“Sicuramente mi ripresenterò alle prossime elezioni comunali a Padova, ma questa volta senza i traditori”. Così il leghista Massimo Bitonci, dopo essere stato sfiduciato dalla maggioranza dei consiglieri comunali a Padova, che hanno fatto così cadere la sua giunta
Padova – Le dimissioni sono arrivate a tarda notte, presentate da 17 dei 32 consiglieri di Palazzo Moroni, che hanno così certificato la sfiducia al sindaco. Davanti ad un notaio si sono presentati per sottoscrivere l’atto formale i consiglieri di Pd, M5S, Forza Italia, Padova 2020, e altri che dai gruppi della maggioranza erano già passati al gruppo misto.
L’epilogo è arrivato al termine di un lungo scontro interno alla maggioranza, soprattutto tra Lega e Fi. “Abbiamo preso atto dell’implosione della maggioranza del sindaco Bitonci – ha spiegato il segretario provinciale del Pd Massimo Bettin – era evidente che nonostante i suo disperati tentativi era impossibile proseguire in una guida dignitosa, efficace e svolta nell’interesse collettivo”. Ora vi sarà la nomina di un commissario prefettizio che traghetterà l’amministrazione fino alle nuove elezioni.
“Il crollo dell’amministrazone Bitonci è l’emblema del centrodestra italiano: unito nella brama di potere ma incapace di governare”. Lo ha affermato la vicesegretaria nazionale del Pd Debora Serracchianidopo le dimissioni di 17 consiglieri comunali patavini che hanno posto fine alla giunta Bitonci. “Il centrodestra si è dimostrato efficente solo nell’arte della critica distruttiva e dell’opposizione urlata ma – ha continuato – alla prova dei fatti, garantisce litigi e instabilità”.
Su Padova “gli unici che vanno di mezzo sono i padovani, che per 4 mesi avranno un prefetto. Qualcuno ha ragionato in termini di poltrone. Bitonci si ricandiderà senza questi. Tradire il voto è cosa squallida, con certa gente non vogliamo avere a che fare”. Lo ha ribadito il Leghista Matteo Salvini, da Skytg24. “E’ stata una congiura della stupidità e del poco rispetto per i cittadini”, ha precisato invece Giovanni Toti.