Nel centro storico, nessun ferito. Sembra ci sia stato il cedimento del tetto
Roma – E’ crollato il tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, al foro romano, nel centro storico di Roma. Al momento del crollo non c’era nessuno ma sabato e domenica erano previsti dei matrimoni e altri erano in programma per la prossima settimana. Gli ultimi sono stati celebrati a luglio, poi c’è stato lo stop per agosto e dal 1 settembre sarebbero ricominciati.
“Abbiamo già avvisato le coppie – spiega il vescovo ausiliare della diocesi di Roma, mons. Daniele Libanori, che ha la sua abitazione proprio accanto alla chiesa – perlopiù romane, e i matrimoni si svolgeranno alla chiesa di S.Marco” vicino Piazza Venezia.
Una gru dei vigili del fuoco ha eliminato alcune parti pericolanti. Sono visibili le travi, all’apparenza in legno, che sono rimaste in piedi. L’interno, sotto la parte crollata, è completamente invaso da grosse travi in legno spezzate e calcinacci. La chiesa dei Falegnami, che si trova sopra al Carcere Mamertino, solitamente è aperta solo per i matrimoni.Gli accessi, da cui si arriva anche dal Campidoglio, sono presidiati dai vigili urbani che non fanno accedere nessuno.
Nessun danno al Carcere Mamertino
Contrariamente a quanto riferito in un primo momento. Il sovraintendente speciale di Roma Francesco Prosperetti ha spiegato che tra la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami e il Carcere Mamertino c’è la Cappella del Crocifisso. “E’ questa ad essere stata danneggiata – ha precisato – ma non ha alcuna rilevanza”.
“Abbiamo sentito un boato spaventoso e visto una nuvola di fumo. Siamo scesi giù – racconta uno dei vigili urbani – e dentro il Carcere Mamertino c’era del personale e dei turisti. In malo modo li ho fatti uscire subito e immediatamente, urlando e purtroppo li ho trattati male. La mia premura era che dentro non ci fosse nessuno e li ho fatti uscire”.
“Si è trattato di un improvviso cedimento strutturale: la capriata non ha retto ed ha buttato giù tutto il tetto”, ha detto il sovrintendente. Copertura che “solitamente viene fatta con dei tubi innocenti per evitare le infiltrazioni d’acqua. Ovviamente dovrebbe occuparsene il Vicariato che è competente – ha puntualizzato – ma siamo tutti qui lavorando in sinergia e se ci sarà bisogno di aiuto noi siamo disponibili”. Attualmente i vigili del fuoco stanno ancora mettendo in sicurezza l’area, mentre il Vicariato ha fatto sapere che ospiterà nella sua sede di San Giovanni in Laterano il dipinto del 1650 di Carlo Maratta.