Dal Feltrino, si dicono pronti a mandare in tilt la circolazione lungo la strada dello Schenèr – secondo quanto scrive in questi giorni il quotidiano Corriere delle Alpi – tra Feltrino e Primiero, con azioni di protesta eclatanti, se Regione Veneto e Consorzio di bonifica Brenta non inizieranno a dialogare con le comunità locali
NordEst – Il sindaco di Sovramonte, Federico Dalla Torre, chiede chiarezza in queste ore, proprio nelle settimane in cui le amministrazioni locali del Vicentino e del Padovano stanno approvando in serie ordini del giorno a favore del maxi invaso tra Lamon e Canal San Bovo, come annunciato nei mesi scorsi dallo stesso Consorzio veneto. Il collega di Lamon, Loris Maccagnan, sembra condividere la stessa linea. Tanto che, sia a Lamon che a Sovramonte, il tema diga sul Vanoi arriverà in Consiglio comunale. A Lamon in modo molto più soft in questa prima fase, a Sovramonte nei prossimi giorni, con un documento molto più concreto.
In molti si chiedono in questi giorni, quando arriverà anche una presa di posizione ufficiale – dei Consigli comunali, come era stato per la discarica di Imèr – da parte dei Comuni direttamente interessati dall’opera, nel Primiero Vanoi e Mis.
Sovramonte, tra una settimana, porterà in aula uno specifico ordine del giorno. Poi, se non ci saranno passi in avanti dalla Regione e dal Consorzio di bonifica Brenta, i residenti sono pronti a scendere in strada a manifestare contro l’invaso. I Comuni della pianura che vedono nella diga uno strumento strategico per mitigare le piene del Brenta e garantire scorte d’acqua fanno però pressing: ordini del giorno a sostegno sono stati votati in queste settimane nei consigli comunali di Bassano, Rubano, Pozzoleone, Romano d’Ezzelino, Pianezze, ma non solo.
La Val Cortella, area di interesse dell’invaso
In queste settimane, dopo i numerosi articoli che la nostra testata ha pubblicato nei mesi scorsi (PROGETTO), tutti parlano della Diga del Vanoi, che dovrebbe sorgere in Val Cortella (Non Cordella! ndr) tra Canal San Bovo, Tesino e Lamon. Queste sono alcune immagini recenti della zona, che documentano alcuni nuovi smottamenti sui due versanti della valle, dopo la grande frana del 2010. Una ulteriore conferma dell’instabilità dell’area.