Progetti innovativi con il coinvolgimento di associazioni ed enti locali per chi non ha più il sostegno della famiglia
Venezia – Il Veneto si attrezza per attuare il ‘Dopo di noi’, il primo provvedimento legislativo che riconosce specifiche tutele per le persone affette da disabilità al momento della perdita dei genitori o dei familiari, sostegno indispensabile per la loro vita quotidiana.
“D’intesa con le associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie abbiamo predisposto e inviato a Roma – ai ministeri competenti – la proposta di programma regionale per attuare gli interventi ei servizi previsti dalla legge 112/2016 che destina quest’anno al Veneto 7,2 milioni di euro c”, informa l’assessore Manuela Lanzarin. “La Regione ha definito le linee guida per avviare e sostenere nel territorio progetti di vita indipendente e percorsi di autonomia per i disabili gravi. Daremo priorità ad esperienze residenziali temporanee in appartamenti che riproducono le condizioni di una famiglia, a percorsi giornalieri di autonomia e a forme di sostegno per soluzioni domiciliari alternative ai grandi istituti e alle Rsa, coinvolgendo il terzo settore, le famiglie e i servizi sociali”.
Sono oltre 3 mila i disabili gravi attualmente ospitati nelle strutture residenziali del Veneto. La rete delle 252 strutture (tra grandi istituti, case alloggio, Rsa, centri diurni e strutture protette) offre 3554 posti, di cui 3200 accreditati (ai quali è garantito il contributo regionale). La legge sul ‘Dopo di noi’, entrata in vigore il 25 giugno 2016 per tutelare i diritti dei disabili gravi rimasti privi del sostegno familiare, disegna, per la prima volta in Italia, un piano di supporti per i disabili gravi, privi di aiuti familiari. A beneficiarne saranno, in via prioritaria quanti sono ospitati in strutture protette e sono rimasti senza rete parentale, nonché i disabili privi di mezzi economici che rimangono orfani o i cui genitori non sono più in grado di accudirli.
“La legge, nobile e avanzata negli obiettivi, in realtà – avverte l’assessore – promette più di quanto poi riesca a mantenere. Con 90 milioni di dotazione finanziaria per tutto il territorio nazionale per il primo anno di applicazione (184 milioni nel triennio) si potranno attivare risposte limitate. Il riparto tra Regioni assegna al Veneto 7,2 milioni quest’anno, complessivamente 14,7 milioni di euro nel triennio: una somma decisamente insufficiente per affrontare i problemi di tutte le persone con disabilità grave, rimaste senza il supporto della famiglia o che stanno perdendo il sostegno familiare. Il nostro obiettivo è coinvolgere le associazioni e le forze vive e solidali dei diversi territori del Veneto per far decollare, in forma stabile e continuativa nel tempo, quelle esperienze di ‘vita indipendente’ e di autonomia ‘protetta’ che Ulss, comuni, reti associative stanno sperimentando con successo. Penso al co-housing, ai gruppi appartamento (massimo 5 persone), ai supporti domiciliari per percorsi di ‘normale’ quotidianità”. Vogliamo garantire alle persone con disabilità la possibilità, nei limiti delle loro capacità, di scegliere la loro condizione di vita e di poter sviluppare relazioni e potenzialità di crescita”.
Gli indirizzi di programmazione regionale per il ‘Dopo di noi’, una volta approvato dai ministeri competenti, saranno subito diramati alle aziende Ulss che provvederanno con le Conferenze dei sindaci alla loro attuazione concreta. Le future programmazioni locali che prenderanno forma tra il 2018 e il 2019, contempleranno iniziative, strutture e percorsi per il “Dopo di noi”.