A rendere più chiara la situazione nell’UPT, la decisione di William Bonomi (Pinzolo) che venerdì ha dichiarato di ritirarsi della competizione per evitare che la lotta fratricida nel centrosinistra autonomista. Sale piene e grande attesa per il verdetto elettorale venerdì sera a Trento in via Torre Verde, con un esito che sta assumendo un notevole peso politico in vista delle elezioni delle Comunità di Valle (il nuovo ente intermedio tra Comuni e Provincia).
La rinuncia di Bonomi lascia campo aperto al pezzo da novanta in casa UPT, il sindaco Vittorio Fravezzi che scende in corsa per scardinare gli equilibri, accanto ad un altro pezzo grosso come il presidente degli Autonomisti trentini, Walter Kaswalder.
Marino Simoni, presidente uscente ritorna in Consiglio per un soffio (Transacqua – 7 voti) ma è un’elezione molto sudata. La presidenza del Consiglio delle autonomie si deciderà probabilmente – salvo sorprese – dopo il 24 ottobre e si giocherà con Kaswalder (Vigolo Vattaro – 8 voti) e Fravezzi (Dro – 11 voti),
Per i due posti in palio fra i Comuni da 5.001 a 12 mila abitanti, si erano candidati in quattro: due sindaci di centrosinistra, Roberto Calliari (Mori) e Maria Pia Flaim (Cles), e due di centrodestra, Graziano Pellegrini (Lavis) e Fabio Dalledonne (Borgo Valsugana). È finita con l’elezione di Calliari e Pellegrini, probabilmente grazie al sostegno di Dalledonne, che ha rinunciato a votare se stesso e di Fiamozzi. Il risultato è stato addolcito dalla scelta dei quattro sindaci, con un documento firmato da tutti, che impegna i sindaci ad una staffetta a metà mandato.
Sono rimasti esclusi i due sindaci del centrodestra, Mattia Gottardi (Tione) ed Enrica Rigotti (Isera).