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Due decessi e 162 nuovi casi in Alto Adige. Per Pasqua a Bolzano valgono misure nazionali

268 pazienti ricoverati

Bolzano – L’Alto Adige nelle ultime 24 ore registra due decessi e 162 nuovi casi covid. Sono stati analizzati 1592 tamponi pcr (96 positivi) e 10618 tamponi antigenici (66 positivi).

E’ in lieve calo il numero dei ricoveri, sceso da 275 a 268. In terapia intensiva si trovano 38 pazienti (dei quali 3 in Austria), 115 nei normali reparti ospedalieri e la stessa cifra nelle strutture private. Gli altoatesini in quarantena sono 3.550.

Le misure nazionali

Il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha firmato l’ordinanza numero 16 che contiene misure per la gestione dell’emergenza da Covid-19. Per quanto riguarda il periodo di Pasqua (3, 4 e 5 aprile), così come previsto a livello nazionale, vi sarà la possibilità per massimo due persone (i ragazzi sotto i 14 anni, le persone conviventi con disabilità o non autosufficienti sono esclusi dal computo) di spostarsi una volta al giorno, tra le 5 e le 22, verso un’altra abitazione privata situata in Alto Adige.

Inoltre, i test nasali effettuati a scuola saranno validi anche per la partecipazione a competizioni sportive e allenamenti, ci si potrà spostare verso un comune limitrofo a quello dove si trova il proprio domicilio o la propria residenza per effettuare gli acquisti di generi di prima necessità non disponibili nel proprio, mentre l’attività didattica in laboratorio potrà essere svolta in presenza anche in ambito universitario.

Il caso “No mask”

E’ diventato un vero e proprio braccio di ferro tra genitori il caso di una bambina no mask in Alto Adige per la quale il Consiglio di Stato, a causa delle sue difficoltà respiratorie, ha sospeso l’obbligo di indossare la mascherina. Si sono mobilitati i genitori dei compagni di classe, preoccupati per la salute dei loro bimbi.

La classe è stata così trasferita, in via provvisoria, nella palestra. Quando la dirigenza scolastica ha ipotizzato pannelli di plexiglass sul banco della bimba no mask, la madre ha risposto con una diffida. A questo punto la preside ha chiesto al Comune una sala più grande per la classe. Il caso, nel frattempo, è arrivato anche sulla scrivania dell’assessore alla scuola di lingua italiana, Giuliano Vettorato. “Sto lavorando per garantire il diritto all’istruzione e alla salute di tutti i bambini nella classe”, dice Vettorato.

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