La Camera dei Deputati brasiliana ha approvato con 367 sì l’apertura del procedimento di impeachment contro la presidente Dilma Roussef, una misura che dovrà ora passare per l’approvazione del Senato. I sostenitori del procedimento hanno raccolto i 342 voti minimi necessari sul totale dei 513 legislatori perché il procedimento passi ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento
Brasile – Al Senato verrà istituita una commissione speciale che nel giro di dieci giorni massimo si esprimerà sulla richiesta dei deputati. Successivamente, la decisione della commissione verrà sottoposta alla plenaria della Camera alta dove bastano 41 voti su un totale di 81 legislatori per il via libera definitiva all’apertura del processo dimessa in stato di accusa del presidente. A partire da quel momento la presidente verrebbe allontanata dall’incarico mentre eserciterebbe le funzioni di Capo dello Stato il suo vice.
“La decisione della Camera dei Deputati minaccia di interrompere 30 anni di democrazia nel paese”, ha ammonito la presidenza attraverso un comunicato firmato dal capo di gabinetto di Roussef, Jaques Wagner. “E’ stato un regresso l’avvio del procedimento di impeachment contro la presidente della Repubblica Dilma Roussef, eletta con 54 milioni di voti”, aggiunge il comunicato.
Il governo, secondo Wagner, “confida nel fatto che il Senato, che rappresenta la federazione, possa osservare con maggiore lucidità le accuse contro la presidente che riguardano anche alcuni governatori di stato”. L’impeachment è stato “orchestrato da un’opposizione che non ha accettato la sconfitta nelle ultime elezioni e che non ha lasciato governare la presidente, boicottando le sue iniziative a favore dello sviluppo del paese”.