Bolzano è stata inclusa nel ristretto novero di città che costituiscono l’“Unesco Creative Cities Network”, una rete di città virtuose all’avanguardia per l’accesso alla cultura e in grado di galvanizzare il potere della creatività per la resilienza e lo sviluppo urbano
di GianAngelo Pistoia
Bolzano – «Oggi vivono nelle città oltre 4 miliardi di persone, il 56% della popolazione mondiale. Entro il 2050, questa cifra salirà al 68%, poiché altri 2,2 miliardi di individui si stabiliranno nelle aree urbane. Poiché uniscono le persone, le città sono centri di idee, innovazioni e creatività, nonché centri di potere economico e politico. Le città sono anche una fonte di soluzioni; luoghi in cui possiamo costruire resilienza, stimolare trasformazioni su scala locale e portarle nel mondo.Tuttavia, una maggiore densità urbana può andare di pari passo con sfide più grandi. Ciò è chiaro in campo ambientale: le aree urbane sono responsabili di circa il 75% delle emissioni globali di anidride carbonica e sono spesso più vulnerabili ai rischi naturali.
Per aumentare la consapevolezza sulle sfide che le città devono affrontare, ma anche sulla loro capacità di sviluppare soluzioni, l’UNESCO celebra ogni anno il 31 ottobre la Giornata mondiale delle città. Quest’anno, con il tema “Finanziare un futuro urbano sostenibile per tutti”, ci concentreremo sulla questione degli investimenti trasformativi nello sviluppo urbano. In effetti, investire nelle politiche, nelle strategie e nelle azioni di sviluppo urbano locale è fondamentale per affrontare le disuguaglianze e incoraggiare la sostenibilità, sia economica, sociale o ambientale. Le città sono fattori chiave in questo senso: favoriscono soluzioni per promuovere l’inclusione sociale, mitigare i disagi climatici e promuovere la diversità culturale e molto altro ancora.
L’UNESCO crede da tempo fermamente nel potenziale delle città. Ad esempio, le città della nostra “Megacities Alliance for Water and Climate” offrono un prezioso pool di conoscenze sull’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Le città del nostro “UNESCO Creative Cities Network” sono all’avanguardia quando si tratta di migliorare l’accesso alla cultura e di galvanizzare il potere della creatività per la resilienza e lo sviluppo urbano.Ora, per garantire che queste reti e programmi possano apportare contributi tangibili, li abbiamo riuniti nella Piattaforma delle Città UNESCO. In un momento in cui abbiamo bisogno di risposte a questioni urgenti a livello mondiale, l’UNESCO invita tutte le città del mondo a impegnarsi in azioni concrete adesso, per costruire un domani migliore. Perché, per citare lo scrittore italiano Italo Calvino “Con le città è come con i sogni: tutto ciò che è immaginabile può essere sognato”.
Colgo l’occasione per annunciare che ho designato 55 nuove città che si uniscono alla rete delle città creative dell’UNESCO (UCCN). Anche queste città creative sono invitate a partecipare alla conferenza annuale dell’UCCN 2024 che avrà luogo dal 1° al 5 luglio 2024 a Braga in Portogallo. Un prossimo documento programmatico – “Il valore aggiunto della rete delle città creative dell’UNESCO a livello locale, nazionale e internazionale” – testimonierà il ruolo guida svolto dalle città verso il raggiungimento dell’Agenda 2030, dimostrando al contempo le modalità con cui l’UNESCO sostiene l’UCCN favorendo il dialogo, l’apprendimento tra pari e la collaborazione».
Bolzano, “UNESCO Creative Cities Network”
Bolzano nella musica ha trovato quel linguaggio capace di unire le diverse identità culturali che abitano il suo territorio ed è per questo che l’UNESCO, per tramite del direttore generale Audrey Azoulay, l’ha designata Città Creativa della Musica lo scorso 31 ottobre a Parigi. Un riconoscimento culturale di grande prestigio e di assoluto valore internazionale. Della genesi della candidatura, del lungo e complesso iter che ha portato il capoluogo altoatesino dapprima alla candidatura e quindi alla designazione, hanno parlato in una conferenza stampa in Municipio il Sindaco Renzo Caramaschi e l’Assessora alla Cultura Chiara Rabini. Sono intervenuti anche Peter Paul Kainrath direttore della Fondazione Ferruccio Busoni–Gustav Mahler e Monica Loss direttrice della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento.
Con le 55 nuove realtà di tutto il mondo designate a Parigi ed entrate a far parte del ristretto club delle Città Creative UNESCO, la Rete può contare ora su 350 città in oltre cento Paesi, a rappresentare sette settori creativi: artigianato e arte popolare, design, cinema, gastronomia, letteratura, arti mediatiche e musica. Per quanto riguarda Bolzano, unica città italiana designata a Parigi e che va ad aggiungersi all’elenco di 13 città creative italiane UNESCO (Biella, Carrara, Fabriano e Como per l’artigianato, Alba, Bergamo e Parma per la gastronomia, Bologna e Pesaro per la musica, Roma per il cinema, Torino per il design, Milano per la letteratura e Modena per media arts), la valutazione ha tenuto certamente conto dei numerosi festival e attività culturali di respiro internazionale sia nel settore musicale, che in diversi ambiti creativi. Per preparare la sua scalata, Bolzano a partire dal novembre del 2022, ha avviato una serie di tavoli di lavoro per una candidatura partecipata. Un “advisory board” formato da Comune, Fondazione Busoni-Mahler e Orchestra Haydn ha redatto il progetto finale. Tre le parole chiave della candidatura: inclusione, partecipazione e innovazione. Con la candidatura di Bolzano a Città Creativa della Musica UNESCO, si è tentato anche a livello territoriale di creare un maggiore coinvolgimento del pubblico, soprattutto quello giovane, offrendo la creatività in generale come opportunità di crescita personale e professionale.
«La musica ha abbattuto i confini dei singoli, è stata capace di sintonizzare le emozioni su un canale comune e continua ad insegnarci ogni giorno l’ascolto dell’altro. La musica è quel linguaggio che può muovere verso una dimensione sociale matura, equa e sostenibile, nel comune sentire di un pensiero capace di unire i popoli nel segno della pace» ha affermato Renzo Caramaschi, il primo cittadino di Bolzano. Il sindaco Caramaschi e l‘assessora alla cultura Rabini – oltre alla grande soddisfazione per un riconoscimento che premia l’impegno e l’attenzione che la città di Bolzano ha sempre posto sulla cultura ed in particolare sulla musica, come fattore di sviluppo per la comunità – hanno ricordato come l’adesione alla rete “UNESCO Creative Cities” offrirà a breve termine l’opportunità di creare nuove collaborazioni internazionali; la condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche; l’intensificazione del processo partecipativo per individuare obiettivi comuni volti a migliorare l’inclusione della cittadinanza alla vita culturale, contribuendo attivamente allo sviluppo urbano sostenibile. A medio termine invece la crescita della comunità musicale e creativa; l’aumento dei luoghi dedicati al fare musica; l’individuazione di un denominatore comune e di un luogo che possa accogliere la comunità di coloro che sono dediti alla creatività. Nel lungo periodo infine il consolidamento di nuove forme di cooperazione internazionale nell’ambito della rete UNESCO e il rafforzamento delle industrie culturali e creative locali.
«La designazione – hanno ribadito Sindaco e Assessora – è un impegno a lungo termine che rafforza e riafferma la stratificazione del lavoro portato avanti da Bolzano nel settore della musica da lunghi anni. Gli spazi per la musica non sono mai abbastanza. Per superare la carenza di spazi, anche per generi alternativi e musica giovanile e in ogni caso aumentare il potenziale della messa in rete di quelli esistenti, intendiamo potenziare nei prossimi 4 anni gli spazi all’aperto diffusi nei quartieri, parzialmente infrastrutturati e messi in rete, per ospitare gli eventi musicali estivi, collegandoli quando possibile ai luoghi di spettacoli al chiuso. Dovrà essere intrapresa prima di tutto una mappatura dei luoghi esistenti e di quelli potenzialmente utilizzabili. Il lavoro servirà anche alla predisposizione di una app digitale di comunicazione e prenotazione degli stessi. La città si impegna ad attivarsi per coordinare un calendario di eventi che abbia come priorità la circuitazione della musica nella città, una riqualificazione e arricchimento dello spazio pubblico attraverso gli eventi culturali. A medio termine la città si impegna a reperire un luogo dove gettare le basi di un hub creativo in cui possano confluire musicisti di talento al fianco di rappresentanti delle prestigiose Istituzioni accademiche e di formazione, startup, aziende ed individui provenienti dai settori creativi di generi diversi per dare vita ad un vero e proprio incubatore di idee, un luogo di eventi e incontro. Un hub che in un futuro prossimo si potrà localizzare nell’area riqualificata dell’areale ferroviario, dove nel progetto esecutivo è previsto un Centro per la Creatività Contemporanea (2030/33). L’esperienza dell’ascolto e del fare musica insieme è capace di “sintonizzare” molte persone sulla stessa frequenza e di costruire gli elementi costituitivi di una comunità».
Diversi quindi i progetti in campo che nascono dalle proposte raccolte durante i tavoli partecipati organizzati dalla città di Bolzano per costruire una candidatura il più ampiamente condivisa. Tra questi, per citarne solo alcuni, la costituzione, su iniziativa delle scuole ad indirizzo musicale, di un’orchestra cittadina con radici nel tessuto sociale, oppure il coinvolgimento degli anziani attraverso laboratori di “Forever Young” che saranno promossi con la Libera Università di Bolzano. Ancora, si pensa ad un laboratorio musicale dal vivo, che preveda una serie di workshop e concerti che coinvolgano richiedenti protezione internazionale e asilo ospitati nei centri cittadini, con l’esecuzione di musica delle loro tradizioni riassemblata in una nuova composizione che tutte le attraversa, diretta e mediata da un compositore/direttore del territorio. Una prima forma di accoglienza, un incontro con persone e culture diverse nel linguaggio universale della musica, che le possa impegnare e includerle rendendole protagoniste e al contempo limiti forme di discriminazione. Oppure alla promozione di un bando, rivolto agli enti e alle associazioni cittadine, per la realizzazione di progetti che contribuiscano all’attuazione di politiche e strategie con un impatto diretto nel settore creativo che coinvolgano almeno una città della rete delle Città Creative UNESCO in uno qualsiasi dei settori creativi.
L’obiettivo è quello di creare un laboratorio creativo internazionale, che anno dopo anno possa favorire non solo lo scambio di buone pratiche bensì la condivisione di progetti operativi con città che nel mondo hanno riconosciuto la creatività come fattore strategico. Il bando si baserà sui criteri fondamentali promossi dalla rete delle città creative. I progetti dovranno valorizzare forme di collaborazione per facilitare l’integrazione e la partecipazione di persone e gruppi provenienti da differenti orizzonti culturali. La finalità del bando è quella di diffondere e valorizzare i diversi saperi tradizionali, valorizzandone la complessità e analizzando quale ancora oggi è il potenziale innovativo. I progetti dovranno essere promossi secondo criteri di sostenibilità ambientale. Infine, sarà ampliato il “Glocal Piano Project” che ha trasformato il Concorso pianistico internazionale “Ferruccio Busoni” in un vero e proprio festival pianistico dislocato e globale. Il progetto sarà ampliato con almeno quindici “hotspots”, sparsi in tutti i continenti, e si estenderà alla “community Spirio”, una nuova tecnologia che consente di riprodurre a casa propria, sul proprio pianoforte Steinway & Sons eventi dal vivo: i concerti prodotti nella città di Bolzano durante le finali del concorso pianistico potranno essere trasmessi così in modalità “autosuonante” in qualsiasi parte del mondo.
«Per Bolzano, città ponte tra nord e sud nel cuore dell’Europa, la musica fin dal tardo Ottocento è stata la lingua d’incontro tra le diverse culture che abitano questa terra di confine – ha puntualizzato il sindaco Renzo Caramaschi e ha poi aggiunto – Il “Conservatorio Monteverdi” ha contribuito a fare crescere la nomea della città come eccellenza musicale. La residenza delle orchestre giovanili, la “European Union Youth Orchestra”, la “Gustav Mahler Jugendorchester”, l’“Accademia di alto perfezionamento musicale Gustav Mahler”, l’“Orchestra Haydn” costituita nel 1960 come punto di riferimento regionale, il “Concorso Pianistico Busoni” che dal 1949 è riconosciuto uno dei più prestigiosi concorsi internazionali, hanno certamente bene impressionato la commissione internazionale che ha scelto Bolzano tra le Città della Musica del mondo». È concorde su questo anche Franco Bernabè – presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO – che il 18 gennaio scorso ha illustrato al Consiglio Comunale di Bolzano come si è addivenuto alla designazione del capoluogo altoatesino quale nuova Creative City dell’UNESCO nel settore musica.
Prolusione di Franco Bernabè al Consiglio Comunale di Bolzano
Nel suo intervento Bernabè ha ricordato come la provincia di Bolzano sia già coinvolta in molteplici iniziative dell’UNESCO, dalle Dolomiti riconosciute Patrimonio Mondiale agli elementi iscritti nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale, quali la “transumanza”, che vede il coinvolgimento di comunità della Val Venosta, l’“arte dei suonatori del corno di caccia”, che conta una significativa partecipazione di suonatori altoatesini e l’“irrigazione tradizionale”. Ha ricordato, infine, la creazione nel 2022 della cattedra UNESCO in “anticipazione interdisciplinare e trasformazione globale-locale” al Centro di studi avanzati EURAC.
Per Franco Bernabè, il programma delle Città Creative ha l’obiettivo di «mettere l’accento sulle industrie culturali e la creatività in tutte le sue forme come motori privilegiati per rafforzare la partecipazione alla vita culturale e per integrare la cultura, in quanto bene comune, nelle politiche di sviluppo urbano sostenibile e strategico; per questo i sindaci guardano con entusiasmo a questo programma come a uno strumento per dare un impulso innovativo al loro impegno di migliorare la qualità della vita delle città».
Bernabè considera quella delle Città Creative come una delle iniziative più valide e innovative dell’UNESCO e da sempre sollecita la partecipazione delle città italiane alla rete a livello sia nazionale che internazionale, attraverso iniziative sul territorio e forme di collaborazione, scambi artistici e condivisione di buone pratiche anche con città straniere. Per Bolzano auspica una collaborazione attiva con le città del settore musicale italiano come Pesaro e Bologna e con tutte le altre iniziative sinergiche, mirando in particolare a promuovere il ruolo della musica nell’educazione artistica e culturale di giovani e adulti e stimolare la potenziale creazione di nuove espressioni grazie alle molteplici diversità culturali presenti nel territorio. Nell’ottica della collaborazione intersettoriale tra le varie iniziative dell’UNESCO, sempre caldeggiata dalla Commissione Nazionale, il suggerimento per Bolzano è quello di avviare un confronto con gli elementi di natura musicale iscritti nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale come ad esempio il canto lirico o la liuteria di Cremona.
Il sindaco di Bolzano ricorda il Maestro Claudio Abbado
Sempre nell’ottica di Bolzano, Città Creativa nel settore musicale, il sindaco Renzo Caramaschi, ha reso un pubblico tributo al maestro Claudio Abbado in occasione del decennale della sua scomparsa. Ha ricordato come «Abbado sia stato un antesignano e uno dei primi fautori di “Bolzano, città della musica”, grazie alle sue intuizioni: per suo volere è diventata città di residenza della “GMJO” (la “Gustav Mahler Jugendorchester”, nata per far suonare insieme giovani austriaci, cecoslovacchi e ungheresi, poi allargata a tutti i paesi dell’est europeo) e sono stati avviati, sempre in città, corsi di alto perfezionamento musicale per i migliori giovani musicisti europei ovvero l’Accademia “Gustav Mahler”.
Claudio Abbado ha profuso le proprie energie per valorizzare i giovani talenti musicali anche attraverso la creazione di nuove orchestre, come la “European Union Youth Orchestra”, la “Chamber Orchestra of Europe”, la “Mahler Chamber Orchestra”, la “Orchestra Mozart” che a Bolzano si sono esibite in molte occasioni, stabilendo in taluni casi in città anche la loro “residenza estiva” – ha spiegato il sindaco ed ha concluso – sono dieci anni che il maestro Abbado, cittadino onorario di Bolzano dal 2002 e ricordato anche con un albero a lui dedicato sulla Collina dei Saggi, ci ha lasciato. Ha dato un contributo enorme allo sviluppo della qualità musicale della nostra città. Il suo ricordo è sempre vivo perché perenne e si esplica ogni anno permettendo a centinaia di giovani di tutta Europa di incontrarsi a Bolzano, istruirsi e suonare proprio nel segno del grande Maestro. Ha lasciato un messaggio di profonda umanità e di intelligenza professionale. Abbado rimane e rimarrà nella storia di questa città e viene onorato non tanto in occasione di ricorrenze particolari, quanto piuttosto con tutta l’attività che Bolzano, ora anche come Città Creativa della Musica UNESCO, promuove a favore dei giovani musicisti europei».
Cos’è l’UNESCO e quali sono le sue competenze
In questo articolo ho citato un messaggio di Audrey Azoulay, direttore generale dell’UNESCO ed ho illustrato nello specifico l’“UNESCO Creative Cities Network”. Ho dato per scontato che tutti sappiano cos’è l’UNESCO ma talvolta l’acronimo UNESCO è confuso con altri simili quali ONU, UNICEF, UNHCR. Facendo una ricerca sul web con un qualsiasi motore di ricerca una delle prime definizioni di UNESCO è quella dell’enciclopedia “Wikipedia” che recita: «l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite (ONU) con l’obiettivo di promuovere la pace e la sicurezza nel mondo attraverso la cooperazione internazionale nel campo dell’istruzione, delle arti, delle scienze e della cultura. Comprende circa 200 Stati membri e una dozzina di membri associati, oltre a partner del settore non governativo, intergovernativo e privato. Il suo “headquarter” è a Parigi in Francia.
L’UNESCO è stata fondata nel 1945 sostituendo il disciolto “Comitato internazionale per la cooperazione intellettuale della Società delle Nazioni”. La sua costituzione stabilisce gli obiettivi dell’agenzia, la struttura di governo e il quadro operativo. La missione fondante dell’UNESCO, che è stata modellata dagli eventi della Seconda Guerra Mondiale, è quella di promuovere la pace, lo sviluppo sostenibile e i diritti umani facilitando la collaborazione e il dialogo tra le nazioni. Persegue questo obiettivo attraverso cinque grandi aree di programma: istruzione, scienze naturali, scienze sociali/umane, cultura e comunicazione/informazione. L’UNESCO sponsorizza progetti che migliorano l’alfabetizzazione, forniscono formazione tecnica e istruzione, fanno avanzare la scienza, proteggono i media indipendenti e la libertà di stampa, preservano la storia regionale e culturale e promuovono la diversità culturale.
Le attività dell’UNESCO si sono ampliate nel corso degli anni: aiuta nella traduzione e diffusione della letteratura mondiale, aiuta a creare e proteggere i siti del patrimonio mondiale di importanza culturale e naturale, lavora per colmare il divario digitale mondiale e crea società della conoscenza inclusive attraverso l’informazione e la comunicazione. L’UNESCO ha lanciato diverse iniziative e movimenti globali, come “Education for All”. L’UNESCO è governata dalla Conferenza Generale composta dagli Stati membri e dai membri associati, che si riunisce ogni due anni per definire i programmi e il budget dell’agenzia. Elegge inoltre i membri del comitato esecutivo, che gestisce il lavoro dell’UNESCO, e nomina ogni quattro anni un direttore generale, che funge da amministratore principale dell’UNESCO. L’UNESCO fa parte del gruppo per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite».
Di norma i rapporti con l’UNESCO di Parigi sono mediati dalle Commissioni Nazionali che hanno lo scopo di favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi UNESCO nei vari Paesi. È possibile però anche per singoli cittadini coadiuvati da istituzioni pubbliche proporre direttamente iniziative culturali da organizzare presso il quartiere generale di Parigi.