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Caldo, siccità, temporali a NordEst e grandinate record: ecco perchè avvengono questi fenomeni

Se da un lato è piacevole passeggiare in maglietta e pantaloncini, dall’altro questi eccessi di calore (il 23 luglio alle 19 a Fiera sono stati misurati 30°C) portano alla formazione, prima o poi, di piogge torrenziali sotto forma di temporali di calore

 

 

di Ervino Filippi Gilli

NordEst – Questa è la tipologia di fenomeno che spiega la pioggia e la grandinata dei giorni scorsi a Primiero: un temporale molto intenso con altezze di pioggia misurate veramente importanti innescato dalle elevate temperature del periodo.

Ore

Mezzano

Fiera

Canale

Tonadico

Pradidali

Cereda

Caoria

3.00

0.0

0.0

0.0

0.0

0.0

1.8

0.0

3.15

0.0

2.2

0.0

2.2

0.0

0.8

0.0

3.30

5.6

4.8

0.0

13.0

12.8

0.4

0.0

3.45

16.6

6.2

3.2

2.6

5.6

2.8

0.8

4.00

21.4

23.0

1.4

3.4

1.6

3.2

7.0

4.15

6.4

11.0

18.2

7.6

2.8

2.8

1.4

4.30

11.6

5.2

11.4

3.0

3.4

0.6

4.45

5.8

3.2

3.4

2.2

2.2

I dati chiaramente non lasciano dubbi: si è trattato, con i 38 mm di pioggia in trenta minuti a Mezzano, i 27 di Canale ed i 34 di Fiera, di una precipitazione quasi tropicale con totali giornalieri che a Fiera hanno raggiunto gli 84 mm. Un aspetto sicuramente interessante è come l’area di più intensa precipitazione sia passata da Mezzano a Fiera e successivamente si sia diretta a Canal San Bovo sfiorando marginalmente o lasciando praticamente quasi a secco tutte le altre stazioni pluviometriche.

Cosa è successo nei giorni scorsi?

Per descrivere il fenomeno si potrebbe utilizzare quanto apparso nella cronaca locale il primo agosto 1904; si deve chiaramente avere l’accortezza di cambiare gli importi dalle Corone allora in uso con l’attuale Euro e, contestualmente, spostare le lancette degli orologi un po’ più avanti; ma per il resto la descrizione calza a pennello.

“Iersera vero le ore 6 ½ si scatenò su questo paese [Mezzano] e su quello vicino di Imèr un furioso temporale, che durò circa mezz’ora, allagando e rovinando le strade comunali, specialmente quelle di montagna. Una fitta e grossa grandine non mai vista a ricordo d’uomo cadde su queste campagne, distruggendo quasi per intero il raccolto che quest’anno prometteva assai bene. Il danno causato dall’uragano e dalla grandine alle campagne e alle strade non lo si può per ora rilevare: ma persone intendenti dicono che sorpassi le 50.000 cor. Verso le 10 di questa mane si vedeva ancora dei mucchi di grandine nei boschi e pascoli di fronte al paese.”

Un fenomeno analogo a quello appena descritto era già stato registrato nel 1844 quando secondo Floriano Nicolao “La terribile tempesta caduta nel mese di luglio 1844, levò a quelli di Imer tre quarti della raccolta consistente in granoturco, segale, orzo e patate” e si ripeterà il 29 luglio 1998 verso le otto di sera. In quest’ultimo caso la grandinata era risultata più intensa anche di quella di ieri notte in quanto l’area colpita era più concentrata: una fascia di circa 200 metri di larghezza, grosso modo nel settore compreso tra il bar “La Kalkera” ed il Capitello della Peste, ed una lunghezza di meno di 1000 metri.

Nella foto di Enrico Longo la piazza del paese di Mezzano nel 1998 con i vigili del fuoco in azione
La stessa piazza presa da un’altra angolazione il 24 luglio 2017 dopo l’evento

La grandine ha assunto dimensioni importanti: oltre due centimetri di diametro ancora misurabili dopo ben quattro ore dall’evento testimoniano di chicchi grossi che per fortuna non pare abbiano danneggiato automobili o finestre raso falda (Velux).

Il tappo della macchina fotografica ha 5 centimetri di diametro

Passando per Mezzano ed Imèr il quadro offerto dagli orti e dai giardini era desolante: piante di zucchine crivellate dai chicchi, insalata devastata, pomodori sparsi a terra, fiori ridotti a nudi steli.

Il perché Mezzano in primis ma anche Imèr siano colpiti da grandinate così devastanti (la cui frequenza sembra vada aumentando) è difficile a dirsi. E’ noto che la grandine si forma quando goccioline d’acqua per correnti convettive salgono di quota, congelano aumentando di peso e, per gravità, successivamente scendono verso il basso; il fenomeno si ripete più volte formando strati concentrici di ghiaccio fino a quando il chicco non è così pesante da non essere più sollevato verso l’alto.

E’ possibile, ma sarebbe interessante che qualche fisico dell’atmosfera riuscisse a descrivere correttamente il fenomeno, che durante temporali particolarmente intensi grandi masse d’aria scendano dall’alta valle di Primiero e, congiungendosi con quelle provenienti dalla Val Noana, spostino l’aria calda che staziona sugli abitati verso l’alto innescando in questo modo la circolazione convettiva. Ma è solo una ipotesi e come tale deve essere guardata.

Unica consolazione, anche se magra, è quella che questa pioggia ha alleviato la sete della terra, anche se poco data la violenza dell’evento e darà un po’ di sollievo alle sorgenti che in alcuni casi sono ridotte al lumicino. Ma della scarsezza idrica e dei conseguenti problemi di siccità ne scriveremo nei prossimi giorni.

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