Esame favorevole
In vista della relativa trattazione in Aula, il Consiglio delle autonomie locali ha esaminato e valutato positivamente il disegno di legge n. 66/XVI ‘Modificazioni della legge provinciale 30 dicembre 2014, n. 14, relative all’imposta immobiliare semplice, e altre disposizioni riguardanti gli enti locali’. Il Disegno di legge porta la firma della Giunta provinciale su proposta dell’Assessore agli Enti Locali Mattia Gottardi, presente oggi al Cal.
I lavori, in presenza e in video conferenza, sono stati aperti dal Presidente del Cal Paride Gianmoena che ha specificato come il Disegno di legge proponga un ulteriore intervento a sostegno dei settori del turismo, dello spettacolo, delle attività culturali e ricreative, penalizzati dalla pandemia. Per l’anno d’imposta 2020 viene esentata totalmente l’IMIS, dopo che la Legge n.6 del 2020 aveva già ridotto l’imposta del 50 per cento.
Si allarga, dunque, la platea dei beneficiari considerando anche le sale da ballo, le discoteche, i night club, i cinematografi, gli edifici per fiere e similari, ma anche i fabbricati iscritti al catasto destinati a esercizio rurale, case per ferie e albergo diffuso.
L’assessore Gottardi ha specificato che si riporta nel nostro ordinamento giuridico una copertura già prevista dallo Stato, evidenziando come sarebbe auspicabile estendere l’esenzione anche ad altre categorie colpite dall’emergenza sanitaria. Ma, ha aggiunto, che, attualmente, le fonti di entrata dallo Stato non permettono di agire in questa direzione e che solo in sede di bilancio potranno essere considerati ulteriori interventi.
La manovra comporta un potenziale minor gettito coperto con trasferimento da parte dello Stato.
Vista la competenza esclusiva della Provincia in materia di finanza locale prevista dall’art. 81 dello Statuto di autonomia, è la Provincia a ripartire fra gli enti locali le risorse attribuite dallo Stato.
Saranno i privati a dover comunicare ai Comuni entro il 31 ottobre 2020 i fabbricati oggetto di esenzione.
Numerosi gli interventi di chiarimento che si sono ampliati a diverse casistiche. Si è parlato in particolare di minori entrate e maggiori spese sostenute dai Comuni durante la pandemia.
E’ stato ribadito che le spese per le quali è previsto il ristoro sono quelle certificate e riferite a minori entrate a seguito dei DPCM e ordinanze seguenti. Non sono contemplati, invece, i provvedimenti adottati dalle municipalità che, in maniera autonoma e con risorse proprie, hanno fatto fronte alle difficoltà della pandemia.