La ricetta di Confcommercio Veneto – L’appuntamento organizzato da Confcommercio Veneto e Ascom Belluno, ha visto proprio nel Bellunese la 2^ tappa del road show dedicato alle PMI e al Veneto futuro. Rafforzamento demografico delle aree periferiche favorendo l’afflusso di popolazione dall’esterno, mantenimento diffuso dei servizi di base alla popolazione e alle imprese, interdipendenza di tutti gli interventi realizzati sul territorio e centralità dell’imprenditore.
E ancora, valorizzazione di tutte le risorse locali e campo libero alle forme di auto aiuto e auto organizzazione. Per garantire un futuro ai territori montani, è questa la “ricetta” di Bruno Tellia, docente di Sociologia industriale e di Sistemi organizzativi aziendali alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Udine, chiamato oggi a Longarone a relazionare su “Vivere, lavorare, fare impresa in montagna” all’interno del convegno “Montagna: una risorsa da governare”. L’appuntamento, organizzato da Confcommercio Veneto in collaborazione con Ascom Belluno, rappresenta – dopo quella di Treviso – la seconda tappa del road show dal titolo “Il Veneto che vogliamo”, che si prefigge di realizzare 7 convegni in ciascuna delle 7 province della nostra regione.
Spezzare i circoli viziosi – «Occorre spezzare i circoli viziosi in cui è calata la montagna – ha affermato Bruno Tellia – La situazione è particolarmente grave nelle zone alte, dove la struttura demografica è ormai compromessa e solo l’immigrazione di nuove famiglie potrebbe invertire un trend negativo altrimenti non modificabile. Per invertire il fenomeno dell’abbandono delle aree più marginali occorre innanzitutto pensare a quei territori in modo diverso, lasciando da parte le categorie, viziate da un’ottica urbano centrica, che guidano pianificatori e decisori pubblici. Occorrono interventi di sistema che prevedano l’effettivo coinvolgimento delle realtà locali e la centralità dell’imprenditore. Le politiche palliative non servono. E’ necessario rompere le regole e farlo non significa anarchia, vuol solo dire uscire dalla cultura stupidamente burocratica che guida molti soggetti pubblici».
Attenzione al territorio – Preservare, valorizzare e governare il territorio sono le parole d’ordine per il futuro di Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto, il quale ha invitato a guardare gli esempi forniti da Alto Adige e Austria e sollecitato ad abbandonare la politica delle seconde case, vero e proprio «tumore per il turismo».
Fermare la grande distribuzione – Fernando Morando, presidente di Confcommercio Veneto, ha ribadito la necessità di fermare la grande distribuzione e rivitalizzare i centri storici, mentre Sergio Rebecca, vicepresidente nazionale di Confcommercio, sollecitando l’urgenza della diminuzione della pressione fiscale per far ripartire l’economia, ha sottolineato come la programmazione urbanistico-commerciale del futuro non potrà non tener conto dei servizi di prossimità.
Un patto tra Amministrazioni- Il mondo amministrativo ha posto l’accento sulla necessità di fare sistema. «Occorre spogliarsi dell’individualismo che, peraltro, in passato è stata la forza della nostra terra – ha affermato Vendemiano Sartor, assessore alle Attività Produttive della Regione Veneto – Bisogna che il mondo politico-amministrativo sappia interagire con le associazioni di categoria, ma anche che queste sappiano interagire tra di loro».
«Per il futuro la programmazione è importante – così Matteo Toscani, assessore alle Attività Produttive e al Turismo della Provincia di Belluno – ma ancora più importate è dare vita a un patto tra amministrazioni, portatori di interesse, associazioni di categoria e cittadini. Gli atti del convegno di Longarone, potrebbero essere la trama di base proprio di questo patto».