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Cortina, Rimborsi “gonfiati” al Codivilla: Interviene la Regione

Esperti della Regione studiano il caso – C’è una prima, immediata, reazione della Regione del Veneto alla notizia dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari ai vertici e ad alcuni professionisti dell’Istituto Codivilla Putti di Cortina d’Ampezzo, sede di sperimentazione gestionale mista pubblico-privato, con le ipotesi di reato di truffa e falso in concorso. In una lettera a firma del Segretario Regionale Sanità e Sociale Giancarlo Ruscitti, inviata al Direttore Generale dell’Ulss 1 di Belluno, si invita tra l’altro Ermanno Angonese ad attivare ogni azione utile e necessaria a tutela degli interessi dell’Ulss 1 e della Regione.

La lettera sottolinea anche il ruolo che la Regione riveste nei confronti delle strutture sanitarie sede di sperimentazione gestionale all’approssimarsi della loro scadenza, e ricorda che, con delibera 1314 del 5 maggio 2009, la Giunta regionale ha disposto la nomina di un gruppo di esperti per l’analisi della situazione, che dovrebbero concludere il proprio lavoro entro il mese di novembre.

Le indagini – Sono durate più di due anni le indagini, con oltre 8mila cartelle cliniche sotto sequestro e un danno accertato al Sistema sanitario nazionale di quasi tre milioni di euro. Con queste cifre si è conclusa la maxi-indagine della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura, sulla scandalo dei rimborsi gonfiati al noto ospedale di Cortina.

Gli indagati –
Sono 15, 13 persone e 2 enti, i soggetti indagati per i reati di truffa e falso ideologico. Tra loro anche l’ex direttore generale dell’Ulss 1, Alberto Vielmo e l’amministratore delegato della società pubblico-privata Giomi che gestisce il Codivilla in forma sperimentale.

Il caso sconvolge il sistema sanitario bellunese. La clinica è infatti accusata di aver truffato il sistema sanitario nazionale tra il 2005 e il 2007 per 2,8 milioni di euro, attraverso rimborsi per prestazioni mai effettuate. Sono 8mila le cartelle cliniche poste sotto sequestro e 13 gli indagati.

Da tutto il Triveneto per le operazioni di ortopedia –
E’ stata la Guardia di finanza di Belluno a scoprire il raggiro. Le prestazioni erano legate, in particolare a settori altamente remunerativi, come quello di ortopedia, in cui il nosocomio ampezzano è specializzato. Sono infatti moltissime le perosne che da tutto il Triveneto, si sono recate a Cortina per farsi operare.

Le indagini – avviate due anni fa –  e coordinate dai sostituti procuratori Martina Gasparini e Luigi Leghissa, hanno portato a numerose perquisizioni presso la struttura ospedaliera e presso uffici pubblici, oltre al sequestro di circa 8.000 cartelle cliniche. La Finanza conferma che – anche attraverso consulenze tecniche – è stata accertata la falsificazione delle cartelle cliniche.

Categories: NordEst
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