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Trento, compensi nelle comunità di valle? Sì della Corte alla Provincia

Accolto il ricorso contro la norma statale che impone la gratuità delle cariche interne a questi enti

Trento – La Corte costituzionale ha bocciato la norma con cui il legislatore nazionale, scavalcando l’obbligo statutario di concertazione con la Provincia autonoma di Trento, aveva voluto imporre la totale gratuità delle cariche assegnate all’interno delle comunità di valle.

La Corte costituzionale con sentenza n. 263, depositata il 13 novembre scorso, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 69 del decreto legge n. 83 del 2012 (Misure urgenti per la crescita del Paese), convertito dalla legge n. 134 del 2012, relativamente alla previsione (comma 3-bis) che gli incarichi conferiti all’interno delle comunità di valle siano svolti a titolo esclusivamente onorifico, senza la corresponsione di alcuna forma di remunerazione, indennità o gettone di presenza.

Secondo la Corte costituzionale la norma censurata, stante la sua natura di norma di dettaglio, che non lascia margini di apprezzamento al legislatore provinciale in sede di sua attuazione, non è rispettosa delle forme di concertazione previste dall’articolo 79 dello statuto speciale, in base al quale lo Stato concorda con la Provincia gli obblighi relativi al patto di stabilità interno. Spetta poi al legislatore provinciale individuare, nel rispetto del perseguimento dell’obiettivo del contenimento delle spese per la gestione degli organismi rappresentativi locali, modalità ed ambiti per il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica.

La Corte ha riservato a separata pronuncia ogni decisione sulle ulteriori questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Provincia (ricorso n. 152 del 17 ottobre 2012) avverso il citato decreto legge n. 83 del 2012, convertito dalla legge n. 134 del 2012

A cura del servizio legislativo del Consiglio provinciale – Gianna Morandi

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