A sei anni dall’inizio dell’episcopato dell’arcivescovo Lauro, novità importanti tra i suoi più stretti collaboratori
Trento – All’interno del Consiglio episcopale: da lunedì 12 settembre è ufficialmente in carica il nuovo vicario generale don Claudio Ferrari che prende il posto di don Marco Saiani, destinato ad assumere la cura pastorale (anche in qualità di vicario di Zona per la Vallagarina) delle parrocchie roveretane di San Marco, Sacra Famiglia, Trambileno, Vanza, Noriglio e Terragnolo, guidate negli ultimi anni da don Ivan Maffeis, ora arcivescovo di Perugia.
Don Ferrari proviene dalle parrocchie di Gardolo, Canova, Meano, Vigo Meano e Gazzadina che ora saranno nelle mani di don Ferruccio Furlan: anche per lui un ritorno da parroco dopo sei anni di servizio come vicario per il clero.
A tutti e tre i sacerdoti diocesani il “grazie” sinceramente commosso e l’incoraggiamento dell’arcivescovo Lauro davanti ai collaboratori – preti e laici – della Curia e degli Enti afferenti ad Arcidiocesi, riuniti al polo culturale Vigilianum nella mattinata di mercoledì 14 settembre.
Don Lauro ha sottolineato le doti dei partenti don Marco e don Ferruccio: “Così come sono entrati, se ne vanno in punta di piedi, con uno spirito di grande amore alla Chiesa. Ci hanno dato – aggiunge – una vera lezione di discrezione e di riservatezza, rifuggendo l’apparire per essere semplicemente a servizio. I loro sei anni sono stati segnati pesantemente dal Covid, momento durissimo anche per il Consiglio episcopale dove abbiamo sperimentato la difficoltà nell’assumere decisioni che andavano anche contro la natura della comunità ecclesiale: li ringrazio per la loro abnegazione”.
L’Arcivescovo ha rimarcato anche la “pronta disponibilità” di don Marco e don Ferruccio ad “assumere nuovi incarichi”, così come per il nuovo vicario don Claudio: “Da lui – ha spiegato monsignor Tisi – ho raccolto un ‘sì’ pieno, pur sapendo – sottolinea don Lauro, memore anche dei suoi trascorsi da vicario – che andrà ad operare in una zona di fatica dove non si vivono certo le gioie di un parroco”. “Lo ringrazio tantissimo per la sua disponibilità e credo che, accanto a tante doti, potrà portare la sua umanità. So di avere in te – si è rivolto infine a don Claudio in prima persona – un sicuro collaboratore”.
“Al mio successore don Claudio – ha fatto eco don Saiani – dico solo: buona guida! E a tutti voi – ha aggiunto l’ex vicario rivolto ai collaboratori di Curia – auguro di fare un bel gioco di quadra, a servizio delle nostre parrocchie. Buon cammino!”. Un augurio rilanciato nel suo indirizzo di saluto anche da don Furlan: “Grazie del percorso fatto insieme e per quello che siete stati. Sono contento di tornare in parrocchia, perché quello è il nostro proprio di preti. Ho vissuto anni di ricchezza, anche per la convivenza familiare in seminario dove mi sono sentito accolto”.
“Arrivo anch’io in punta di piedi” ha commentato da ultimo don Claudio Ferrari, stemperando da subito il clima con qualche bonaria battuta. “Ho fatto il parroco per vent’anni – ha aggiunto – e credo di saperlo fare abbastanza bene, mentre non conosco nulla di questo mondo. Lo conoscerò un po’ alla volta e spero di trovare collaborazione e accoglienza. Con alcuni di voi abbiamo condiviso esperienze parrocchiali, anche se qui i ruoli sono diversi. Ci verremo incontro, vi chiedo di portare pazienza”.
Nel corso della mattinata, don Lauro ha riservato parole affettuose anche per Tarcisio Margoni, uno dei membri della segreteria dell’Arcivescovo, in pensione da pochi giorni dopo quarant’anni di lavoro.