e delle identità, senza soffrire e sentirsi messi da parte”.

“Il Ghetto di Venezia ci dice tante cose. Ci dice che le città basate sui ghetti hanno generato delle cose terribili, atrocità che non vorremmo mai e poi mai rivivere nella nostra Europa. E’ un insegnamento per il presente e per il futuro. Noi dobbiamo adoperarci a vivere in una società che sia più armonica possibile, che sia capace di includere, che dica basta ai ghetti, mai più ghetti”, ha sottolineato.

“Questo ghetto ci insegna- ha ammonito la presidente della Camera- che mettere una comunità in disparte, cercare di annientarla è una cosa che fa male, sia a chi subisce, sia alla comunità stessa che cerca di fare questa azione scellerata. Noi dobbiamo valorizzare le minoranze, dobbiamo capire che c’è un patrimonio che può essere messo a disposizione di tutti e questo arricchisce tutti quanti”. “Noi non possiamo immaginare di vivere oggi nell’era della globalizzazione- ha spiegato Boldrini- in una società di una miriade di ghetti. Noi dobbiamo imparare a convivere nel rispetto reciproco e nel modo più appropriato possibile”.

La presidente della Camera ha poi sottolineato: “Questa storia che stiamo vivendo in questa zona di Venezia, ci dice che a volte sono stati fatti errori clamorosi, però questa comunità ebraica di Venezia ha saputo mantenere forte la sua identità, si p inserita perfettamente nel tessuto della città. Da sempre – ha proseguito- è parte integrante della città, nonostante tutti i tentativi di annientarla. Quindi, questa comunità ha mantenuto viva la sua identità e fa parte della città come tutte le comunità ebraiche fanno parte delle nostre città, del nostro Paese”, ha concluso.

Moltissimi gli eventi organizzati per celebrare questo cinquecentenario (mostre, concerti, spettacoli), li trovate qui: http://www.veniceghetto500.org

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