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Dal Vanoi a Venezia a piedi per dire no alla diga, consegnando quasi diecimila firme al Veneto

Dal 30 ottobre al 6 novembre, 8 giorni di cammino per rilanciare alternative sostenibili al megaprogetto. L’iniziativa è promossa dal Comitato per la difesa del torrente Vanoi e sostenuta dall’associazione EQuiStiamo di Vicenza. In arrivo anche un docufilm sull’iniziativa finanziato con il crowdfunding


 

NordEst – Cittadini, studiosi, esperti e artisti seguirà il corso dei torrenti Vanoi e Cismon e del fiume Brenta, in cammino per consegnare in Regione le firme raccolte. Nasce così, per dire no alla diga sul Vanoi – un invaso da 20 milioni di metri cubi d’acqua la cui realizzazione è prevista in Val Cortella, una delle ultime valli ancora selvagge e incontaminate dell’arco alpino – “In cammino per l’acqua”, l’iniziativa che dal 30 ottobre al 6 novembre vedrà una carovana di camminatori percorrere a piedi quasi 200 km, dalla Val Cortella a Venezia, dove le quasi 10.000 firme raccolte in questi mesi contro il progetto promosso dal Consorzio di bonifica Brenta verranno consegnate nella sede della Regione Veneto.

All’iniziativa, promossa dal Comitato per la difesa del torrente Vanoi e sostenuta dall’associazione EQuiStiamo di Vicenza, hanno già aderito 80 persone tra cittadini, esperti, studiosi e artisti che, per singole tappe o per l’intero percorso, cammineranno insieme per 8 giorni tra il Trentino e il Veneto, lungo il corso dei torrenti Vanoi e Cismon e del fiume Brenta, per opporsi al progetto e per rilanciare alternative sostenibili come lo sghiamento dei bacini, la ricarica delle falde, lo stop al consumo di suolo, la conversione dell’agricoltura intensiva verso l’agroecologia.

“In cammino per l’acqua”, lanciato in occasione della manifestazione dello scorso 5 ottobre a Lamon, riprende l’itinerario del percorso “Il fiume di legno” – riproposto in anni recenti da Angelo Orsingher e dall’Ecomuseo del Vanoi per riscoprire l’antica via della fluitazione del legname dal Vanoi a Venezia – arricchendolo di nuovi contributi grazie anche alla collaborazione con EQuiStiamo che da più di 10 anni realizza cammini critici e si occupa di tutela, riscoperta e valorizzazione dei corsi d’acqua. Lungo il percorso, in programma la partecipazione di esperti come Francesco Vallerani (docente di Geografia Culturale, Università Ca’ Foscari), approfondimenti con il Comitato per le Risorgive di Bressanvido, i circoli di Legambiente e ancora momenti di spettacolo con “H2Ofelia. Per Falde Acquifere Scomode”.

“Lo sfruttamento delle ampie foreste del Vanoi risale almeno al XIV secolo – spiegano i promotori – e rappresentava la principale integrazione economica all’attività agropastorale. D’inverno, centinaia di buschiéri avvallavano il legname dal bosco fino ai torrenti. Migliaia di metri cubi di tronchi fluitavano, sfruttando la forza dell’acqua, lungo i corsi d’acqua Vanoi, Cismon e Brenta fino ad arrivare a Venezia per costruire le navi della Repubblica Marinara. In quest’occasione il cammino servirà a delineare una nuova alleanza tra pianura e montagna proprio a partire dalla gestione dell’acqua”.

“’In cammino per l’acqua’ si propone come una comunità temporanea itinerante – continuano gli organizzatori -, un laboratorio in cammino con studiosi e testimoni. L’occasione per vedere, toccare con mano, dare voce, ascoltare, approfondire, fare sintesi. Un gesto di cura e attenzione, un percorso di ricucitura e conoscenza. Una proposta poetica e politica, con un piccolo festival itinerante con artisti ed esperti. Il cammino di ricerca sarà anche una marcia, in senso gandhiano, per smuovere le coscienze e promuovere la consapevolezza. Lungo il percorso approfondiremo gli aspetti critici del progetto – ad esempio, cosa accadrebbe in caso di incidente o crollo della diga – e passeremo in rassegna soluzioni che gli esperti indicano come valide ed efficaci, e che, se applicate in modo capillare, costituiscono una valida alternativa alla diga, con costi minori e senza potenziali rischi. Andremo a porre le basi per una nuova alleanza tra pianura e montagna. E infine, porteremo al presidente della Regione Veneto Luca Zaia le firme raccolte dai comitati contro la realizzazione della diga”.

Le tappe

Mercoledì 30 ottobre. Prima tappa, da Canal San Bovo a Lamon, alla scoperta della Val Cortella, passando per Pian De Mottes (punto dove è stata prevista la costruzione della Diga da venti milioni di metri cubi d’acqua). Passeremo sul ponte tibetano sospeso sopra il torrente Vanoi e visiteremo alcune piccole frazioni quasi completamente disabitate.

Giovedì 31 ottobre. Seconda tappa da Lamon a Cismon, passando per il comune di Fonzaso che, in caso di incidente o crollo della diga, verrebbe raso al suolo dall’onda d’acqua come accadde a Longarone. Seguendo il torrente Cismon arriveremo al lago del Corlo, che si presenta in parte interrato e che studiosi ed esperti, assieme alla sghiaiamento di altri bacini, indicano come valida alternative ad una nuova diga sul Vanoi.

Venerdì 1 novembre. Terza tappa, in Canale di Brenta, da Cismon a Bassano del Grappa. Ci porteremo sulla destra idrografica passando per Valstagna e Campese. Approfondiremo il tema dei paesaggi terrazzati e gli aspetti storici ed economici legati al fiume a partire dalla fluitazione del legname, risorsa fondamentale per la Repubblica della Serenissima. Alle 18.30 a Villa Angaran San Giuseppe, appuntamento con “H2Ofelia. Per Falde Acquifere Scomode”, spettacolo teatrale con Loretta Marangoni e Tatiana Vedovato, con la regia di Marta Dalla Via e la drammaturgia di Diego Dalla Via: la vicenda dell’Amleto di Shakespeare calata ed attualizzata nel Basso Veneto tra le province di Vicenza, Padova e Verona per raccontare l’inquinamento da Pfas delle falde acquifere. Ingresso gratuito, posti limitati con prenotazione su eventbrite.

Sabato 2 novembre. Quarta tappa, da Bassano a San Pietro in Gu, curata dal Comitato per le Risorgive di Bressanvido che ci permetterà di approfondire alcuni importanti aspetti legati alla falda acquifera e all’utilizzo delle acque a scopo irriguo: dalla centrale di San Lazzaro che dà origine a un importante sistema di rogge, passando per un’area forestale di infiltrazione (AFI) e, ancora, lo spettacolo delle risorgive. Insieme al tema dell’agricoltura intensiva e della possibile transizione verso un approccio agroecologico, analizzeremo soluzioni concrete ed efficaci che, se applicate in modo capillare, costituiscono una valida alternativa alla diga, con costi minori e senza potenziali rischi.

Domenica 3 novembre. Quinta tappa, da San Pietro in Gù a Piazzola sul Brenta. Partiremo dal Museo delle Risorgive per passare poi sulla sinistra idrografica del Brenta, con la partecipazione di Francesco Vallerani (Ca’ Foscari) per una lettura degli splendidi paesaggi fluviali. Verso Piazzola ci troveremo nel punto dove, in base allo studio presentato dal Consorzio, arriverebbe l’onda di piena in caso di collasso della diga sul Vanoi.

Lunedì 4 novembre. Sesta tappa, da Piazzola sul Brenta, lungo l’argine della Brenta, con arrivo a Padova dove sono previsti un itinerario urbano legato al tema dell’acqua e un incontro con esperti accademici, i circoli di Legambiente e gruppi locali impegnati sul territorio sui tema della percezione dei fiumi tra pericolo e possibilità, e degli inquinanti ancora troppo presenti nelle loro acque.

Martedì 5 novembre. Settima tappa, da Padova a Dolo, partendo dall’incontro con associazioni e realtà che stanno promuovendo un ritorno alla fruizione dei fiumi e la proposta di un parco fluviale. Proseguiremo lungo la Riviera del Brenta dove incroceremo numerose ville venete, splendido esempio di integrazione tra architettura e fiume.

Mercoledì 6 novembre. Ottava tappa, da Dolo a Venezia. Dopo un primo tratto a piedi ancora lungo la riviera del Brenta, a Fusina prenderemo un traghetto, attraverseremo la laguna sud fino al capoluogo lagunare. L’ultimo tratto di cammino ci condurrà nella sede della Regione Veneto, dove consegneremo le firme raccolte e chiederemo che una delegazione di camminatori venga accolta dal Presidente Luca Zaia.

Redazione:
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