Presidente Fugatti: “Quattro nuovi deceduti e molti nuovi contagi. 138 casi nuovi, 857 contagiati in totale. Chiuse anche le ciclabili”.Negativo l’esito del tampone per il dg della Provincia
Trento – Sono quattro le persone decedute in Trentino per Coronavirus nelle ultime 24 ore. Rispetto a mercoledì si sono registrati 138 contagi in più. Il totale delle persone positive sono 857. Lo ha reso noto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
In Trentino, le persone colpite da Covid19 sono 857 (533 sono state confermate da tampone, 324 sono considerate positive per deduzione). Di queste 464 sono curate a casa (erano 413),160 in Rsa (erano 111),159 nei reparti di malattie infettive (139), 12 sono malati considerati seri (erano 14), 30 ricoverati in rianimazione (erano 22).
I nuovi decessi in Provincia
Quattro le persone che hanno perso la vita in queste ore: si tratta di un uomo di Castello-Molina di Fiemme (era del 1944), un’altra persona era di Lona Lases (1937), di Mori (1933) e una di Trento (1936).
Ciclabili chiuse
Da venerdì saranno chiuse le piste ciclabili ed entra in vigore il divieto di accesso ai sentieri di montagna, mentre su ciascuna panchina potrà sedersi una sola persona, ha annunciato Fugatti.
Posti in ospedale
Al momento sono 217 i posti occupati negli ospedali, mercoledì erano 175, ha detto il direttore dell’Azienda sanitaria provinciale, Paolo Bordon, annunciando la chiusura nei prossimi giorni del punto nascita di Cles in quanto sono necessari nuovi posti letto. I ricoverati in terapia intensiva sono 30.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, è tornato sulle misure preventive adottate per contrastare la diffusione del Coronavirus: “Da più parti ci chiedono misure più forti. Noi ci appelliamo soprattutto al senso civico dei trentini la maggior parte dei quali ha dimostrato responsabilità. Le passeggiate – ha continuato Fugatti – sono possibili solo in prossimità delle abitazioni, così come è vietata la corsa e la frequentazione dei sentieri di montagna.
E’ permesso l’utilizzo della bicicletta solo per necessità e per questo abbiamo deciso la chiusura delle piste ciclabili. Sconsigliamo di frequentare i parchi cittadini dove le panchine potranno ospitare solo una persona alla volta”. Il governatore ha anche annunciato che la giunta provinciale, in accordo con i Comuni, sta valutando l’ipotesi di installare delle telecamere in uscita e in entrata dei paesi per individuare comportamenti contrari alle disposizioni emanate.
Il secondo tema toccato dal presidente Fugatti è stato la riorganizzazione della rete ospedaliera: “Stiamo utilizzando tutti gli spazi possibili e medici disponibili. Nelle prossime ore contiamo di reperire altri 75 posti letto da destinare alla terapia intensiva. Ci attendiamo – ha sottolineato senza giri di parole – un’ulteriore crescita della pandemia, seppur dentro le previsioni fatte negli scorsi giorni, e questo ci costringe a prendere decisioni anche sulle funzioni e gli spazi degli ospedali. Potremmo sospendere l’apertura dei punti nascita, come avverrà domani a Cles, dove recupereremo altri 6/8 posti per la terapia intensiva”.
Confermata anche la chiusura domenicale per i negozi già dal prossimo fine settimana: “Ringraziamo le catene che hanno aderito al nostro invito. Non c’è più la ressa da approvvigionamento e quindi dobbiamo dare al personale la possibilità di rifiatare dopo giornate di lavoro durissimo”.
Tra le comunicazioni date nel corso della conferenza ci sono quelle riguardanti le patenti in scadenza a febbraio ed aprile (saranno valide fino a giugno) e l’invito a non recarsi in banca o alle poste se non per motivi di assoluta urgenza.
L’assessore provinciale alla salute, Stefania Segnana, ha dettagliato sui numeri di contagi e decessi. Detto dei 138 nuovi casi, i quattro decessi si sono registrati a Castello e Molina di Fiemme, Lona Lases, Mori e Trento. Si tratta di anziani, già affetti da precedenti patologie, tutti ultra 75enni.
Sempre l’assessore Segnana ha confermato che attualmente 464 dei 857 contagiati sono in osservazione presso le proprie abitazioni, mentre 159 sono le persone per le quali è stato disposto il ricovero presso i reparti infettivi. In terapia intensiva sono ad oggi assistiti 30 pazienti: le condizioni di 12 di loro sono considerate “severe”.
Paolo Bordon, direttore dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), ha ricordato la situazione negli ospedali, dove il numero delle persone ricoverate è di 217: “Dieci giorni fa la cifra non superava le 100 unità”, ha aggiunto. “Stiamo lavorando – ha annunciato il direttore dell’azienda sanitaria – per garantire un ulteriore salto nella disponibilità di posti letto per pazienti infetti e contiamo di arrivare nelle prossime ore a 450, recuperando tutti gli spazi negli ospedali pubblici e privati. La priorità va ai posti letto, e al reperimento di competenze di anestesisti e rianimatori nei 7 ospedali della provincia”. Per la terapia intensiva si conta di arrivare a 84 posti letto negli ospedali di Trento e Rovereto.
Rassicurazioni sono arrivate per quanto riguarda la tutela del personale sanitario: sono annunciati gli arrivi di camici, mascherine, attrezzatura a protezione degli operatori e personali medico sanitario. Grazie alla Protezione civile sono stati messi a disposizione dello stesso personale un certo numero di appartamenti nei pressi degli ospedali di Trento e Rovereto, dove a medici e personale ospedaliero – impossibilitati a ritornare nelle proprie abitazioni – sarà possibile riposare e osservare un momento di ristoro. E proprio per prevenire situazioni di criticità e garantire il supporto a quanti prestano in maniera incessante il proprio lavoro negli ospedali, l’azienda sanitaria ha predisposto uno speciale programma di assistenza: “Agiremo – ha spiegato Elena Bravi, direttore dell’area salute mentale dell’Apss – sia a livello individuale sia a livello di gruppo nei diversi ospedali. L’obiettivo è di dare aiuto, soprattutto psicologico, a chi sta aiutando le persone”. “C’è un grande lavoro da parte di tutti – ha concluso Bordon -, stiamo agendo al massimo dello sforzo, cercando di anticipare dell’onda di piena, data da nuovi contagi e nuovi ricoveri”.
Il direttore Bordon ha anche annunciato che la sottoscrizione lanciata dall’Azienda sanitaria ha superato i 2 milioni di euro in donazioni: “Serviranno per acquistare tutte le attrezzatura necessarie, quali ventilatori non invasivi e macchinari ospedalieri. Il Trentino ha dato una risposta incredibile: cittadini, imprese ed associazioni hanno donato in maniera corale”.
La situazione delle Rsa è stata illustrata da Enrico Nava, direttore dell’integrazione socio sanitaria dell’Apss, secondo il quale il numero dei contagiati da Covid-19 è in leggero aumento: “La maggior parte dei casi si concentra nelle strutture di Pergine, Ledro e Dro, mentre nelle altre Rsa i contagi sono limitati a uno o due casi. Ad oggi non registriamo, rispetto agli altri anni, un aumento dei decessi a seguito del Coronavirus”.
La trasmissibilità del virus è stata oggetto di intervento da parte di Antonio Ferro, direttore del dipartimento prevenzione dell’azienda sanitaria, soprattutto in risposta a quanti chiedono rassicurazioni da situazioni di eventuale contagio in negozi e supermercati: “La possibilità teorica di contagio è estremamente bassa. La merce esposta è trattata con guanti e mascherine, così come non c’è possibilità di contagio per la merce proveniente da paesi lontani. Resta la raccomandazione, una volta ritornati a casa, di lavarsi le mani e di non tossire in luogo pubblici senza coprirsi con fazzoletti o con il braccio”.
La conclusione è stata riservata al presidente Fugatti che ha fatto due nuovi annunci. Nel fine settimana saranno predisposti dei controlli all’uscita dei caselli autostradali per intercettare e sanzionare eventuali “turisti” da fuori provincia. Alla chiusura verso i “villeggianti del fine settimana”, il Trentino apre alla solidarietà verso zone d’Italia, colpite in maniera più massiva da Covid-19. “Ad oggi- ha concluso Fugatti – non abbiamo ricevuto ulteriori richieste di ricoveri ma, nel caso ciò avvenisse, valuteremo con attenzione le richieste perché dobbiamo dare segnali di solidarietà verso chi sta peggio di noi. Il Trentino è terra di valori e di solidarietà”.
Consiglio provinciale, via libera a dl di sostegno a famiglie e imprese
Al termine di un dibattito senza pause andato oltre la mattinata, il Consiglio provinciale ha approvato in Aula con 22 voti a favore e 5 di astensione espressi dal Pd e da Futura, il disegno di legge 50 proposto dalla Giunta e integrato con alcuni emendamenti a sostegno delle famiglie e dell’economia trentina in questo terribile momento di difficoltà causato dall’emergenza sanitaria Covid-19.
Nel suo intervento il presidente Fugatti ha preannunciato la presentazione a breve di un ulteriore disegno di legge a favore delle imprese, per l’elaborazione del quale la Giunta prenderà in considerazione tutte le proposte emerse dalla discussione di oggi e anche degli emendamenti delle minoranze che non sono stati recepiti. Con i posti a sedere transennati e i presenti invitati dal presidente Kaswalder a mantenere la distanza di sicurezza, i lavori si sono aperti con una sospensione per riunire i capigruppo nella sala rosa del palazzo della Regione allo scopo di ricercare unità d’intenti in modo da svolgere poi rapidamente i lavori in aula.
DISCORSO ddl 50 – Scarica il file (File application/pdf 40,32 kB)
Fra le principali misure previste il differimento del pagamento dell’IMIS, un maggiore coinvolgimento delle piccole e micro imprese nell’affido di appalti e subappalti, valorizzando la territorialità e la filiera corta, un abbattimento degli interessi sulle linee di credito per gli operatori economici che necessitano di liquidità immediata ed una semplificazione delle procedure per la concessione di contributi alle imprese, ma anche il ricorso agli strumenti attuativi della delega in materia di ammortizzatori sociali e quelli di politica attiva del lavoro.
In apertura il presidente Fugatti ha espresso le condoglianze della Giunta alle famiglie che hanno subito un lutto a causa dell’emergenza in corso e ha ringraziato i medici, gli operatori sanitari, la protezione civile, le forze dell’ordine e tutti i cittadini che si stanno impegnando con sacrificio e senso di responsabilità per fronteggiare l’epidemia di Covid-19.
Infine anche un richiamo alla Chiesa trentina, che incarna tanta parte dei valori della comunità, e alle parole pronunciate da Mons. Lauro Tisi, che anche la Giunta provinciale fa sue: preghiamo intensamente perché finisca presto questa calamità.