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“Conoscenza e incanto nell’architettura del passato”

Il programma di visite e rievocazioni storiche è stato realizzato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento e dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara in collaborazione con le rappresentanze regionali e provinciali dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, del FAI – Fondo Ambiente Italiano e dell’Istituto Italiano dei Castelli. Si inizia sabato 10 settembre. Oggi a Trento, presso la sala stampa di piazza Dante, la presentazione del programma da parte dell’assessore Franco Panizza. “Nella realizzazione di un rapporto virtuoso tra patrimonio architettonico e identità collettiva, il fattore “conoscenza” assume un particolare rilievo” – ha affermato l’assessore – e pertanto la Provincia ha raccolto di buon grado le proposte venute da alcune realtà attive sul territorio trentino nella valorizzazione del patrimonio storico e architettonico: l’Associazione Dimore Storiche Italiane, il FAI – Fondo Ambiente Italiano e l’Istituto Italiano dei Castelli".
 
Il programma, illustrato nel dettaglio dalla direttrice del Centro Santa Chiara, Marisa Detassis, spazia su un ventaglio di iniziative che, attraverso spettacoli a carattere storico e visite guidate, favoriranno la conoscenza di edifici, alcuni dei quali di proprietà privata, solitamente esclusi al pubblico, ma la cui presenza sul territorio rappresenta una testimonianza di grande rilievo del nostro passato.
 
L’Associazione Dimore Storiche Italiane ha programmato un programma di visite guidate, in alcuni casi curate dagli stessi proprietari degli edifici, che faranno scoprire al pubblico la bellezza del Palazzo Azzolini – Malfatti di Ala; della chiesetta di San Vito di Cles, di Palazzo Priami Madernini Marzani di Villa Lagarina e del Parco giardino di Villa Cesarini Sforza a Terlago.
 
Il FAI – Fondo Ambiente Italiano, ha messo in calendario per le giornate del 17 e 18 settembre un doppio appuntamento al Castello di Avio. Grazie alla presenza di tre gruppi di rievocazione storica, i guerrieri medievali raffigurati nell’affresco della Casa delle Guardie prenderanno magicamente vita per accogliere i visitatori e per illustrare armi e tecniche di combattimento, mentre gli arcieri si esibiranno in prove di tiro. Non mancheranno cantastorie e musici con i loro strumenti d’epoca.
 
La sezione regionale dell’Istituto Italiano dei Castelli porterà invece nella Valle del Chiese – a Castel Romano (nel comune di Pieve di Bono) e a Castel San Giovanni (nel comune di Bondone) – la rievocazione storica allestita dal gruppo “Lanzi Lodron” con armi e costumi, riproduzioni fedeli degli originali tratte da affreschi e stampe del XV e XVI secolo. I Lanzichenecchi daranno vita ad una serie di combattimenti e spettacoli in costume.
Alla presentazione del programma di “Conoscenza e incanto nell’architettura del passato” sono intervenuti anche il presidente del Centro Santa Chiara, Ivo Gabrielli e i rappresentanti locali dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, prof.ssa Antonia Marzani, e dell’Istituto Italiano dei Castelli, arch. Roberto Codroico.
 
I LUOGHI
 
Castello di Avio – Sabbionara d’Avio
Complesso castellano tra i più suggestivi del Trentino, appare adagiato nel paesaggio collinare assecondando il susseguirsi delle balze con la poderosa cinta muraria, le cinque torri, il palazzo baronale e l’imponente mastio. Custodisce straordinari cicli di affreschi, esempio di pittura profana del XIV secolo. Ospiti illustri si sono avvicendati tra le sue mura: dal re longobardo Autari, con la consorte Teodolinda, agli imperatori Carlo V e Massimiliano d’Asburgo.
 
Castel San Giovanni – Bondone
Si erge su un’isolata prominenza rocciosa dalla quale domina il lago d’Idro e la parte meridionale della Valle del Chiese. Edificato, nella sua parte più antica, attorno al XII secolo e posto a baluardo dei confini del Principato vescovile di Trento, appartenne fino alla metà del XX secolo alla famiglia Lodron. Nel 1956 ne acquisì la proprietà un industriale milanese che, alla sua morte, lo lasciò in eredità all’Istituto Italiano dei Castelli che, a sua volta, lo cedette al Comune di Bondone.
 
Castel Romano – Por (comune di Pieve di Bono)
Costruito intorno al XII secolo sul dosso di Sant’Antonio, è un castello-torre dalla singolare struttura architettonica a base poligonale. Appartenne inizialmente agli Appiano, in seguito ai Conti d’Arco e passò definitivamente ai Lodron nel XIV secolo. Ampliato in epoca rinascimentale, fu più volte saccheggiato e ridotto ad un cumulo di macerie durante la Prima Guerra Mondiale. Negli ultimi anni è stato fatto oggetto di interventi di recupero che lo hanno restituito all’utilizzo della comunità.
 
Palazzo Malfatti Azzolini – Ala
Residenza del tardo Settecento che chiude sul fondo piazza San Giovanni. La sua facciata, alta e severa, è caratterizzata dalla regolare simmetria dei quattro ordini di finestre e dei due poggioli con balaustra in pietra posti ai lati del portale d’ingresso. Al primo piano è posto il salone, affiancato da altri eleganti locali decorati e affrescati. Al piano terra si trovano le scuderie e il romantico giardino.
 
Chiesetta di Maso San Vito – Cles
Chiesetta votiva edificata nel XV secolo e ampliata nel XVII, custodisce preziose sculture lignee e un altare in legno dorato della bottega dei fratelli Strudl. Il maso attiguo, di più recente costruzione, fu adibito nel 1800 ad abitazione di caccia dell’allora proprietario Luigi de Campi, storico e archeologo, scopritore della “tabula clesiana”.
 
Parco giardino di Villa Cesarini Sforza – Terlago 
Posto all’ingresso del paese, all’incrocio fra via Roma e via Omigo, si compone di una piccola parte ottocentesca, comprendente il boschetto vecchio, e della grande parte ripianata all’inizio della seconda metà del novecento con abeti, aceri, faggi e cedri.
 
Palazzo Priami Madernini Marzani – Villa Lagarina
Al pari di molti altri edifici antichi del Trentino, è frutto di accorpamenti successivi avvenuti fra il XVI e il XIX secolo. Verso la fine del’600 fu venduto dalla famiglia Priami, originaria della Lombardia, alla famiglia Madernini dalla quale passò per eredità alla famiglia Marzani. Suddiviso fra varie proprietà verso la metà degli anni cinquanta, è stato in parte nuovamente acquisito nel 1995 da Antonia Marzani che, assieme alla sorella Carla, ha ridato all’edificio la sua funzione di dimora signorile.
 
IL PROGRAMMA
 
Sabato 10 settembre
 
Visite guidate alla chiesetta di Maso San Vito Alto a Cles
Alle ore 14,30 – 15,30 e 16,30
Ingresso libero
 
Visita guidata a Palazzo Priami/Madernini/Marzani di Villa Lagarina
Alle ore 18,00 – 19,00 e 21,00
Ingresso libero
 
Domenica 11 settembre
 
Visite guidate a Castel San Giovanni (Bondone) e rievocazione storica
Dalle ore 10,00 alle 18,00 (Rievocazione storica dalle 14,30 alle 18,00)
Ingresso libero
 
Visite guidate alla chiesetta di Maso San Vito Alto a Cles
Alle ore 10,00 e alle ore 11,00
Ingresso libero
 
Visita guidata a Palazzo Azzolini/Malfatti di Ala
Dalle ore 16,00 alle 17,30
Ingresso libero
 
Visita guidata a Palazzo Priami/Madernini/Marzani di Villa Lagarina
Ad ore 18,00 – 19,00 e 21,00
Ingresso libero
 
Sabato 17 settembre
 
“La nobile arte della guerra” – Rievocazione storica al Castello di Avio
Dalle ore 14,00 alle 20,00
Ingresso € 6,00
Per bambini dai 4 ai 12 anni € 3.50 – Per aderenti FAI e residenti nel comune di Avio € 2,00
 
Domenica 18 settembre
 
“La nobile arte della guerra” – Rievocazione storica al Castello di Avio
Dalle ore 10,00 alle 18,00
Ingresso € 6,00
Per bambini dai 4 ai 12 anni € 3.50 – Per aderenti FAI e residenti nel comune di Avio € 2,00
 
Visite guidate a Castel Romano (Pieve di Bono) con rievocazione storica 
Dalle ore 10,00 alle 18,00 (Rievocazione storica dalle 14,00 alle 18,00)
Ingresso libero
 
Sabato 24 settembre
 
Visite guidate al Parco giardino di Villa Cesarini Sforza a Terlago
Dalle ore 15,00 alle 18,00
Ingresso libero
 

 

LE ASSOCIAZIONI
 
ADSI – Associazione Dimore Storiche Italiane
Il patrimonio artistico e architettonico costituisce parte essenziale dell’identità culturale del nostro Paese. Preservando dal degrado e dalla distruzione edifici e giardini storici, è possibile conservare questo inestimabile tesoro di cultura e tramandare alle generazioni future la memoria del nostro passato.
E’ questo lo scopo dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, nata a Roma nel 1977 sull’esempio di analoghe realtà consorelle operanti in altri Paesi europei. ADSI riunisce proprietari privati di beni riconosciuti di interesse storico-artistico e si propone di agevolarne la conservazione, la valorizzazione e la gestione, contribuendo in questo modo alla tutela del patrimonio culturale italiano.
 
L’Associazione, che da quasi vent’anni è attiva con una propria struttura a carattere regionale anche in Trentino-Alto Adige, garantisce ai proprietari degli immobili storici la consulenza e l’assistenza giuridica, amministrativa, tributaria e tecnica; intrattiene rapporti con i competenti organi pubblici; collabora con analoghe associazioni nazionali ed internazionali; promuove studi e ricerche; si adopera per favorire il miglioramento dell’ordinamento legislativo, sia a livello nazionale che europeo.
 
Tra le attività organizzate dalla Sezione del Trentino Alto Adige merita di essere segnalato il “Premio Tesi di Laurea” per iniziative di studio e ricerca aventi per oggetto una dimora storica della regione. ADSI partecipa inoltre ogni anno alla “Settimana della Cultura” indetta dal Ministero dei Beni Culturali; alle “Giornate Europee del Patrimonio” promosse dal Consiglio d’Europa e ad altre iniziative pubbliche come “Palazzi aperti nei comuni del Trentino” che prevede l’apertura al pubblico di beni dei soci e l’organizzazione, all’interno di queste dimore, di eventi culturali.
 
La sezione regionale dell’ADSI, che dal 1993 al1999 è stata guidata dall’architetto Gian Maria Tabarelli de Fatis, è presieduta attualmente dalla professoressa Antonia Marzani. L’Associazione ha sede presso l’abitazione della presidente, in piazza Giovanni Battista Riolfatti n. 16 a Villa Lagarina.
 
FAI – Fondo Ambiente Italiano
 
FAI, non solo una sigla, ma anche voce del verbo FARE. Il FAI – Fondo Ambiente Italiano, fondazione nazionale senza scopo di lucro, nasce nel 1975 con un obiettivo concreto: agire per la salvaguardia del patrimonio d’arte e natura italiano. Un impegno quotidiano che si traduce in:
TUTELARE E VALORIZZARE
Il FAI restaura e riapre al pubblico monumenti e luoghi di natura unici del nostro Paese che gli vengono affidati per donazione o in concessione.
EDUCARE E SENSIBILIZZARE
Il FAI educa e sensibilizza la collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell’arte e della natura, elementi caratterizzanti della nostra identità.
VIGILARE E INTERVENIRE 
Il FAI si fa portavoce degli interessi e delle istanze della società civile vigilando e intervenendo attivamente sul territorio, in difesa del paesaggio e dei beni culturali italiani.
FAI per l’Italia. FAI anche tu.
 
Istituto Italiano dei Castelli
 
L’Istituto Italiano dei Castelli è un’organizzazione culturale senza scopo di lucro nata nel 1964 ed eretta in Ente Morale, riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali, nel 1991.
Gli scopi dell’Istituto, la cui organizzazione sul territorio si articola in Sezioni regionali cui fanno capo Delegazioni provinciali, sono la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione dell’architettura fortificata. Esso si occupa, infatti, di tutte quelle architetture – torri, castelli, caseforti, città fortificate, rocche, forti, bastioni, conventi fortificati, mura e così via – nate per esigenze difensive.
 
Si tratta di architetture esposte a un grande pericolo, in quanto tutte hanno ormai perso la loro originaria funzione. Un edificio nato cinque o seicento anni or sono con funzioni militari, non può essere utilizzato oggi per fare la guerra. Se si vuole valorizzare il suo valore storico o artistico, bisogna dunque trovargli un’altra, diversa funzione, compatibile con le strutture e la vocazione del monumento.
 
L’Istituto Italiano dei Castelli svolge la sua attività essenzialmente su quattro fronti. Il primo riguarda lo studio storico, archeologico e artistico dei castelli e dei monumenti fortificati , alla base del quale stanno l’inventario e il censimento delle architetture fortificate. Opera inoltre per la salvaguardia degli edifici, attraverso lo studio e la formulazione di appositi strumenti giuridici in grado di favorirne la conservazione. Importante è anche l’azione tesa a inserire le architetture fortificate nel ciclo attivo della vita moderna. Si tratta, infatti, di mettere a disposizione della comunità questi beni culturali tramandataci dai nostri padri, consentendone una fruizione il più possibile ampia, diffusa e rispettosa. 
 
Un’operazione fondamentale è rappresentata, infine, da un’azione di sensibilizzazione scientifica e turistica dell’opinione pubblica. L’Istituto svolge perciò un’intensa azione sociale e di propaganda tendente a incrementare la partecipazione alle sue attività di enti pubblici e privati e a diffondere in strati sempre più larghi della popolazione la conoscenza, l’apprezzamento e la volontà di tutela delle architetture fortificate. La sezione trentina dell’Istituto Italiano dei Castelli è presieduta dall’architetto Roberto Codroico.
Categories: NordEst
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