La storia di Giacomo, per tutti “Meto”, 93 anni, è legata in modo indissolubile al Primiero dei ‘pionieri’ del turismo, amante dello sport e della montagna più vera
San Martino di Castrozza (Trento) – “Meto” ci ha lasciati in un venerdì pomeriggio di fine estate, colto da un malore, mentre stava camminando tra le sue montagne. Ha salutato per sempre le sue amate Pale, riscaldate dal sole, di una stagione che giunge al termine, mentre le nuvole danzano sul Cimon della Pala.
Giacomo Faoro, amava raccontare spesso ai più giovani la sua vita, fatta di mille avventure: tra funi e fatiche quotidiane, metri di neve, sorrisi e speranze svanite, ma anche nella gioia di una famiglia che lo ha sempre accompagnato. Per tutti era “Meto“, nato il 25 dicembre 1927 a Primiero da una famiglia da sempre legata alle Dolomiti. Il padre Evaristo è stato una nota guida alpina e pioniere delle nascenti attività legate al turismo, di cui Meto ha seguito poi le orme nel corso del tempo.
E’ stato però anche amministratore e impiantista di lunga data a San Martino di Castrozza, da sempre ha lavorato nel turismo con l’amata moglie Pia e le figlie Lucia, Cristiana e Maria Teresa. Vogliamo salutarlo con il sorriso e con quella voglia di fare che non lo abbandonava mai – un esempio per tutti noi -, in una delle sue ultime interviste, che vi proponiamo in basso (Fondazione Museo Storico Trento). Lo ricorderemo sempre guardando lassù, dove lo sguardo si perde, verso la Rosetta…in un cielo terso di settembre, dopo una lunga vita spesa per la sua comunità.
Che la terra ti sia lieve, caro “Meto”. Le più sentite condoglianze a tutta la famiglia, dalla nostra redazione.
“Meto” e le sue amate montagne
L’ultimo saluto a San Martino di Castrozza