Ultimi aggiornamenti covid in Trentino Alto Adige
Trento/Bolzano – In Trentino fino a mercoledì 18 novembre, si registrano altri 7 decessi per coronavirus che portano il totale a 614. I nuovi contagi nelle ultime 24 ore sono stati 236 su 4.224 tamponi molecolari analizzati.
In crescita (+59) i ricoveri che raggiungono quota 436, di cui 38 in terapia intensiva. Dei nuovi positivi 99 sono sintomatici e 82 hanno più do 70 anni. Le classi in quarantena sono 177. I dati sono stati resi noti in videoconferenza stampa dall’assessore alla salute Stefania Segnana.
La situazione a Bolzano
Sono 581 i nuovi casi positivi al Covid in Alto Adige su 3.468 tamponi effettuati dai laboratori dell’Azienda sanitaria nelle ultime 24 ore. Sono 11 i decessi e 353 le persone sono ricoverate in ospedale, altre 39 si trovano in terapia intensiva.
Nelle strutture private convenzionate sono ricoverati 128 pazienti, altri 96 sono nelle strutture di Colle Isarco e Sarnes. Sono quasi diecimila le persone in isolamento domiciliare: 9.676 (delle quali 10 di ritorno da Croazia, Grecia, Spagna o Malta). I collaboratori dell’Azienda sanitaria positivi al test sono 858 (549 guariti, al 14 novembre), mentre i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta positivi sono 32 (28 guariti).
“Lo screening di massa probabilmente è l’ultima chance per riprendere il controllo dell’andamento epidemiologico in Alto Adige, localizzare gli asintomatici e avere un quadro della reale situazione. Altrimenti rischiamo di restare in lockdown fino a febbraio”. Lo ha detto l’assessore alla sanità Thomas Widmann, presentando i test di massa in programma da venerdì a domenica in tutti i Comuni altoatesini. Il governatore Arno Kompatscher ha rinnovato il suo appello alla partecipazione.
“Si tratta di un gesto di responsabilità per il nostro bene, per il bene dei nostri cari e di tutta la società”, ha detto il presidente della Provincia. Oltre 900 operatori sanitari saranno impegnati in 184 presidi con 600 postazioni per effettuare, nel giro di tre giorni, fino a 350.000 tamponi rapidi. I Comuni più grandi prevedono un sistema di prenotazione. Va presentata la carta d’identità e un documento di riconoscimento. Subito dopo il tampone il cittadino può tornare a casa. “L’intera procedura durerà tra i 2 e 3 minuti”, ha spiegato il responsabile del progetto Patrick Franzoni. L’esito viene comunicato con una mail, che per motivi di privacy può essere aperta solo con un codice di sblocco. Per i positivi scatta automaticamente la quarantena di dieci giorni e la messa in malattia del lavoratore.
“I contatti stretti di un eventuale caso positivo non saranno messi in quarantena, se a loro volta hanno partecipato allo screening e sono risultati negativi”, ha chiarito Franzoni, sottolineando l’importanza dell’isolamento del positivo dai familiari. Sono invitati a sottoporsi al tamponi rapido complessivamente 350.000 altoatesini, ovvero l’intera popolazione esclusi i bimbi sotto i 5 anni e tutti coloro che vengono regolarmente testati oppure che sono appena guariti da Covid.“In caso di un’ampia partecipazione, questa permetterà di ridurre il lockdown a poche settimane, come dimostra l’esempio della Slovacchia”, ha detto Widmann.