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Dramma di Cortesano: Deborah colpita due volte

Una ferita al capo e l’altra, fatale, alla carotide, inferta probabilmente con l’accetta, ma non si può nemmeno escludere l’uso del coltello

Trento – Deborah Saltori è morta così nei giorni scorsi, colpita a morte da Lorenzo Cattoni, il marito 39enne dal quale si stava separando. In queste ore è stata eseguita l’autopsia sul corpo della 42enne di Vigo Meano, che lo scorso 22 febbraio è stata trovata ormai priva di vita in un capanno, nelle campagne di Cortesano.

La relazione del medico legale sarà depositata fra sessanta giorni, ma le prime indicazioni sembrano confermare il quadro emerso nell’immediatezza del femminicidio, ovvero la presenza di due distinte ferite. La prima, al capo: un taglio provocato forse dalla testa dell’accetta o forse dalla lama. C’è poi un secondo taglio, netto, all’altezza della carotide, che non ha lasciato scampo alla povera Deborah.

Adesso sarà il consulente nominato dal pm Carmine Russo, titolare dell’indagine, a dovere stabilire se quella ferita sia stata inferta con l’accetta o se, invece, sia compatibile con il coltello trovato sulla scena del delitto. L’arma con cui Cattoni, ancora ricoverato all’ospedale Santa Chiara, ha cercato di togliersi la vita, ferendosi al collo e al torace. L’uomo, difeso dagli avvocati Luca Pontalti e Stefano Ravelli, è fuori pericolo e, appena possibile, sarà interrogato: a quel punto potrà fornire la sua verità.

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