A Fiera di Primiero in biblioteca, la presentazione del libro libro “Destini incrociati. Una storia di coraggio e solidarietà, in Trentino, dopo l’8 settembre 1943” di e con di Elena Albertini, con la presentazione di Marino Simoni
Primiero (Trento) – Pochi giorni dopo l’8 settembre 1943 arrivarono nella Valle di Primiero decine di prigionieri inglesi, alcuni fermandosi, modificando il destino di coloro che diedero loro accoglienza, molti passando oltre, cercando di arrivare in territorio veneto. Ne fa cenno Antonio Simion nel suo “Primiero : oasi di pace : breve storia del C.L.N. distrettuale di Primiero” (1974).
Ma nulla o poco si sapeva da dove e in quali circostanze fossero fuggiti; come fossero arrivati in Primiero trovandovi rifugio. Chi furono i primierotti che li aiutarono, pagando un pesante scotto per tale gesto di umana solidarietà?
Elena Albertini, prendendo principio da alcuni fogli ingialliti rinvenuti nell’archivio personale dopo la morte del padre Remo, ci racconta cosa accadde nel campo prigionieri di guerra di Bellamonte quando, nella confusione seguita all’Armistizio, suo padre prese la solitaria iniziativa di salvare gli inglesi dalla furia nazista. Lo fa incrociando la storia del padre con quella di una donna straordinaria, Maria Broch che, abitante a Sagron Mis, i primi di gennaio del ’44 accoglieva nella propria povera dimora tre di questi prigionieri in cerca di riparo e cibo.
Pagherà con la prigione nel lager di Aichach questo suo gesto di generosità, ritornando stremata nel corpo e nell’anima alla fine della guerra dai suoi due piccoli bambini. Una storia di coraggio e accoglienza; una storia da “ritrovare” e su cui meditare al presente.
Una storia coinvolgente
“Tutto ha inizio il 10 agosto 1943 quando il stn. Remo Albertini assume la carica di Comandante del reparto vigilanza dei prigionieri di guerra inglesi detenuti nel Campo di Bellamonte, comune di Predazzo. Non ha ancora ventitrè anni ma ha già sperimentato gli orrori della guerra in prima linea in Albania, quando per il ferimento del proprio comandante si vedrà costretto a farsi carico del suo battaglione appena ventenne.
A causa della morte del fratello Romano a Sollum nel 1941, è richiamato ed assegnato a compiti di comando prima ad Avio e poi a Bellamonte. E’ appena arrivato nella nuova e fatiscente struttura che la situazione precipitava. L’8 settembre era reso pubblico l’armistizio sottoscritto dal Capo del Governo Badoglio con le forze alleate, scatenando la reazione della Germania e l’occupazione nazista del Trentino Alto Adige. Era il caos.
Anche nel Campo di Bellamonte le ripercussioni sono fortissime tanto che tutti abbandonano le proprie postazioni e a custodia dei prigionieri inglesi rimangono il stn. Albertini e 4 soldati. Con un atto di coraggio il comandante parlava ai prigionieri, prendendosi la responsabilità di portarli oltre il passo Colbricon verso la valle di Primiero nel tentativo di sottrarli alla cattura dei nazisti e offrire loro una possibilità di fuga verso il Veneto e le truppe alleate.
Quello che accadde è raccontato nel libro “Destini Incrociati”, di Elena Albertini, edito da Curcu & Genovese, ricostruzione resa possibile dalla scoperta del diario scritto dal padre Remo a ridosso di quei tragici momenti. Ma il libro ha il volto anche di una donna straordinaria Maria Broch che abitante a Sagron Mis, i primi di gennaio del ’44 accoglieva nella propria povera dimora tre di questi prigionieri in cerca di riparo e cibo. Pagherà con la prigione nel lager di Aichach questo suo gesto di generosità, ritornando stremata nel corpo e nell’anima alla fine della guerra dai suoi due piccoli bambini.
Questo libro, nelle intenzioni dell’autrice, vuole, allora, in primo luogo raccontare la verità di un fatto che sconvolse l’intera vallata di Primiero ma portare onore e riconoscenza storica a due giovani che diedero testimonianza di coraggio e solidarietà e che per un gioco del destino videro incrociarsi i loro destini senza mai conoscersi”.
Il libro verrà presentato giovedì 10 ottobre nella Biblioteca di Fiera di Primiero alle ore 20,45 con l’intervento di Marino Simoni.
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