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Trento, Chiara Lubich verso la Beatificazione

L’annuncio a Trento durante il ricordo della sua figura

Trento – Al via il processo di beatificazione e canonizzazione di Chiara Lubich. E’ stato annunciato sabato dal Movimento dei Focolari nel giorno del ricordo della sua figura.

Chi era Chiara Lubich

« “Che tutti siano uno” Gv 17,21: per queste parole siamo nati, per l’unità, per contribuire a realizzarla nel mondo »
(Chiara Lubich)

(Wikipedia) – Silvia Lubich detta Chiara (Trento22 gennaio 1920 – Rocca di Papa14 marzo 2008cattolica italiana, è stata la fondatrice e prima presidente delMovimento dei Focolari. Esso ha come obiettivo l’unità fra i popoli, la fraternità universale.

Chiara Lubich nacque a Trento, seconda di quattro figli. Sua madre era una fervente cattolica; suo padre, per le sue idee socialiste, perse il lavoro di tipografo e tutta la famiglia fu costretta a vivere anni di estrema povertà. Sin da giovanissima, Chiara diede lezioni private. Per mantenersi e pagarsi le spese universitarie (si iscrisse a filosofia a Venezia), insegnò alla scuola elementare del paesino di Castello, in Val di Sole, nel 1938’39.

Il 7 dicembre 1943, si consacrò con voti privati a Dio, scegliendolo come il “Tutto” della sua vita. È l’atto di nascita dell’Opera di Maria, movimento ecclesiale meglio conosciuto come deiFocolari. Durante la seconda guerra mondiale la sua casa fu distrutta dal violentissimo bombardamento che colpì duramente Trento il 13 maggio 1944. I suoi familiari sfollarono in montagna; in un primo momento Chiara li seguì, ma poi decise di tornare in città per seguire quella che sentiva come la sua vocazione: l’incontro con una donna che aveva appena perso quattro figli a causa della guerra la portò a desiderare di condividere il dolore dell’umanità[1]. Decise che vivere l’insegnamento puro e primigenio del Vangelo (accompagnandosi, ad esempio, ai poveri della sua città e in questo seguendo l’esempio di Cristo) sarebbe stata la più potente rivoluzione sociale attuabile. Chiara presto coinvolse un gruppo di amiche, che divenne il primo nucleo del movimento. Cominciarono a vivere insieme e si dedicarono completamente ai poveri della città.

Nel 1948 incontrò al parlamento lo scrittore, giornalista e deputato democristiano Igino Giordani, da lei poi ribattezzato Foco, ritenuto cofondatore del movimento per il suo contributo all’incarnazione nel sociale della spiritualità dell’unità. La presenza di Giordani dimostra che l’esperienza del movimento è praticabile non solo da consacrati, ma anche da gente sposata.

Nel 1949, in un ritiro estivo a Tonadico sulle Dolomiti, dopo la messa del mattino, Chiara Lubich ebbe delle particolari intuizioni che per la loro bellezza e contenuto definì «Paradiso». Queste intuizioni riguardavano il progetto di Dio sul futuro di lei stessa, dell’Opera di Maria e di alcuni focolarini. Secondo una delle intuizioni Pasquale Foresi, aderente al nascente movimento, sarebbe dovuto diventare sacerdote; Foresi nel 1954 decise di ricevere l’ordinazione, diventando il primo sacerdote focolarino.

Dopo i tragici fatti della rivoluzione ungherese del 1956, Chiara Lubich raccolse l’appello di papa Pio XII, che chiedeva che il nome di Dio ritornasse «nelle piazze, nelle case, nelle fabbriche, nelle scuole», facendo nascere i Volontari di Dio, laici che si impegnano a vivere in modo radicale la spiritualità evangelica dell’unità, mirando ad emulare nel nostro secolo la vita dei primi cristiani. Per la radicalità che li distingue, si impegnano ad alimentare costantemente attorno a loro la rivoluzione cristiana, in particolare attraverso la comunione dei beni e le opere di misericordia, che cercano di tradurre in opere sociali come espressione concreta del comandamento nuovo di Gesù: «Amatevi gli uni gli altri» (Gv 13, 34).

Pochi anni dopo, nel 1962papa Giovanni XXIII diede la prima approvazione al movimento; tuttavia gli statuti vennero approvati solo nel 1990 da papa Giovanni Paolo II. Contestualmente all’approvazione degli statuti, l’ordine otteneva dal papa il raro privilegio di poter essere perpetuato, in futuro, sempre da una donna.

Nel 1964 fondò la cittadella di Loppiano nelle colline del Valdarno, presso Firenze, prima di una serie di cittadelle in vari paesi del mondo. Tali comunità vivono la spiritualità dell’unità in tutti i momenti della vita.

Nel 1966 diede vita al Movimento Gen (Generazione Nuova), rivolto ai giovani.

Nel 1991 visitò il Brasile e, colpita dalla miseria delle favelas, lanciò l’Economia di Comunione, prospettando una nuova teoria e prassi economica basata anche su una diversa distribuzione degli utili (un terzo per lo sviluppo dell’azienda, un terzo ai poveri, un terzo alla formazione dei membri del movimento) e aggregando in breve tempo un migliaio di aziende.[2]

Dal 1997 al 1998 si dedicò ad aprire nuove prospettive per il dialogo interreligioso: fu invitata a parlare della sua esperienza interiore in Thailandia a 800 tra monache e monaci buddisti; a New Yorka 3.000 musulmani neri nella moschea di Harlem, ed in Argentina alla comunità ebraica di Buenos Aires.

Il 2 novembre 2006, all’età di 86 anni, venne ricoverata per un paio di mesi al Policlinico Gemelli di Roma per un’infezione polmonare acuta. In quell’occasione papa Benedetto XVI le inviò la sua benedizione, assicurandole la sua preghiera.

Il 10 marzo 2008 Chiara Lubich ebbe un aggravamento delle condizioni di salute, nel suo ricovero al Gemelli per gravi difficoltà respiratorie. Al suo capezzale giunse una lettera personale del Pontefice e la visita del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I (a Roma in occasione del suo incontro con il Papa in Vaticano). Il 13 marzo 2008 chiese e ottenne di essere dimessa per poter tornare nella sua casa a Rocca di Papa, dove si è spenta serenamente il giorno dopo, all’età di 88 anni.

Al suo funerale, il 18 marzo, hanno partecipato migliaia di persone. Numerose le personalità politiche e i rappresentanti delle diverse religioni. Papa Benedetto XVI ha fatto giungere per l’occasione un suo messaggio, in cui afferma che la Lubich era una donna in piena sintonia col pensiero dei papi, che talvolta riusciva ad intuire ed attuare in anticipo[3]. Nella sua omelia, il cardinal Tarcisio Bertone l’ha indicata come uno degli “astri lucenti” del XX secolo, accanto a personalità come Madre Teresa di Calcutta[4]. Le è succeduta alla guida del Movimento, Maria Voce, una delle sue più strette collaboratrici, eletta all’unanimità dall’Assemblea Generale del Movimento, il 7 luglio 2008, per un mandato di sei anni.[5]

 

 

 

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