Somministrati 668.975 vaccini, di cui 299.309 seconde dosi. Alcune Rsa con carenza personale vaccinato
Trento – Il report dell’Azienda Provinciale per i servizi sanitari di Trento registra ancora una giornata senza decessi per Covid-19 in Trentino. Anche le rianimazioni degli ospedali non ospitano pazienti contagiati.
Sono quindi 25 i ricoverati, con 3 nuovi ricoveri avvenuti nella giornata di ieri e 6 dimissioni. Sono 25 sono i nuovi casi positivi al tampone molecolare e 19 all’antigenico, a fronte rispettivamente di 378 molecolari e 2.553 tamponi rapidi; i molecolari poi confermano 5 positività intercettate nei giorni scorsi dai test rapidi.
Tra i nuovi casi un paziente, con sintomi severi, si trova in alta intensità. Dei nuovi positivi – precisa la nota – uno è tra 3-5 anni, 3 tra 6-10 anni, 2 tra 11-13 anni e 6 tra 14-19 anni: oggi dunque si registrano 12 nuovi casi di bambini e ragazzi in età scolare. Per quanto riguarda altre fasce d’età nelle quali emergono nuove positività, 5 persone hanno tra 60-69 anni e una più di 80 anni.
Altri 15 i guariti che portano il totale a 45.452. Questa mattina risultavano somministrati 668.975 vaccini (di cui 299.309 seconde dosi). A cittadini Over 80 sono state somministrate 67.435 dosi, ai cittadini tra i 70-79 anni 90.649 dosi e tra i 60-69 anni 107.272 dosi.
Rsa a rischio chiusura
In Trentino cinque case di riposo non potrebbero garantire i turni, sette non garantirebbero i parametri assistenziali e le altre dovrebbero rimodulare al ribasso organizzazione e maggiori parametri a oggi assicurati. In futuro possibili le chiusure di reparti o intere strutture.
Questa la situazione se non dovessero cambiare i numeri degli operatori attualmente non vaccinati: 74 Infermieri, 263 Oss, 39 Ausiliari e 5 medici, ovvero il 12% del personale.
È il quadro prospettato in un incontro tra i vertici di Upipa, la presidente Michela Chiogna e il direttore Massimo Giordani, il dottor Massimo Nava dell’Azienda sanitaria di Trento in un incontro sollecitato da Fp Cgil e Cisl Fp: “Una situazione che apprendiamo con grave ritardo – sottolineano i sindacati – per questo denunciamo l’ostinata assenza di un tavolo di confronto a livello di assessorato e Azienda sanitaria, oltre che in Upipa”.
“È grande il rischio, per gli operatori vaccinati, di vedersi raddoppiare o triplicare lavoro e turni per far fronte ai carichi degli operatori sospesi. A questi ultimi rivolgiamo un appello”. I sindacati denunciano poi il mancato rinnovo del contratto, scaduto da tre anni: “Come può la politica pretendere – denunciano i sindacati – che il sistema non produca disaffezione se non aperta ostilità e atti di sfida?”.