In una lunga lettera alla nostra redazione è Cesare Cerchio a motivare il suo si convinto all’idea dell’imprenditore di Fiemme, per il rilancio ‘green’ di Rolle
Il punto di vista di un cittadino che ama il suo territorio e crede nel futuro
di Cesare Cerchio
Viviamo in un territorio meraviglioso ma non dobbiamo dimenticare che viviamo di turismo e quindi dobbiamo sentirci responsabili, impegnandoci ad offrire al turista italiano e straniero, un livello ed una qualità alberghiera e servizi competitivi facendo meglio di altre località turistiche del Trentino e dell’Alto Adige, uniti si può!
Una buona notizia: la stagione estiva è stata lunga, economicamente soddisfacente e positiva: durante la stagione estiva, e sino all’autunno la nostra offerta turistica è ricca ed articolata e siamo riusciti, a promuovere un volontariato diffuso, creando, grazie all’impegno dei singoli borghi (ex Comuni) degli “eventi sportivi, gastronomici e storico culturali che coinvolgono i cittadini ed i turisti ed offrono agli ospiti delle opportunità di divertimento, di svago e di relax che hanno contribuito ad una crescita progressiva delle presenze annuali e quindi dei risultati economici in alberghi, agritur, malghe, appartamenti, campeggi, aree campers, B&B ristoranti e rifugi alpini.
Non vi sono dati ufficiali ma ritengo di poter dire, in base ai commenti degli operatori locali che conosco ed alle statistiche del Parco, che la stagione estiva è stata molto positiva, infatti, un’estate così bella e lunga ha aumentato enormemente il numero delle presenze nella nostra accogliente e splendida Valle. Inoltre, altra buona notizia, la Provincia ha investito 500.000 € e investirà ancora per pubblicizzare le vacanze nella stagione autunnale in Trentino, dove il fenomeno del “foliage” trasforma i nostri boschi in quadri naturali composti da infiniti colori e le montagne diventano tridimensionali. L’obiettivo è quello di dare l’opportunità di prolungare le presenze turistiche, e crescere gli utili, come fanno da anni in Alto Adige sino ad Ottobre.
In vista dell’inverno: una Storia prestigiosa da ricordare ed un rilancio puntando sulla professionalità degli operatori, gli impianti e la passione per lo sci. San Martino di Castrozza è una stazione sciistica alpina meravigliosa, nata, come Cortina, con il primo impianto e la scuola di sci, nell’anno 1932, ubicata di fronte all’anfiteatro delle spettacolari Pale di San Martino, di fronte al gruppo più vasto delle Dolomiti Unesco. La nostra località vanta una prestigiosa storia alpinistica grazie alle Guide Alpine denominate “Le Aquile” di San Martino, uomini eccezionali, che hanno accompagnato i grandi alpinisti Inglesi del primo novecento. San Martino di Castrozza conta la bellezza di 50 km di piste, 160 maestri di sci appassionati, servizi ski, nolo, bar, baite e ristoranti di buona qualità e 3.500 posti in alberghi e 2.500 posti in appartamenti. Le nostre piste, sono inserite nel Parco, sono tra le più belle delle Dolomiti, sempre ben innevate e ben battute ed adatte per i principianti e le famiglie ed anche “andrenaliniche” per gli sciatori più esperti. Inoltre, con il biglietto giornaliero o con lo skipass vi è la possibilità di salire con la cabinovia Colverde e poi con la funivia Rosetta fino all’altipiano più grande d’Europa, 50 km quadrati ad un altitudine dai 2500, ai 2700 metri, da dove si gode un panorama straordinario; per vivere un’ esperienza unica ed indimenticabile; si può scendere al Rifugio Pedrotti, fare sci estremo accompagnati, oppure sci alpinismo e gite con le ciaspole e raggiungere gli altri rifugi SAT in quota, guidati dai nostri maestri di sci.
Questa opportunità di vivere l’altipiano caro a Buzzati è un’offerta unica che andrebbe pubblicizzata maggiormente con cartelli a Passo Rolle ed in altri punti strategici del territorio, valle compresa.
Dobbiamo rilanciare San Martino di Castrozza come “ANFITEATRO DOLOMITICO UNESCO”- SMART, inserito nel Parco, ideale per gli sciatori e gli snowborders, con piste di impareggiabile bellezza, per questo dobbiamo investire in impianti moderni e più confortevoli. Dobbiamo continuare a stabilire delle priorità e realizzare innanzi tutto, come richiesto da Imprese e Territorio Srl (e Partecipazioni Territoriali), società costituita da contributi e versamenti di operatori locali allo scopo di contribuire con fondi privati, alla realizzazione concreta del protocollo d’intesa, sottoscritto con il Presidente della Provincia Ugo Rossi. Gli accordi prevedono il finanziamento provinciale del progetto di costruzione degli impianti sciistici del lotto due, già programmati, da realizzare con cabinovia (dal Prà delle Nasse al pian delle cartucce) i cui lavori partiranno dal settembre 2018 e che dovrebbe aumentare i passaggi ed essere economicamente sostenibile. Poi dovremo realizzare il tanto atteso collegamento Prà delle Nasse- passo Rolle, di cui è stato presentato il progetto tecnico a livello pubblico e che seguirà l’iter necessario alla sua realizzazione, dato che vi è la copertura finanziaria da parte della Provincia.
La Provincia inoltre, ha promesso di ristrutturare la viabilità ed i servizi a Passo Rolle comperando ed eliminando l’Albergo Rolle, che occupa un’area che diventerà parcheggio e centro informativo di Passo. E’ anche prevista, con fondi della Provincia, la ricostruzione di Malga Fosse, a seguito di decisione da prendere puntando su un progetto promozionale, innovativo, ecosostenibile.
Inoltre, la Provincia ha promesso di risolvere finalmente il problema della caduta di valanghe che ha bloccato più volte il passo a seguito di copiose nevicate, costruendo una struttura idonea che risolva il problema in maniera definitiva. Per evitare che, se nevica si blocca il passo, se non c’è neve, si chiudono gli impianti.
Per essere competitivi, bisogna assolutamente adeguare la qualità e la sicurezza di alcuni impianti di risalita datati e tecnicamente obsoleti, e rispondere alle aspettative di qualità standard degli sciatori di oggi. Dobbiamo chiedere agli impiantisti di assumersi le loro responsabilita’ pianificando un investimento adeguato per sostituire gli impianti obsoleti che oggi permettono il collegamento Ces –Tognola (nord) da Val Cigolera e Tognola – Ces (sud), che portano a Cima Tognola. Questi impianti sono vecchi, i clienti si lamentano perché strappano e sono pezzi da museo. Sarebbe anche auspicabile una razionalizzazione degli impianti come lo skilift Cigolera e l’unificazione degli impianti Scandola e Conca.
Come vorremmo fosse Passo Rolle per il nostro futuro ?
Due ipotesi a confronto:
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Passo Rolle viene rilanciata come stazione invernale dove si scia da Novembre su neve naturale: in questo caso, se vi sarà neve ed il collegamento Rolle- San Martino con pista di rientro possibile solo con neve naturale, quante saranno le persone in grado di scendere e divertirsi? Forse e probabilmente gli scialpinisti e pochi altri sciatori amanti della neve fresca. Quanti sciatori da San Martino di C.zza saliranno al passo? Il costo di gestione dell’impianto sarà sostenibile, in base alle valutazioni tecniche ed economiche fatte dai tecnici, in base allo studio economico già presentato con il progetto tecnico del collegamento e della pista di rientro.
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I 5 impianti attuali dei due proprietari: Rolle, Castellazzo (che il proprietario mette in funzione, se c’è neve) Paradiso, Cimon e Ferrari (piste dismesse nel 2015 in crisi finanziaria ed ora in vendita); sono ancora in grado di funzionare? Se sono obsoleti, quanto costerebbe a I&P, oltre al prezzo di acquisto offerto di 900.000 € (secondo notizie di stampa) rinnovare gli impianti? Sarebbe un ulteriore investimento sostenibile o un bagno di sangue? Accordarsi ed operare insieme ad altri operatori a Rolle pare storicamente difficile.
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Ragionando con l’ottica di usare il Passo Rolle nel futuro, per lo sci da discesa, diventa logico pensare, nell’ottica degli impiantisti, ad un possibile collegamento pick to pick, con il Passo Valles, per entrare nel network superski dolomiti…a che costi? e Chi paga? Chi investe?
Pensando all’ipotesi “Passo Rolle, Paradiso outdoor La Sportiva”, dove si fanno esperienze nuove, a contatto con la natura incontaminata e si risponde ad una nuova domanda globale:
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Nasce il primo ambiente senza impianti di risalita al mondo, sotto il Cimon della Pala, firmato Dolomiti Unesco, dove il mondo degli sportivi a livello nazionale ed anche internazionale, in tutte le stagioni (tutto l’anno), può misurarsi con un territorio straordinariamente vario ed unico, a quote diverse, aiutato ed educato dai testimonial della piattaforma La Sportiva, dedicato agli sport outdoor da guide ed istruttori: buldering, trekking, nording walking, sci alpinismo, running, mountain bike, etc.
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Tutti i costi di gestione e di rilancio turistico del passo sarebbero a carico del gruppo di imprenditori La Sportiva ed altri privati sul passo. Molti sportivi alloggerebbero a San Martino e salirebbero con l’impianto di collegamento (il Passo non ha ricettività sufficiente).
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Si rilancerebbero le attività di tutti gli operatori del passo, oggi morte, ed anche e sopra tutto le attività alberghiere e quindi l’economia di San Martino. Infatti San Martino, ubicata a 9 Km offre ben 3500 posti letto in alberghi confortevoli oltre ad offerte di appartamenti, residence, B&B, campeggiatori, camperisti, motociclisti, ciclisti, rifugi in quota, fuori pista sull’altipiano, etc. molti atleti, per praticare la discesa e il fuori pista andrebbero a San Martino di Castrozza, dove si può praticare lo sci alpinismo sull’altipiano più alto d’Europa e lo sci estremo vedi il contest “King of dolomites”. Inoltre Rolle non offre impianti competitivi ed ha poca ricettività.
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Ci sarebbe un forte richiamo mediatico per tutta l’area con forte valore aggiunto per il Primiero ed il Trentino ed anche un grande flusso turistico proveniente dalle valli di Fiemme e Fassa (collegati alla A22), già adesso il Parco considera che il Passo venga frequentato da un 20% di visitatori provenienti dal Primiero e da un 80% di visitatori provenienti dalle valli Fiemme Fassa.
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Intrattenere rapporti positivi e confrontarsi con gli industriali e gli imprenditori di successo che operano e gestiscono aziende ed anche diverse stazioni invernali nelle Valli di Fiemme e fassa, potrebbe aprire nuove sinergie operative ed economiche ed opportunità di scambio, collaborazione investimento, crescita ed occupazione ad entrambe le popolazioni delle 3 valli.
Purtroppo non ho trovato dati ufficiali su incassi degli impiantisti e valore indotto o aggiunto alle attività turistiche vicine. Unico dato, quello del Superski il cui presidente ha dichiarato di fatturare 300 milioni a stagione (riferito al 2016) che producono un valore aggiunto pari a 10 volte ( pari a 3 Miliardi di €). Pertanto vi trasmetto, come pubblicato sulla stampa, alcuni dati di riferimento per San Martino di C.zza.
Dal 2008 al 2016 le presenze invernali sono passate da 372.387 presenze a 299.678 ( trend: meno 20%, con impianti a passo Rolle aperti fino al 2015, l’unico mercato che arretra). La Signora Ghezzi e I&T la sera della richiesta fondi pubblica hanno detto che i passaggi sugli impianti dopo il lotto 1 sono aumentati del 36% sull’anno precedente 2015). Quale è l’indotto degli impianti rispetto al contesto di San Martino di C.zza?
Per avere un futuro, dobbiamo riuscire, con passi sucecssivi, ad avere un comprensorio impiantistico equilibrato, competitivo ed ecosostenibile dall’economia locale o trovare altre strade di finanziamento.
Ho letto con grande attenzione il “trattato Cerchio /ll Rolle” che con paciosa e ferma analisi traccia il suo Cerchio di verità attorno al Rolle. Non sono riuscito a non immaginarlo in alcuni passaggi come Ennio Doris che traccia il mitico cerchio della finanza Mediolanum cosi come traccierebbe Lorenzo Delladio il suo cerchio GREEN con un bastoncino da Nordic walking e nell altra una palla di piombo ( come quelle pendenti dalle gru semoventi usate negli states per demolire vecchie mura e consunti edifici )
Vorrei seguirlo ,il signor Cerchio Vorrei seguirlo in ogni sua dettagliata analisi per applaudirne il contenuto o per rafforzarne il contenuto.
Ma Cristo ,si, Tu “Cristo pensante” dalla Cavalazza , dove un elicottero sikorsky Ti ha posato, lassù nella incredulità e anche nello scherno di molti per poi rivelarti ambito percorso, accattivante meta , frequentato certo molto più degli arruginiti skilift che ti fanno corona .
Non Puoi,”Cristo Pensante”, illuminare questa gente che di fronte allo sfacelo del Globo ,all’ inalzamento delle temperature (+ 3 gradi previsti nel prossimo quinquennio!!!), ai ghiacciai che estate su estate squagliano e non arriveranno al 2050 ,questa gente che ancora ,goffamente pensa agli impianti di risalita! .
Dove una volta si risolveva un incidente con una benda e due cerotti oggi arriva un giallo elicottero che ti raccoglie e ti accompagna al pronto soccorso… Per sciare invece serve davvero tanto acciaio quanto ne serve per costruire una nave? “NAVE” che non sempre ha la garanzia di acqua per galleggiarvici e andare .
Io guardo il Rolle Costruito come una vergogna ,,una cosa che nasconderei .Io non so a quale glorioso passato si faccia riferimento a volte ..Io Non ho conosciuto questo Rolle ! Io del Rolle conosco il mito che ancora eccheggia della baita Segantini ,lo stupore di Gerard Depardieu alla vista della val Veneggia, Le centinaia di Olii del cimon della PALA ,DEL LAGO DI cOLBRICON del grande Camillo Rasmo,PITTORE DI INIZIO 900.( S,Martino non ne organizzò ad oggi una mostra)
RICORDO COPERTINE DI vOUGUE international ,,AMICA, GIOIA, PANORAMA, e mille altre riviste patinate.Ricordo i racconti di mia madre che nel dopoguerra lavorava al Savoy ,o delle sorelle Dellagiacoma Laura ed Elsa che invece facevano la stagione al Des Alpes, ricordo i racconti da favola di molte amiche che con mia madre andavano a san martrino a Lavorare ed imparare .Clientela raffinata ,grandi famiglie Italiane,alpinisti inglesi e tedeschi ,auto decapottate,ombrellini bianchi ,sale da The ,orchestre e pavillon .
La val di Fiemme e anche Fassa hanno imparato a fare turismo o San Martino di Castrozza o a Cortina .Quelle che furono le grandi università di un lavoro nuovo ,bello e profumato, oggi perdono la rotta ,,si aggrappano a vecchi concetti e formule superate.
Non abbiate paura recitava un gioioso Papa del passato ,Non abbiate paura dello stupendo progetto GREEN della Sportiva ,San Martino non potrà che reimpossessarsi del titolo ,oggi usurpato, di capitale delle Dolomiti, abbracciando tale innovativo progetto.
E mentre noi ce la raccontiamo molte vallate di stati americani si apprestano ad ospitare 11 milioni di turisti che si recano li per vedere i boschi che si colorano “indian summer” ,le foglie rosse degli aceri e il giallo dei faggi mescolato al bruno degli abeti…Li abbiamo anche noi ? Si certo ma non ci fila nessuno .