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Commercio, Trento città vitale ma il centro storico si trasforma: i dati dell’indagine nazionale

La rilevazione di Confcommercio evidenzia: “Settore al dettaglio stabile, crescono alimentari, negozi Ict e bar e alberghi”. Presentata un’analisi dell’Ufficio Studi sull’evoluzione delle strutture commerciali e turistiche nelle città italiane dal 2008 ad oggi. In particolare nei centri storici di 120 città medio-grandi, la riduzione dei negozi è stata del 10,9% 

Trento – Confcommercio Imprese per l’Italia ha presentato a Roma, un’indagine curata dall’Ufficio studi sulla demografia delle imprese nei centri storici italiani. La fotografia che esce della città di Trento è quella di una realtà tutto sommato vitale, che riesce a mantenere – nei dieci anni considerati dalla ricerca – gli stessi numeri, pur con variazioni anche significative all’interno delle tipologie di esercizio commerciale. Risalta la crescita di bar e alberghi, mentre l’equilibrio tra centro storico e aree limitrofe si mantiene costante.

La situazione nazionale

Negli ultimi 10 anni i negozi sono calati di quasi 63mila unità (-10,9%) a fronte di un aumento di quasi 40mila unità (+13,1%) di alberghi, bar e ristoranti e di una crescita del 77,6% del commercio on-line o porta a porta. In particolare nei centri storici di 120 città medio-grandi, ad esclusione di Roma, Napoli e Milano che non sono state inserite nell’analisi, la riduzione dei negozi è stata dell’11,9%. Sono spariti soprattutto negozi tradizionali, come quelli alimentari e dell’abbigliamento, mentre sono cresciuti gli esercizi legati alla tecnologia (Ict) e le farmacie. In forte crescita anche il commercio ambulante, in particolare al Sud, con fenomeni di rilievo a Palermo (+259%).

La scelta di abbandonare i centri storici è determinata soprattutto dagli alti canoni di locazione che inducono i commercianti a spostarsi verso le periferie. Nell”analisi dell’Ufficio Studi si evidenzia anche il boom delle imprese commerciali straniere in Italia. Negli ultimi cinque anni, tra il 2012 e il 2017, sono infatti aumentate del 26,2% mentre le imprese commerciali italiane sono calate del 3,6%. n generale le imprese straniere registrate nel Paese, dunque sono solo quelle commerciali, sono aumentate del 23% a fronte di un calo del 2% di quelle italiane. Nel complesso dell’economia gli occupati italiani sono aumentati, sempre negli ultimi cinque anni, dello 0,6% mentre quelli stranieri sono cresciuti dell’15,2%.

Trento contiene gli effetti della crisi

«I numeri della ricerca di Confcommercio nazionale – commenta il presidente dell’Associazione commercianti al dettaglio del Trentino e vicepresidente vicario di Confcommercio Trentino Massimo Piffer – ci confermano che la città di Trento è riuscita a contenere gli effetti negativi della crisi, mantenendo tutto sommato invariato il numero di esercizi sia del centro storico che delle zone esterne ad esso. Risulta evidente, però, che anche la nostra città è nel pieno di una fase di profondi cambiamenti: le abitudini dei cittadini e dei turisti, infatti, stanno cambiando la fisionomia del commercio, orientando il mercato verso alcuni settori piuttosto di altri e andando ad incidere sulla modalità con cui la stessa città viene vissuta».

«Quello che le statistiche non dicono è la difficoltà degli esercenti nel mantenere competitive e redditizie le aziende, a fronte di una contrazione dei consumi cominciata diversi anni fa e che solo ora sembra fare spazio ad una timida ripresa. Costo del lavoro, burocrazia, pressione fiscale e lo sviluppo dell’e-commerce (relativamente ai grandi player internazionali) sono fattori che condizionano ancora negativamente lo sviluppo della piccola e media impresa italiana e, quindi, anche trentina».

«Va dato atto tuttavia – annota ancora Piffer – che la Provincia Autonoma di Trento in questi anni ha messo in campo alcune iniziative che sicuramente hanno aiutato il settore commerciale, soprattutto per quel che riguarda la pianificazione urbanistica e, nel caso dei centri storici, con misure finalizzate a mantenere vivi e attivi i centri delle nostre città e dei nostri paesi. Di fronte a dinamiche nazionali e addirittura sovranazionali, come le liberalizzazioni, si è cercato di contenerne gli effetti. Indubbiamente il 2018 sarà un anno importante, anche per il doppio appuntamento elettorale, nazionale e provinciale: l’auspicio è che le prossime amministrazioni – a prescindere dal risultato elettorale – sappiano valorizzare e sostenere il patrimonio delle piccole e medie imprese».

UFFICIO STUDI CONFCOMMERCIO

Numero esercizi nel centro storico del comune di Trento

 

2008

2017

2008-2017

 

CS

NCS

CS

NCS

CS

NCS

Commercio al dettaglio

717

181

707

175

-10

-6

esercizi non specializzati

33

10

43

6

10

-4

prodotti alimentari, bevande

51

17

57

17

6

0

tabacchi

50

13

55

16

5

3

carburante per autotrazione

22

15

10

15

-12

0

app. informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati

11

3

16

1

5

-2

altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati

102

22

78

14

-24

-8

articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati

80

12

65

10

-15

-2

altri prodotti in esercizi specializzati

295

54

288

49

-7

-5

farmacie

13

6

16

9

3

3

commercio al dettaglio ambulante

47

26

52

28

5

2

commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati

13

3

27

9

14

6

Alberghi, bar, ristoranti

400

133

452

138

52

5

alberghi

37

26

46

26

9

0

bar, ristoranti

363

107

406

112

43

5

CS = Centri Storici; NCS = Non centri storici | Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati SI.Camera

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