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Covid: Niente stipendio senza il vaccino, decisione di un giudice a Belluno

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Dieci operatori Rsa avevano rifiutato somministrazione dosi

NordEst – Se non c’è stata vaccinazione non ci può essere lo stipendio: lo ha deciso il giudice di Belluno Anna Travia respingendo le richieste di due infermieri e otto operatori sociosanitari che avevano rifiutato di sottoporsi alla somministrazione della dose lo scorso febbraio e che per questo erano stati sospesi dal lavoro.

I dieci sanitari, dipendenti di due case di riposo del Bellunese, all’indomani del rifiuto erano stati messi in ferie forzate dalla direzione della rsa e sottoposti alla visita del medico del lavoro.

Intanto si registrano 561 disdette di vaccinazione con Astrazeneca registrate ufficialmente dall’Ulss 6 Euganea, in Fiera a Padova, al termine delle due giornate di sabato e domenica.

 


In breve

Ha trascorso la notte nel carcere minorile di Treviso il 16enne accusato di tentato omicidio per aver accoltellato a Marocco di Mogliano una ragazza di 26 anni che faceva jogging. Il fatto è accaduto lungo una vita di campagna. La giovane, Marta Novello, è ricoverata a Treviso in terapia intensiva: le sue condizioni restano gravi. Il ragazzino, che al momento dell’aggressione si trovava in bicicletta, ha ammesso la tentata rapina ma è un movente che non convince del tutto gli investigatori. I due non si conoscevano, anche se abitavano entrambi a Mogliano. Le coltellate, spiegano i Carabinieri, sono state tutte sferrate alle spalle della donna. Il giovane nell’udienza di garanzia verrà sentito dal magistrato della Procura dei minori di Venezia incaricato di seguire il caso.


Covid: archiviato procedimento contro dirigente scuola Vo’. E’ stato archiviato il procedimento disciplinare avviato dall’Ufficio scolastico del Venero nei confronti di Alfonso D’Ambrosio, dirigente scolastico di Vo’, la località padovana che ha registrato il primo morto di Covid.


La Guardia di finanza di Venezia ha pignorato, su disposizione della Corte dei conti, beni per 1,2 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta Mose. Il sequestro, legato al malaffare durante la realizzazione dell’opera, riguarda denaro, quote societarie, crediti presso terzi e quote di pensione nei confronti dell’ex Presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, condannato per il danno erariale arrecato al Provveditorato Interregionale delle Opere pubbliche per il Triveneto connesso al sistema di tangenti erogate a 8 pubblici ufficiali implicati. Parallelamente, è stata instaurata dalla Procura contabile un’azione per sequestrare una casa a Cortina d’Ampezzo che Mazzacurati aveva venduto nel quinquennio antecedente alla condanna erariale, per un valore di circa 2,5 milioni di euro.

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