Se gli enti pubblici, dalla Provincia, ai Comuni, all’Azienda sanitaria, rispettano le quote del collocamento mirato che garantiscono una certa presenza di posti di lavoro riservatori alle persone disabili, c’è ancora margine di manovra nel settore privato. L’obiettivo, infatti, è quello di raggiungere e superare quota 2mila posti di lavoro.
In sostanza la pubblica amministrazione s’impegna a versare alle imprese la differenza di produttività ed evitare che il privato rinunci all’inserimento nella propria azienda di un lavoratore disabile per non andare incontro ad un danno economico. Crediamo che questo provvedimento possa servire a queste persone non solo per trovare un reddito, ma anche per raggiungere un livello adeguato di gratificazione e realizzazione a livello professionale e umano".